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Messaggio da wilcoyote »

Strano a dirsi, è un articolo di quel baluardo del conservatorismo e conformismo che è il Corriere della Sera!

Il romanzo horror del Dominio neoliberista e della sconfitta socialdemocratica

Mentre negli ultimi decenni eravamo impegnati ad assorbire la formula ripetuta ossessivamente della fine delle ideologie e della lotta di classe, gli strateghi neoliberisti apprendevano, proprio da sinistra, l'importanza cruciale dell'ideologia. E la sfruttavano appieno, proprio convincendo i dominati - sì, perché la lotta di classe c’è ancora, magari non più tra borghesia e proletariato, ma tra dominati e dominanti - che non era in corso nessuno scontro e che il campo era sgombro dalle macerie del conflitto tra capitale e lavoro. Già, perché l'ideologia ha questo potere incredibile, che è quello di «cancellare la realtà». Viene un senso d'angoscia nel leggere Dominio di Marco D'Eramo (Feltrinelli), potente saggio che racconta la «guerra invisibile dei potenti contro i sudditi» ed è un viaggio documentatissimo nell’ideologia neoliberista e nell’assoggettamento dei popoli. Storia della «contro-insurrezione» dell'oligarchia, che ha ingaggiato un conflitto a base di «violenza simbolica», per dirla con Pierre Bordieu, ovvero di «quella violenza che estorce sottomissioni che non sono percepite come tali» Nadia Urbinati, durante una presentazione, l'ha definito, lodandolo, «un romanzo horror». A ogni pagina viene la tentazione di fermarsi a confutare un punto di vista così netto, ma la forza degli argomenti è trascinante.

Francesco Pacifico descrive bene sul Tascabile l'abilità affabulatoria (ideologica?) di D'Eramo: «È il Lao Tze dello storytelling. La sua è un’arte della guerra ideologica. Ha un modo raffinato di occupare il posto disponibile nel campo di battaglia. Se la sinistra ha perso e deve occupare la parte debole, D'Eramo fa leva sulla forza del liberismo militante, l’avversario principale della sinistra, la usa per ridare forza al pensiero di sinistra. Onorando l'intelligenza dell'avversario, ne sfrutta la forza e la fa sua».

E dunque il "marxiano" D’Eramo (così si definisce) non fa sconti, ma neanche cerca di indottrinare. Forse per questo Pacifico se la prende con qualche recensore distratto: «Ho provato frustrazione davanti al modo in cui il libro è stato recensito. Si fa troppo facilmente il riassunto, come se si dovesse imparare più il ritornello che le strofe. La forza non sta sul ritornello: hanno vinto i cattivi». Non sta in quello, ma nell'analisi che D'Eramo fa del mondo contemporaneo. A partire dalle teorie della «Law and economics» dei Chicago Boys. E dalla rassegnazione. Prova a spiegare, l'autore, perché gli sfruttati, gli oppressi, i malpagati siano così remissivi. Perché sono stati convinti, per dirla con il famoso slogan T.I.N.A di Margareth Thatcher, che «there is no alternative», non c'è alternativa. Come se la realtà, e i rapporti di forza, fossero un dato inevitabile, necessario. E perché sono stati persuasi che non c'è più la lotta di classe. E invece sì, ci dice perfino uno degli uomini più ricchi del pianeta, Warren Buffet: «Certo che c’è la lotta di classe: ma è la mia classe, la mia classe ricca che la sta conducendo, e la sta vincendo». E come la sta vincendo? Con-vincendo il popolo che non c'è nessuna guerra in corso e attraverso la «privatizzazione del cervello», cioè per mezzo della conversione di tutti i problemi economici e sociali in termini di mercato. Se, per esempio, l'aria è inquinata, non si pone rimedio ma si consente la vendita di bombole di «aria pura». Se c'è un problema di ordine pubblico, che nasce dalle diseguaglianze, non si affronta la questione alla radice, ma la si trasforma in una nuova occasione di profitto, con la sicurezza privata.

Il neoliberismo ha convinto tutti che l’azione collettiva non ha più senso. E ha trasformato tutti in «imprenditori di se stessi», dove ognuno è proprietario del proprio "capitale umano": in questa logica, non c'è più lo sfruttamento del sistema, ma l’autosfruttamento. Siamo tutti capitalisti, dice D’Eramo, dal lavapiatti all’oligarca russo, fino a rider. Il pilastro dell'antropologia neolib, poi, è la riduzione dell'«umano sociale» a individuo isolato, con l'asservimento delle persone, e degli Stati, che avviene con il meccanismo del debito, che li trasforma in sudditi e li costringe ad autodisciplinarsi e ad autoreprimersi.

Per D'Eramo, rivoluzione neolib (lautamente finanziata dalle potentissime fondazioni conservatrici Usa), debito, finanza e rivoluzione informatica, con la saldatura della religione, costituiscono il nerbo della nuova configurazione del potere.

Come cambiare questo stato di cose? Puntando sulla giustizia e sulla scuola, perché, dice l'autore: «Questa rivoluzione conservatrice ha ricreato la plebe, una massa di persone ignoranti. L’istruzione è diventata un privilegio e invece deve essere garantita gratuitamente a tutti». Ma poi D'Eramo cita anche Machiavelli: «Le buone leggi nascono dai tumulti». Nulla di buono, scrive l'autore, «è stato ottenuto dalla società senza un conflitto, una lotta, un'insurrezione».

Non sorprende che il Sole 24 Ore, con Alberto Orioli, definisca la «rivoluzione al contrario, dei ricchi sui poveri», come «una tesi netta e azzardata» e D'Eramo - seguace di Bourdieu - «un intellettuale con l’elmetto». E non stupisce che il Manifesto, con Marco Bascetta, abbia dedicato una pagina alla «cartografia di una controrivoluzione», sottolineando il fallimento della "sinistra socialdemocratica", che «ha deposto le armi già di prima di combattere assecondando passo dopo passo l'affermazione del mercato come principale regolatore non solo degli scambi economici, ma di ogni fatto sociale».

Marco D'Eramo ha spiegato a Giorgio Zanchini, che in Quante Storie su Rai 3, ha provato a controbattere le sue tesi: «C’è un dato che non si vuole ammettere e cioè che la sinistra ha perso. Questo è si può definire un libro sulla sconfitta della socialdemocrazia». Anche chi non è d'accordo non può sottrarsi all'analisi dell'autore, che spiega come l'offensiva ideologica dei capitalisti abbia appreso quasi tutto dalla sinistra. E ci abbia convinto, a torto, che non c'è alternativa.

Fra l'altro tale saggio (che anche secondo DaniLao è corretto ma "fa male" leggere) sconfessa il ritornello preferito da Paolo-cane: "non ci sono alternative". E' un dogma che ci hanno inculcato con un martellamento continuo (si sa che una menzogna ripetuta e straripetuta finisce per diventare "verità").
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Re: Saggio da leggere

Messaggio da mchap »

Guarda te il caso! il libro di d'eramo lo ha comprato la settimana scorsa la mia compagna, lo ha iniziato a leggere e me lo "racconta" un po' alla volta. Noi facciamo così, non ce la facciamo a leggere tutto quello che vorremmo e spesso ci dividiamo i "compiti" seguendo i nostri interessi prevalenti e quindi mettiamo tutto insieme. Non vi dico le discussioni :) , perché.... quando mi riporta un fatto, una storia, una spiegazione, ecc. se non mi convince comincio a mettere in dubbio la sua interpretazione e allora passo io a leggere le parti in questioni, il più volte era giusta la sua narrazione, ma la cosa, la verifica, viene presa come un affronto! e che cacchio, per un inguaribile scettico come me è il minimo.
Amo i solitari, i diversi, quelli che non incontri mai. Quelli persi, andati, spiritati, fottuti. Quelli con l'anima in fiamme.
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Re: Saggio da leggere

Messaggio da wilcoyote »

mchap ha scritto: 3 apr 2021, 20:41 Guarda te il caso! il libro di d0erano lo ha comprato la settimana scorsa la mai compagna, lo ha iniziato a leggere e me lo "racconta" un po' alla volta. Noi facciamo così, non ce la facciamo a leggere tutto quello che vorremmo e spesso ci dividiamo i "compiti" seguendo i nostri interessi prevalenti e quindi mettiamo tutto insieme. Non vi dico le discussioni :) , perché.... quando mi riporta un fatto, una storia, una spiegazione, ecc. se non mi convince comincio a mettere in dubbio la sua interpretazione e allora passo io a leggere le parti in questioni, il più volte era giusta la sua narrazione, ma la cosa, la verifica, viene presa come un affronto! e che cacchio, per un inguaribile scettico come me è il minimo.
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Re: Saggio da leggere

Messaggio da mchap »

seeee, la dovresti vede' quando se incaxxa, le saette dagli occhi gli escono e poi perché si incaxxa? magari perché dopo che ha pulito in cucina io ho sgranocchiato qualcosa e ho fatto cadere per terra briciole di vario tipo e non le raccolte! io sono una povera vittima nelle mani di marescialla-carabiniera-polpottiana, però... per anni e anni ha condiviso al mia ricerca di orologi sovietici e insieme abbiamo girato tutta l'Europa e centinaia di mercatini :)

PS

le noccioline sono terribili! per quanto ci stia attento la scorza mi va a finire ovunque.
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