3133 (e family) VS ST19 (e family)

Orologeria di ogni tipo ed epoca da tutti i paesi dell'est europeo

Moderatore: Curatore di sezione

Avatar utente
mrcorso
senior
senior
Messaggi: 815
Iscritto il: 21 mar 2023, 14:12
Località: Stezzano (BG)

3133 (e family) VS ST19 (e family)

Messaggio da mrcorso »

Cosa ne pensate?
Sono due progetti "vecchi", due cronografi economici.

Quali sono le Vostre opinioni?

Io non sono "razzista" mi piacciono entrambi, mi piace la storia che hanno entrambi...

Foto per pornografia visiva prese da internet:
3133_st1901 (1).jpg
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
--
Francesco
Avatar utente
cuoccimix
moderatore
moderatore
Messaggi: 2471
Iscritto il: 12 mag 2015, 12:29

Re: 3133 (e family) VS ST19 (e family)

Messaggio da cuoccimix »

Oh, molto bene. Dunque: per tanti, tanti anni, come sappiamo, il 3133 è stato il re dei cronografi meccanici economici. Più che altro, fino all'avvento dell'ST19, era proprio l'unico, dato che lo step successivo era il 7750 che costava mediamente minimo tre volte tanto.
Quindi una scelta obbligata e allo stesso tempo un'opportunità per tutti i collezionisti di affordables: con 120-150 euro si poteva prendere un crono nuovo di pacca.
Del 3133 sono da apprezzare: la precisione e costanza di funzionamento, l'ottima riserva di carica, la robustezza e semplicità costruttiva.
I suoi difetti sono una messa a punto in fabbrica talvolta approssimativa, una parte cronografica non sempre precisa nel funzionamento, e tasti mediamente abbastanza duri come tutti i crono a camme.

L' ST19 ha cambiato le carte in tavola. Quando è apparso la diffidenza era forte, dovuta anche a qualche rottura della leva di start e all'immagine ancora non buona dei movimenti cinesi. Per paradosso, un progetto più datato rispetto al 3133, ma anche più raffinato: avere un crono ruota a colonne a 140 euro (quello il prezzo a cui venivano venduti i primi 1963) era qualcosa di incredibile. Un movimento non a prova di esplosione nucleare come il 3133, ma solido, meglio rifinito e con una dolcezza di azionamento dei tasti semplicemente non comparabile.

Il 3133 come sappiamo è ormai uscito di scena da vari anni, lo stock rimasto ha prezzi semplicemente improponibili. Dal 2011 l' ST19 ha meritatamente preso il suo posto, pur originando da un progetto più vecchio: l'espolsione dello stile vintage lo ha ulteriormente favorito, un movimento bello da vedere e da usare e alla portata di tutti.

Purtroppo anche sull'ST19 si stanno addensando ombre, nel senso che Seagull ha sempre più intenzione di sfruttarne il valore intrinseco usandolo solo per la propria gamma e a prezzi MOLTO più alti.

Credo, purtroppo, che in futuro non esisteranno più crono meccanici davvero abbordabili, a meno che non entrino in campo altri players. Le alternative 7750 cinesi sono per ora poco apprezzate. Forse gli unici economici "con feeling meccanico" rimarranno i Mecaquartz che, con tutta evidenza, non sono degli orologi meccanici se non per la parte cronografica.
Avatar utente
finestraweb
senior
senior
Messaggi: 858
Iscritto il: 28 lug 2015, 8:55

Re: 3133 (e family) VS ST19 (e family)

Messaggio da finestraweb »

Bel thread!

Tecnicamente, l'ST19 è superiore perché lo smistamento della cronografia con ruota a colonna è "più pregiato" di quello con camme del Poljot 3133.
D'altronde, lo sviluppo dei diversi modelli Venus e/o Valjoux fu improntato alla semplificazione costruttiva: una volta ottenuto un risultato, cerchi di ottenere il medesimo risultato con minor spesa.
L'St19 ha i pulsanti più morbidi del Poljot 3133.
C'è chi dice che dipende dalla lubrificazione... per me anche dal sistema diverso.
Non sono d'accordo con i prezzi di michele: 120 / 150 euro, crono nuovo di pacca con cal. 3133?
Non mi risulta: parliamo del cliente generalista che conta, non dell'appassionato con agganci in Russia o Cina e che ne sa una più del diavolo. :D
Ma questo discorso è secondario.
Il punto è che ad un certo punto, arrivarono i cinesi, proverbiali nell'abbassare i prezzi della produzione fornendo la minima qualità richiesta con il massimo risparmio.
Con la loro macchina produttiva, riuscirono a rendere "bazzocole" i maggiori costi produttivi della "tecnologia con smistamento a ruota a colonna": parliamo di tecnologia progettuale vecchia, realizzata con tecnologia produttiva moderna.

Però questi risparmi costruttivi, secondo me, hanno avuto un prezzo: utilizzare materiale più facilmente lavorabile, cioè più tenero e dunque meno rigido.
Non sono certo di quello che dico, perché non ho fatto delle prove fatte bene, ma cosa intendo dire: sviti una vite, che deve esser ben forzata, la successiva volta che la riavviti, non mi meraviglierei troppo che non riesci a rimetterla forzata come prima o, detto meglio, che la vite non si allenti con l'uso quel poco che significa un lieve gioco in più che però ti diminuisce la rigidità della leva e quindi la sua forza di richiamo.
Alludo alla vite cerchiata di rosso.
Questa è la mia impressione e come dico, è solo un impressione perché l'esperienza che ho riferita potrebbe essere stata causata da miei errori dell'epoca, in cui ero più maniscalco di ora.
Per altro, come vedete, sono leve sottili, "raffinate".
3133_st1901 (1).jpg
Non prendete queste parole come una critica all'ST19: non ci sono alternative oggi, mi auguro lunga vita all'ST19.
Piuttosto, questo sì, sarei curioso di sapere se l'ST19 montato sui cronografi più cari perché griffati Seagull abbiano lo stesso materiale e credo di sì.

La "colpa" non è solo dei cinese, è tutta l'industria che si è orientata su una diminuzione dei costi produttivi.
La pigra ed "obsoleta" Poljot non ha fatto in tempo a seguire questo trend e la stessa progettazione del cal. 3133 era meno raffinata, come dire, più "sovradimensionata".
Sono realizzazioni di due epoche diverse, per questo non mi piace confrontarle: l'ST19 costruito per costare poco e funzionare bene (un tempo ragionevole), il cal. 3133 costruito per funzionare bene.
Mi ricordo che qualche scorciatoia l'hanno presa, ma poca cosa: metterò foto, ma attorno al disco orario del Poljot 3133 c'era una corona di metallo (verso l'esterno).
Nei primi modelli è avviata alla platina (hai due viti e due perni che si inseriscono in due fori nella platina), mi pare che nei successivi e solo inserita nei due fori.
Ecco, in effetti nei calibri degli anni 2000, la mia piccola esperienza ha trovato eccentrici che tenevano meno la posizione (quello cerchiato di rosso).
3133.jpg
Detto questo, sono due movimenti che adoro.

p.s. ho solo espresso la mia opinione personale, che non è certezza.
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
"Non ho idea di quali armi serviranno per combattere la terza Guerra Mondiale, ma la quarta sarà combattuta coi bastoni e con le pietre" - Albert Einstein
Avatar utente
cuoccimix
moderatore
moderatore
Messaggi: 2471
Iscritto il: 12 mag 2015, 12:29

Re: 3133 (e family) VS ST19 (e family)

Messaggio da cuoccimix »

Allora: il 3133 e l'ST19 sono due modelli di due epoche distinte. Il secondo trae origine da un progetto molto più vecchio rispetto al 3133, ed effettivamente quest'ultimo risponde ai criteri degli anni 70: semplificare, più efficacia, meno costi. La riserva di carica di un 3133 , non raggiungibile da un ST19, sta lì a dimostrarlo: spesso arriva quasi a 60 ore e se non ci fosse il disco data potrebbe persino fare di più (non a caso quasi tutti i 3133 si fermano alle 23.30, fermati dal cambio data).

Non mi sembra tuttavia che ci sia una differenza apprezzabile fra i due a livello costruttivo. Il 3133 è sicuramente più robusto per progetto, non per i materiali che sono più o meno gli stessi, dato che il 3133 non ha mai avuto un materiale top, ma questo non ne ha inficiato le prestazioni. Idem per l'ST19.

E' sicuro che la regolazione del 3133 durante i '90 e per gran parte dei 2000 fosse decisamente carente. La parte cronografica non resettava bene, lancette disallineate, oppure inceppamenti dovuti alla punta della camma dei secondi crono che incocciava con il dente del contatore minuti...questo su orologi nuovi. Poco controllo, ambiente vecchio stile. Qui un vecchio video dove probabilmente la tipa che testa gli orologi si lamenta di qualcosa:



I prezzi: pagai il mio Okeah riedizione 2003 130 euro, nuovo. Aviator crono: sui 200 euro circa. Quindi all' epoca i 3133 coprivano quella fascia che oggi è occupata (non si sa per quanto ancora) dall'ST19. Il primo ad aumentare vertiginosamente i prezzi fu il volpone di Levenberg. A ruota hanno seguito tutti gli altri.

Oggi comprare un 3133 è un atto di affetto, perchè un 3133 cassa tipo Sturmanskie cromata (ricordiamo anche che le cromature non erano troppo robuste), postsovietico, a 250 euro non è per me una roba sensata. Con la stessa cifra compro due ST19 in acciaio, nuovi di pacca e ben rifiniti...un giorno faranno storia anche loro bene o male.

Ah, le viti: quella dell'ST 19 cerchiata in rosso può essere più o meno stretta, in quanto non è su una parte mobile (fa da fermo a una molla). Quella sul 3133 invece regola la distanza fra due ingranaggi, ed effettivamente con l'uso e le regolazioni tende ad essere un pò "lenta".
Avatar utente
finestraweb
senior
senior
Messaggi: 858
Iscritto il: 28 lug 2015, 8:55

Re: 3133 (e family) VS ST19 (e family)

Messaggio da finestraweb »

Michele, sono come San Tommaso, un cocciuto: ascolto quelle di tutti, ma seguo le mie opinioni, pur stando pronto a cambiarle.
Ho tempi lunghi, ma un giorno smonterò e rimonterò un St19 e "me lo studierò bene", con in testa qualcosa in più di quando lo feci in passato e, in realtà anche "avvalorata" da quella di altri (un po' prevenuti, bisogna dirlo).
Ora, riguarda alla vite cerchiata di rosso dell'ST19: lo so che fa da fermo ad una molla e, magari mi sbagliavo, se la vite non è ben stretta, il fermo della molla non è saldo come dovrebbe.
Questo è quello che mi ricordo di quando smanettavo una volta su modelli con problemi alla cronografia e può essere che mi sbagliavo, però la mia tesi del tutto campata in aria non è detto che sia, perché se la vite non tiene ben ferma quella molla, cambia l'azione della molla sulla leva indicata di nero (e ti ringrazio che mi eviti di andar a cercare i termini tecnici corretti).
3133_st1901 (1) (2).jpg
Questo, per quanto riguarda la costruzione dell'St19.
Dato che fa colore e può dire niente, ma magari qualcosa sì: un cal. 3133 pesa 24 grammi, un ST19 pesa 20 gr e sai che l'ST19, pur senza datario, ha quel coperchio sotto il quadrante, a "chiudere il movimento".

In merito ai prezzi, il punto è: il Poljot 3133 era costruito per esser venduto a che prezzo?
L'ST19 lo trovi, nudo, a 100 euro circa.
Lascia stare che in offerta trovi orologi completi che costano meno, sono eccezioni.
E non mi pare che i cinesi stiano andando in fallimento.

Qual'era il prezzo medio di un crono russo, venduto da commerciante? Perché quello in questo discorso è quello che conta (per me)*.
Nel calderone mettici anche gli Junkers, quelli di Levenberg e di altri rivenditori ufficiali.
Nel listino Poljot International del 2003, il Basilika partiva da 430 euro.
Qui mi fermo, perché non so i prezzi della concorrenza nel periodo.

*Per fare un esempio, la Maserati propone modelli che non vende a prezzi scontati (pure ai cassintegrati Stellantis): non sono quelli i prezzi a cui si pensava di vendere quelle auto e sulla cui base si potè spendere a costruirle.
E' un discorso semplificato, lo so.
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
"Non ho idea di quali armi serviranno per combattere la terza Guerra Mondiale, ma la quarta sarà combattuta coi bastoni e con le pietre" - Albert Einstein
Avatar utente
cuoccimix
moderatore
moderatore
Messaggi: 2471
Iscritto il: 12 mag 2015, 12:29

Re: 3133 (e family) VS ST19 (e family)

Messaggio da cuoccimix »

Francamente non ricordo il prezzo di un movimento 3133 singolo, se c'erano li aveva solo Levenberg credo. Di sicuro mi ricordo che i prezzi erano molto variabili esattamente come per l'ST 19 oggi. Si andava dai 120 euro di un crono base ai 300-400 ed oltre di Junkers e Poljot International, che come sappiamo erano marchi made in Germany che usavano il 3133 in versione più rifinita.
Oggi c'è la stessa variabilità, si parte dai 100 euro di un 1963 Red Star per arrivare a 400-500 euro degli ST19 fatti direttamente da Seagull e da altri assemblatori. Purtroppo, niente più made in Germany, tutto Cina.

Il peso in se stesso non dice nulla, specie se la differenza è così ridotta. Come detto, sull'ST19 non ci sono il datario e le relative componenti, anche considerando la platina di chiusura, probabilmente la molla di carica è sensibilmente più corta, ma soprattutto non c'è quel ponte a V gigante che sul 3133 sporge in modo esagerato, basta svitarlo per saggiarne il peso, è letteralmente un blocchetto di metallo, non mi sorprenderebbe se gran parte di quei 4 grammi fosse concentrata lì.