Arrivano i Russi al Horological Journal!

Orologeria di ogni tipo ed epoca da tutti i paesi dell'est europeo

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zvezda
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Arrivano i Russi al Horological Journal!

Messaggio da zvezda »

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Il simpatico signore nella foto è il Dr. Mike Flannery, eminente orologiaio britannico dalla lunga e brillante carriera, specializzato in orologi pubblici e orologi da torre, nonché appassionato di orologeria antica al punto di diventare uno dei soli dodici orologiai restauratori d'Inghilterra accreditati all'ICON (The Institute of Conservation).

Un giorno arriva in riparazione nel suo laboratorio un vecchio orologio a muro. Si tratta, spiega il cliente, di un orologio da stazione ferroviaria da lui stesso acquistato in Russia ai tempi dell'Unione Sovietica. Il Dr. Flannery non è esperto di orologeria russa, ma come tutte le persone colte non è mai sazio di imparare cose nuove. Non solo accetta il lavoro, ma la sua passione, l'entusiasmo e la curiosità lo spingono a cercare informazioni sulle origini dell'orologio, anche se con poca fortuna. Nonostante le informazioni parziali, l'orologio gli appare interessante, e così il Dr. Flannery decide di parlarne nella sua rubrica Bench View.

Già, perché manco a dirlo, il Dr. Flannery (che da ora chiameremo più semplicemente Mike per la sua simpatia) scrive regolarmente da anni per il prestigioso mensile del British Horological Institute, The Horological Journal (HJ). Vale la pena ricordare che HJ è la più antica pubblicazione tecnica di orologeria esistente, attiva ogni mese dal settembre 1858 senza interruzioni.

Leggo con piacere HJ ogni volta che ne ho la possibilità, e la rubrica tecnica Bench View è tra le mie preferite. Quando sul numero di dicembre è apparso l'articolo di Mike, potete immaginare che piacere mi abbia fatto, non capita spesso di leggere di orologeria russa sul HJ. Trovando l'articolo molto interessante, ho chiesto il permesso di parlare dell'orologio anche sul nostro forum. In brevissimo tempo ho ottenuto cortesia, cordialità e autorizzazione a pubblicare da parte di Mike e del BHI. Grazie di cuore ragazzi!

(Nota: salvo dove diversamente indicato, informazioni e immagini sono copyright © 2017 The HJ & Mike Flannery, riprodotte su cccp-forum.it per gentile concessione)

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L'orologio ha un bel quadrante in smalto ampio e leggibile, caratterizzato dai classici numeri romani e dal foro di carica. Piuttosto tradizionale come aspetto, se non fosse per una caratteristica decisamente poco comune. Le lancette di ore e minuti hanno un duplicato di colore rosso acceso, intuitivamente abbinato alla scritta «С. Петербургское время», cioè "ora di S.Pietroburgo", anch'essa in rosso.

Le lancette non sono indipendenti, la sfera ore scura e quella rossa si bloccano meccanicamente in posizione fissa l'una rispetto all'altra, così come le due sfere dei minuti. Un modo semplice ed efficace per segnalare ai viaggiatori dell'epoca sia l'ora di S. Pietroburgo che quella di un secondo fuso orario. La forma in stile Breguet delle lancette scure tradisce in parte le origini dell'orologio, ma su questo torneremo fra un momento.

La datazione, operazione sempre molto complicata, è aiutata da alcuni indizi che aiutano a circoscriverla. Mike suggerisce con molta cautela una data intorno all'inizio del 1900. Questo è in linea con il nome di S. Pietroburgo sul quadrante, che indica un periodo certamente precedente alla rivoluzione d'ottobre. La città fu infatti rinominata in Pietrogrado già dal 1914, per poi assumere dal 1924 il nome di Leningrado del periodo sovietico.

La cassa, di pregevole fattura ottagonale, riporta sul pannello posteriore una scritta sbiadita ma leggibile, Lenzkirch, oltre allo sportellino per l'ispezione della piattaforma. Un secondo sportellino sul fondo – non visibile in foto – fa supporre a Mike che potesse servire per il passaggio dell'asta di un pendolo. Può darsi quindi che la cassa sia stata progettata per alloggiare sia movimenti a pendolo che a piattaforma. Si tratta comunque di un oggetto di buon livello, nonostante sia probabilmente un prodotto di massa.
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Anche il movimento è di buona qualità, e su quasi tutti i componenti è stampato il marchio "1". Purtroppo il componente meno pregevole è proprio la piattaforma (piastrina d'ottone smontabile su cui sono montati il gruppo bilanciere-spirale, l'ancora e la ruota di scappamento) che, a giudicare dalle numerose forature di montaggio visibili, sembra essere stata sostituita più volte nel corso della vita dell'orologio con ricambi di varie forme e dimensioni. In generale, sono visibili diversi segni di interventi di riparazione, a suggerire che la vita operativa dell'orologio sia stata piuttosto lunga.
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Sulla platina ritroviamo la scritta Lenzkirch, con il logo e il numero di serie 674547 preceduto da 1 Million. In pillole, la Lenzkirch Uhrenfabrik AG è una antica e pregiata fabbrica di orologi che operò in Germania all'incirca dal 1850 al 1930 nell'eponimo villaggio della Foresta Nera, celebre zona dell'orologeria tedesca. Durante gli anni della depressione fu acquisita dalla Junghans insieme ad altre fabbriche tedesche.

In accordo a diverse tavole di datazione, il numero di serie 1,674,547 indica che l'anno di fabbricazione del movimento originale è intorno al 1910 o 1911.
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Un dettaglio che non sarà sfuggito ai lettori più attenti è la scritta in cirillico П.Буре (Павелъ Буре) a poca distanza dal logo. Si tratta di Pavel Buhre (Paul Buré), il noto importatore ed assemblatore russo di origini svizzero-tedesche, fornitore ufficiale della Corte Imperiale dello Zar, che deteneva circa un quinto dell'intero mercato russo dell'orologeria.
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A mio parere tutto torna, dunque. Orologio realizzato con parti importate da Pavel Buhre poco dopo il 1910, assemblato in uno dei suoi due laboratori, presumibilmente quello di S.Pietroburgo, e infine montato nella stazione ferroviaria probabilmente non prima del 1911.

Molte domande restano ancora aperte su questo orologio. Ad esempio, quanto a lungo può essere rimasto in esercizio nella stazione ferroviaria? In teoria, potrebbe essere stato rimosso all'indomani del cambio di nome in Pietrogrado, nel 1914, o al più tardi dieci anni dopo con il cambio in Leningrado. Ma la penuria di orologi, specialmente agli albori dell'Unione Sovietica, e il loro costo elevato potrebbero aver prolungato di diversi anni l'impiego di questo affascinante testimone del passato.


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Testo e immagini originali © 2017 British Horological Institute Ltd., The Horological Journal & Mike Flannery. Permesso di riproduzione su cccp-forum.it gentilmente concesso dagli aventi diritto.

Riferimenti Letture consigliate sull'orologeria pre-sovietica Libri sulla Lenzkirch Uhrenfabrik
  • Lenzkircher Uhren, Aus der Geschichte einer bemerkenswerten Uhrmacherzeit, 150 Jahre 1851-2001 - Lenzkircher Uhren Freunde (190pp., ill., 2001)
  • Lenzkirch Clocks, The Unsigned Story - George Everett (316pp., ill., 2006)
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Cane
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Re: Arrivano i Russi al Horological Journal!

Messaggio da Cane »

Molto interessante... :ok:

Non capisco il fatto che oltre le ore anche i minuti sono sfalzati.... :roll:

Forse all'epoca i fusi non erano divisi in ore piene?

Ma la sua funzione potrebbe essere anche diversa dal GMT...
Ultima modifica di Cane il 21 dic 2017, 9:00, modificato 1 volta in totale.
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ale9191
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Re: Arrivano i Russi al Horological Journal!

Messaggio da ale9191 »

Grazie per la condivisione. Ma questo preciso modello era presente in tutte le stazione dell'URSS?
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Крокодил
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Re: Arrivano i Russi al Horological Journal!

Messaggio da Крокодил »

In tanti anni, sulla rivista di orologeria che leggevo io non è mai stato messo a nudo un orologio russo :-/
In compenso, di russe, tante...

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Comunque è questione di scegliere la propria via verso la miopia: meglio finirsi gli occhi su movimenti più grandi che col monocolo
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mchap
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Re: Arrivano i Russi al Horological Journal!

Messaggio da mchap »

Dunque, questo forum è frequentato da un banda di depravati! ormai non ci sono più dubbi.
Zvezda pubblica un articolo con la consueta eleganza, interessantissimo, e andiamo subito a finire a tette&co, :lol:
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(Charles Bukowski)