Revisionismo energetico - il fracking

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Revisionismo energetico - il fracking

Messaggio da finestraweb »

L'invasione dell'Ucraina, ha sconvolto gli equilibri geopolitici, portando a radicali cambiamenti.
Sconvolgimenti così rapidi, sono il terreno ideale per il revisionismo, cioè per la riscrittura di decisioni/situazioni passate, analizzate sotto una nuova luce, più attuale, ma decontestualizzata dai tempi dell'epoca.
Oggi mi soffermo sul revisionismo energetico: la mancanza di gas dalla Russia, rende urgentissimo per l'Europa trovare nuove fonti di approvvigionamento.
Abbiamo già avuto ed in verità non sono una novità, tentativi di descrivere l'energia nucleare come un'energia ecologica: mi pare che qualcuno voglia pure inserirla nel proprio programma elettorale.
In effetti l'energia nucleare sarà pure ecologica, se solo sapessimo smaltirne le scorie.
A Saluggia, in Piemonte, abbiamo ancora scorie in piscine di contenimento temporanee, che ormai stanno lavorando oltre il tempo per cui erano state progettate, iniziando a fare acqua: il problema è che l'acqua delle perdite è radioattiva e sotto c'è una falda.

Ieri è stata la volta della riabilitazione del fracking, una tecnica di estrazione che prevede la fratturazione delle rocce in cui sono imprigionati il petrolio o il gas metano.
Ebbene, sappiamo tutti che il Paese europeo che più dipende dal gas russo è la Germania
Qui sul Corriere partendo da dati di un articolo dell'Economist, si scopre che la Germania (e non solo lei) di gas ne avrebbe anche tanto: basterebbe estrarlo con il fracking.

Nel tempo però, a partire dagli anni 2000, la Germania ha ridotto le proprie estrazioni.
Qui arriva il revisionismo energetico: perché la Germania ha ridotto le estrazioni?
Per la corruzione del primo ministro Schroeder, grande amico dei russi e per infondate paure ecologiste, finanziate con fondi russi.
Cito alcune perle.
1) "Ormai conosciamo la storia dell’ex cancelliere socialdemocratico Gerhard Schroeder assunto da Gazprom.
Come lui, tanti altri politici tedeschi meno famosi si sono lasciati corrompere dal denaro russo e sono diventati lobbisti al servizio di Mosca, attivandosi per rafforzare i legami di dipendenza."
2) "Ma c’è un altro lato di questa storia, che coinvolge l’ambientalismo al servizio della Russia."
Putin "ci ha dato un «aiutino» fomentando le paure irrazionali degli ambientalisti più fanatici a casa nostra".
"Da molti anni l’opinione pubblica tedesca si è convinta che lo hydraulic fracturing, abbreviato anche in fracking, è pericoloso e dannoso per l’ambiente.
Si tratta di una paura irrazionale e anti-scientifica, smentita da tutte le ricerche. "
Il bello è che poi il giornalista chiosa dicendo che con le nuove tecnologie, il fracking è ancora più sicuro che in passato

Mi permetto alcune osservazioni, a smentire queste revisionistiche ricostruzioni.
1) Facile dare del corrotto ad un politico straniero.
Alzi la mano chi non pensava, a partire dal 2005, che sarebbe scoppiata la guerra con la Russia. Pure il mio gatto lo sapeva.
Solo un corrotto, un putiniano, poteva scegliere di acquistare il gas dalla Russia.
2) Avevo seguito all'epoca il dibattito sul fracking: non avevo mai letto, come invece cita il giornalista, che era una tecnica accusata di "creare malformazioni, problemi ormonali, scorie tossiche, avvelenamento dei pesci"
Gli avvelenamenti di pesci e la moria di bestiame, erano causati, quando avvenuti, dal metano che usciva "non controllato" dal terreno: situazioni limitate alle zone interessate dalle frantumazioni.
Il fracking ha due grossi problemi che nessuno può negare e su cui infatti il giornalista sorvola a quote da stratosfera.
1) usa tanta acqua e sappiamo che c'è crisi energetica, ma anche idrica
2) costa più che le estrazioni "normali"
Ci sono poi considerazioni geologiche che non sono in grado di giudicare: troverete ampio dibattito sul web.
In sintesi, è una tecnica di estrazione più invasiva di quella classica, dove trovi il serbatoio di gas o petrolio.

Estrarre gas in Germania, costava più che comprarlo dalla Russia: ecco perché si smise di estrarlo.
Per altro, il petrolio estratto con il fracking non è puro come quello estratto con altri metodi.
"Non ho idea di quali armi serviranno per combattere la terza Guerra Mondiale, ma la quarta sarà combattuta coi bastoni e con le pietre" - Albert Einstein
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wilcoyote
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Re: Revisionismo energetico - il fracking

Messaggio da wilcoyote »

finestraweb ha scritto: 27 lug 2022, 11:25 L'invasione dell'Ucraina, ha sconvolto gli equilibri geopolitici, portando a radicali cambiamenti.
Sconvolgimenti così rapidi, sono il terreno ideale per il revisionismo, cioè per la riscrittura di decisioni/situazioni passate, analizzate sotto una nuova luce, più attuale, ma decontestualizzata dai tempi dell'epoca.
Oggi mi soffermo sul revisionismo energetico: la mancanza di gas dalla Russia, rende urgentissimo per l'Europa trovare nuove fonti di approvvigionamento.
Abbiamo già avuto ed in verità non sono una novità, tentativi di descrivere l'energia nucleare come un'energia ecologica: mi pare che qualcuno voglia pure inserirla nel proprio programma elettorale.
In effetti l'energia nucleare sarà pure ecologica, se solo sapessimo smaltirne le scorie.
A Saluggia, in Piemonte, abbiamo ancora scorie in piscine di contenimento temporanee, che ormai stanno lavorando oltre il tempo per cui erano state progettate, iniziando a fare acqua: il problema è che l'acqua delle perdite è radioattiva e sotto c'è una falda.

Ieri è stata la volta della riabilitazione del fracking, una tecnica di estrazione che prevede la fratturazione delle rocce in cui sono imprigionati il petrolio o il gas metano.
Ebbene, sappiamo tutti che il Paese europeo che più dipende dal gas russo è la Germania
Qui sul Corriere partendo da dati di un articolo dell'Economist, si scopre che la Germania (e non solo lei) di gas ne avrebbe anche tanto: basterebbe estrarlo con il fracking.

Nel tempo però, a partire dagli anni 2000, la Germania ha ridotto le proprie estrazioni.
Qui arriva il revisionismo energetico: perché la Germania ha ridotto le estrazioni?
Per la corruzione del primo ministro Schroeder, grande amico dei russi e per infondate paure ecologiste, finanziate con fondi russi.
Cito alcune perle.
1) "Ormai conosciamo la storia dell’ex cancelliere socialdemocratico Gerhard Schroeder assunto da Gazprom.
Come lui, tanti altri politici tedeschi meno famosi si sono lasciati corrompere dal denaro russo e sono diventati lobbisti al servizio di Mosca, attivandosi per rafforzare i legami di dipendenza."
2) "Ma c’è un altro lato di questa storia, che coinvolge l’ambientalismo al servizio della Russia."
Putin "ci ha dato un «aiutino» fomentando le paure irrazionali degli ambientalisti più fanatici a casa nostra".
"Da molti anni l’opinione pubblica tedesca si è convinta che lo hydraulic fracturing, abbreviato anche in fracking, è pericoloso e dannoso per l’ambiente.
Si tratta di una paura irrazionale e anti-scientifica, smentita da tutte le ricerche. "
Il bello è che poi il giornalista chiosa dicendo che con le nuove tecnologie, il fracking è ancora più sicuro che in passato

Mi permetto alcune osservazioni, a smentire queste revisionistiche ricostruzioni.
1) Facile dare del corrotto ad un politico straniero.
Alzi la mano chi non pensava, a partire dal 2005, che sarebbe scoppiata la guerra con la Russia. Pure il mio gatto lo sapeva.
Solo un corrotto, un putiniano, poteva scegliere di acquistare il gas dalla Russia.
2) Avevo seguito all'epoca il dibattito sul fracking: non avevo mai letto, come invece cita il giornalista, che era una tecnica accusata di "creare malformazioni, problemi ormonali, scorie tossiche, avvelenamento dei pesci"
Gli avvelenamenti di pesci e la moria di bestiame, erano causati, quando avvenuti, dal metano che usciva "non controllato" dal terreno: situazioni limitate alle zone interessate dalle frantumazioni.
Il fracking ha due grossi problemi che nessuno può negare e su cui infatti il giornalista sorvola a quote da stratosfera.
1) usa tanta acqua e sappiamo che c'è crisi energetica, ma anche idrica
2) costa più che le estrazioni "normali"
Ci sono poi considerazioni geologiche che non sono in grado di giudicare: troverete ampio dibattito sul web.
In sintesi, è una tecnica di estrazione più invasiva di quella classica, dove trovi il serbatoio di gas o petrolio.

Estrarre gas in Germania, costava più che comprarlo dalla Russia: ecco perché si smise di estrarlo.
Per altro, il petrolio estratto con il fracking non è puro come quello estratto con altri metodi.
Aggiungi che il fracking, oltre a provocare sconvolgimenti geologici di cui si sa ancora poco o niente (chissà perché?) provoca inevitabilmente il rilascio nell'atmosfera di grandi quantità di idrocarburi gassosi, che sono gas ad effetto serra. Infatti uno dei rischi maggiori del riscaldamento globale è che è un fenomeno che oltre una certa soglia si autoalimenta, perché provoca il rilascio di enormi quantità di metano imprigionate nel permafrost (terreno ghiacciato) e nei ghiacci dei poli. In Siberia il permafrost si sta già sciogliendo...
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wilcoyote
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Re: Revisionismo energetico - il fracking

Messaggio da wilcoyote »

Questo articolo, apparso quasi solo in Abruzzo, risale al 2012.

Maria Rita D'Orsogna, ricercatrice italiana emigrata in California, ha scritto a Passera la lettera che tutti avremmo voluto scrivergli. Diciamole grazie e prendiamoci cinque minuti per leggerla, mezz'ora per meditarla e due mesi di lotta infuocata al rientro per cacciare questa gentaglia a calci in culo e ripristinare la legalità europea violata!!!
Caro signor Passera,
stavo per andare a dormire quando ho letto dei suoi folli deliri per l'Italia petrolizzata.
Ci sarebbe veramente da ridere al suo modo malato di pensare, ai suoi progetti stile anni '60 per aggiustare l'Italia, alla sua visione piccola piccola per il futuro.
Invece qui sono pianti amari, perche' non si tratta di un gioco o di un esperimento o di una scommessa.
Qui si tratta della vita delle persone, e del futuro di una nazione, o dovrei dire del suo regresso.
Lei non e' stato eletto da nessuno e non puo' pensare di "risanare" l'Italia trivellando il bel paese in lungo ed in largo.
Lei parla di questo paese come se qui non ci vivesse nessuno: metanodotti dall'Algeria, corridoio Sud dell'Adriatico, 4 rigassificatori, raddoppio delle estrazioni di idrocarburi.
E la gente dove deve andare a vivere di grazia?Ci dica.
Dove e cosa vuole bucare?Ci dica.
I campi di riso di Carpignano Sesia? I sassi di Matera? I vigneti del Montepulciano d'Abruzzo? Le riserve marine di Pantelleria? I frutteti di Arborea? La laguna di Venezia? Il parco del delta del Po? Gli ospedali? I parchi? La Majella? Le zone terremotate dell'Emilia? Il lago di Bomba? La riviera del Salento? Otranto? Le Tremiti?
Ci dica.
Oppure dobbiamo aspettare un terremoto come in Emilia, o l'esplosione di tumori come all'Ilva per non farle fare certe cose, tentando la sorte e dopo che decine e decine di persone sono morte?
Vorrei tanto sapere dove vive lei.
Vorrei tanto che fosse lei ad avere mercurio in corpo, vorrei tanto che fosse lei a respirare idrogeno solforato dalla mattina alla sera, vorrei tanto che fosse lei ad avere perso la casa nel terremoto, vorrei tanto che fosse sua moglie ad avere partorito bambini deformi, vorrei tanto che fosse lei a dover emigrare perche' la sua regione - quella che ci dara' questo 20% della produzione nazionale - e' la piu' povera d'Italia.
Ma io lo so che dove vive lei tutto questo non c'e'. Dove vive lei ci sono giardini fioriti, piscine, ville eleganti soldi e chissa', amici banchieri, petrolieri e lobbisti di ogni genere.
Lo so che e' facile far cassa sull'ambiente. I delfini e i fenicotteri non votano. Il cancro verra' domani, non oggi. I petrolieri sbavano per bucare, hanno soldi e l'Italia e' corrotta. E' facile, lo so.
Ma qui non parliamo di soldi, tasse e dei tartassamenti iniqui di questo governo, parliamo della vita della gente. Non e' etico, non e' morale pensare di sistemare le cose avvelenando acqua, aria e pace mentale della gente, dopo averli lasciati in mutande perche' non si aveva il coraggio di attaccare il vero marciume dell'Italia.
E no, non e' possibile trivellare in rispetto dell'ambiente. Non e' successo mai. Da nessuna parte del mondo. Mai.
Ma non vede cosa succede a Taranto?
Che dopo 50 anni di industrializzazione selvaggia - all'italiana, senza protezione ambientale, senza controlli, senza multe, senza amore, senza l'idea di lasciare qualcosa di buono alla comunita' - la gente muore, i tumori sono alle stelle, la gente tira fuori piombo nelle urine?
E adesso noialtri dobbiamo pure pagare il ripristino ambientale?
E lei pensa che questo e' il futuro?
Dalla mia adorata California vorrei ridere, invece mi si aggrovigliano le budella.
Qui il limite trivelle e' di 160 km da riva, come ripetuto ad infinitum caro "giornalista" Luca Iezzi. Ed e' dal 1969 che non ce le mettiamo piu' le trivelle in mare perche' non e' questo il futuro. Qui il futuro si chiama high tech, biotech, nanotech, si chiamano Google, Facebook, Intel, Tesla, e una miriade di startup che tappezzano tutta la California.
Il futuro si chiama uno stato di 37 milioni di persone che produce il 20% della sua energia da fonti rinnovabili adesso, ogni giorno, e che gli incentivi non li taglia a beneficio delle lobby dei petrolieri.
Il futuro si chiamano programmi universitari per formare chi lavorera' nell'industria verde, si chiamano 220,000 posti di lavoro verde, si chiama programmi per rendere facile l'uso degli incentivi.
Ma non hanno figli questi? E Clini, che razza di ministro dell'ambiente e'?
E gli italiani cosa faranno?
Non lo so.
So solo che occorre protestare, senza fine, ed esigere, esigere, ma esigere veramente e non su facebook che chiunque seguira' questo scandaloso personaggio e tutta la cricca che pensa che l'Italia sia una landa desolata si renda conto che queste sono le nostre vite e che le nostre vite sono sacre.
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Re: Revisionismo energetico - il fracking

Messaggio da wilcoyote »

I tedeschi adesso vogliono frackare il loro sottosuolo!

Il Ministro delle finanze tedesco Christian Lindner (FDP) in un’intervista alla televisione pubblica ARD è tornato a chiedere [...] FDP nomen omen! :mrgreen:
https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/0 ... a/6799454/
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Re: Revisionismo energetico - il fracking

Messaggio da finestraweb »

Beh, adesso anche l'energia nucleare è energia verde....
Mah!
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Re: Revisionismo energetico - il fracking

Messaggio da wilcoyote »

finestraweb ha scritto: 12 set 2022, 20:01 Beh, adesso anche l'energia nucleare è energia verde....
Mah!
Diciamo che è il male minore per CO2 rilasciata. Ma non abbiamo ancora nulla che possa sostituire efficacemente le centrali a gas. Le adoperano tutti, anche se non in modo improprio come fa l'Italia.
Le centrali a carbone, a olio combustibile e nucleari si basano tutte sul principio della turbina a vapore, mentre quelle a gas adoperano appunto turbine a gas, molto più compatte e leggere. Una centrale termoelettrica o, peggio, nucleare, ha bisogno di ore, se non giorni, per andare a regime, mentre una turbogas ci mette una o due ore. Quindi le turbogas vengono usate per soddisfare i picchi di richiesta (si sa che dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 17 ci sono dei picchi, allora alle 9 fanno partire la turbogas e la spengono alle 17, mentre le termoelettriche non si spengono mai (se non per manutenzione). Non sono modulabili nemmeno le centrali "green" (eolico solare geotermico ecc), mentre lo sono quelle idroelettriche (troppo poche comunque). È un bel rebus!
In Italia le turbogas vengono usate per la produzione dii energia di base e non solo per quella di picco, ecco perchè siamo così vulnerabili.
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Re: Revisionismo energetico - il fracking

Messaggio da finestraweb »

La mia affermazione verteva su due punti.
1) Sulle giravolte "della comunicazione" : fino a qualche tempo fa, il nucleare non era "ecologico" .
Oggi che c'è carenza di altre fonti, ed allora il nucleare è spacciato come "ecologico" .

È un po' un gioco delle tre carte, cioè cambi il requisito su cui formula il giudizio ed ottieni giudizi diversi.
Hai ragione, il nucleare produce poca CO2: e per il resto?

2) Oltre a questo, la costruzione di una centrale richiede decenni e costi enormi.
La politica che progetti ha per il futuro?

Infine, fu fatto un referendum.
Se si pensa che "sia vecchio" , se ne faccia uno nuovo.

Sappiamo che "un partito" del nucleare c'è: se ne parlò anche ai tempi di Scajola.
E credo che questa lobby ogni tanto venga fuori.
Tanto ormai l'abbiamo capito, ogni "emergenza" è occasione ghiotta per "i furbi" .
Per ultimo, ma non da ultimo, l'Italia deve ancora smaltire le scorie che accumulò fino al 1989..

Non sto dicendo che sono per forza contro il nucleare, sto solo sottolineando la superficialità del dibattito che c'è.

Per sorridere:
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Re: Revisionismo energetico - il fracking

Messaggio da wilcoyote »

finestraweb ha scritto: 13 set 2022, 9:17 La mia affermazione verteva su due punti.
1) Sulle giravolte "della comunicazione" : fino a qualche tempo fa, il nucleare non era "ecologico" .
Oggi che c'è carenza di altre fonti, ed allora il nucleare è spacciato come "ecologico" .

È un po' un gioco delle tre carte, cioè cambi il requisito su cui formula il giudizio ed ottieni giudizi diversi.
Hai ragione, il nucleare produce poca CO2: e per il resto?

2) Oltre a questo, la costruzione di una centrale richiede decenni e costi enormi.
La politica che progetti ha per il futuro?

Infine, fu fatto un referendum.
Se si pensa che "sia vecchio" , se ne faccia uno nuovo.

Sappiamo che "un partito" del nucleare c'è: se ne parlò anche ai tempi di Scajola.
E credo che questa lobby ogni tanto venga fuori.
Tanto ormai l'abbiamo capito, ogni "emergenza" è occasione ghiotta per "i furbi" .
Per ultimo, ma non da ultimo, l'Italia deve ancora smaltire le scorie che accumulò fino al 1989..

Non sto dicendo che sono per forza contro il nucleare, sto solo sottolineando la superficialità del dibattito che c'è.

Per sorridere:
E' doverosa una premessa: la scienza non è democratica. Non è che se un referendum popolare dice una cosa, quella cosa è vera a priori.
Il primo referendum su fatto sull'onda emotiva sollevata dal disastro di Chernobyl. Non c'è nessuna centrale occidentale costruita con la tecnologia di quella russa di Chernoyl.
Nonostante l'opacità della società sovietica prima, russa poi, è difficile risalire alle cause, ma l'ipotesi più accreditata è che si trattò del risultato nefasto di un esperimento azzardato per condurre il quale erano stati disattivati i dispositivi di sicurezza! Altrimenti la centrale sarebbe tutt'oggi in funzione.

Il secondo risenttì parimenti degli effetti di Fukushima: anche qui gli effetti del caso furono peggiorati, a disastro avvenuto, dalle manovre criminali per nascondere le responsabilità dell'accaduto (Errori di progettazione dell'impianto: infatti la Tepco, proprietaria della centrale, è stata condannata ad un risarcimento epocale).

Comunque sia nel caso di Chernobyl che nel caso di Fukushima le vittime sono state inferiori a quelle che possono "vantare" gli abitanti di Taranto a causa dell'ILVA.

I problemi del nucleare sono il costo elevato di costruzione (soprattutto per i sistemi di sicurezza ridondanti) e quello ancora ignoto per il decommissioning e lo stoccaggio delle scorie radioattive lunga durata (per es. il plutonio dimezza la sua radioattività in 24.000 anni!) . Infatti checché ne dicano i talebani pro atomo, non ci sono casi noti di centrali nucleari definitivamente dismesse (nemmeno quelle italiane sono state dismesse completamente, visto che lo stoccaggio di scorie e rifiuti è ancora provvisorio).

Coi costi attuali dell'energia, quella atomica è divenuta competitiva rispetto al gas, e sicuramente fra costi ambientali di produzione, edificazione, esercizio ecc. producono assai meno inquinamento ambientale di qualsiasi altra fonte energetica, solare ed eolico compresi (bisogna considerare tutta la catena, dall'estrazione delle materie prime ai semilavorari ai pezzi finali, costruzione e smaltimento).
L'incognita è appunto solo sullo stoccaggio finale e definitivo.

Altro problema: in Italia ne servirebbero almeno 15 solo per sostituire il gas russo, e da 30 a 50 per sostituire tutto il gas ed il petrolio!!!! Questo dà fra l'altro una misura della nostra "sete" di energia!