La scomparsa del Maestro Franco Battiato ha lasciato tutti sgomenti, nonostante fosse da tempo malato.
Impossibile non apprezzare una persona così intensa sia artisticamente che umanamente, e che ha mantenuto una coerenza incrollabile pur attraversando fasi musicali e personali diversissime.
Ed è la diversità che caratterizza i brani che vi propongo. Il primo è Paranoia, che mi fece conoscere un Battiato giovanissimo ma non per questo meno interessante.
A seguire Propiedad Prohibida (Clic), maestria elettronica pura, per anni sigla di una trasmissione RAI.
E come non citare Povera Patria, delicata e fragile e allo stesso tempo così orribilmente evocativa, scritta prima dello scoppio di Tangentopoli e delle stragi di Falcone e Borsellino.
Franco Battiato, la musica prima di ogni cosa
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Re: Franco Battiato, la musica prima di ogni cosa
Quando muore uno di questi autori muore un po' della nostra vita. A volte coetanei, a volte fratelli maggiori, siamo cresciuti con loro. De André, Dalla, Battiato. Esordi incerti, sconosciuti, quasi underground a volte comici.
Chi ricorda Dalla, peloso e basso basso, nei "musicarelli" con Rita Pavone? o Battiato che te lo vedevi arrivare in una piazza con una tastiera/sintetizzatore (o qualcosa di simile), si sedeva per terra e attaccava a suonare, musica sperimentale si diceva allora, sonorità cerebrali ( è sempre stata una sua costante). Non è che era previsto un concerto, no, niente. Arrivava e suonava. A me è capitato di vederlo così quando ero militare a Padova, Piazza delle Erbe (se ricordo bene).
E' stata la nostra generazione, nel bene e nel male,con tutti i rischi e strade a volte sbagliate, spesso cresciuti troppo in fretta, con problemi più grandi di noi, ma loro musica è di quelle cose che ci hanno aiutato a viverla questa vita disperata, sconclusionata, sbrindellata. "Povera Patria" ne è la sintesi estrema, un tragedia dopo l'altra, una speranza mai spenta ma anche una profonda malinconia perché molte battaglie le abbiamo perse.
Chi ricorda Dalla, peloso e basso basso, nei "musicarelli" con Rita Pavone? o Battiato che te lo vedevi arrivare in una piazza con una tastiera/sintetizzatore (o qualcosa di simile), si sedeva per terra e attaccava a suonare, musica sperimentale si diceva allora, sonorità cerebrali ( è sempre stata una sua costante). Non è che era previsto un concerto, no, niente. Arrivava e suonava. A me è capitato di vederlo così quando ero militare a Padova, Piazza delle Erbe (se ricordo bene).
E' stata la nostra generazione, nel bene e nel male,con tutti i rischi e strade a volte sbagliate, spesso cresciuti troppo in fretta, con problemi più grandi di noi, ma loro musica è di quelle cose che ci hanno aiutato a viverla questa vita disperata, sconclusionata, sbrindellata. "Povera Patria" ne è la sintesi estrema, un tragedia dopo l'altra, una speranza mai spenta ma anche una profonda malinconia perché molte battaglie le abbiamo perse.
Amo i solitari, i diversi, quelli che non incontri mai. Quelli persi, andati, spiritati, fottuti. Quelli con l'anima in fiamme.
(Charles Bukowski)
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