Oggi al polso... Orologi russi e sovietici

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abete
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Re: Oggi al polso... Orologi russi e sovietici

Messaggio da abete »

Крокодил ha scritto:
DaniLao ha scritto:Tu mi rinfranchi lo spirito ;-)
Ma quale spirito?
Se si potesse allargare l'inquadratura lo vedremmo in mutande col polsino tenuto in sede da un'ingegnosa giarrettiera da gomito che gli ha cucito la già citata paziente moglie.
Un'immagine forte (per chi l'ha conosciuto soprattutto) mi rendo conto...

:lol2: :lol2: :lol2: :lol2: :lol2:
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burja
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Re: Oggi al polso... Orologi russi e sovietici

Messaggio da burja »

al mare ci stava proprio bene...........
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mchap
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Re: Oggi al polso... Orologi russi e sovietici

Messaggio da mchap »

Tra un depardieuuuu e un Burja al mare un tuffo nei primi anni '60 ci deve :twisted: :lol: stare bene, quindi un Vympel ( o Wympel), portato ieri e, forse, anche oggi.

P7211657.jpg
P7211653.jpg

I Vympel erano ancora in commercio almeno fino al 1964 (per. esempio in Germania-est e... in Italia!).
Da notare il logo a diamante, ma non sarebbe dovuto sparire dopo che la fabbrica cambiasse il nome in Poljot e adottasse il logo a pentagono?
Che roba sono questi Vympel? orologi prodotti prima del 1963? ma non dovevano buttare mare tutto ciò che, prodotto prima, non rispondeva ai nuovi canoni?
Eppure li hanno continuati a vendere almeno per due anni assieme a quelli chiamati Poljot.
mah! forse 'sti sovietici erano proprio strani e lunatici, magari continuavano a far circolare quanto già prodotto e a magazzino, casse, orologi assemblati, parti, movimenti,...

Oppure... ah, forse questo e altri Vympel erano stati prodotti prima del 1963 e, una volta cambiato il logo, hanno buttato via la vecchia produzione e messo in cantiere altri con il logo a pentagono!
Veramente strani 'sti russi, cambiano il nome in Poljot ma all'estero continuano ad esportare indifferentemente il vecchio e il nuovo. Proprio strani.

O che forse in una industria basata sulla produzione seriale di massa i processi di cambiamento non scoccano all'ora X ma attraversano una fase di transizione in cui convivono il vecchio e il nuovo?
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DaniLao
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Re: Oggi al polso... Orologi russi e sovietici

Messaggio da DaniLao »

Molto molto bello Antonio (il resto l'ho capito ma ti invito a non lasciarti abbuiare da pensieri agitosi ;-) )

EDIT:
Oggi ho questo

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Re: Oggi al polso... Orologi russi e sovietici

Messaggio da S.P.K. »

economia della scarsità: non si butta via nulla!

ciao ciao.
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mchap
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Re: Oggi al polso... Orologi russi e sovietici

Messaggio da mchap »

DaniLao ha scritto:Molto molto bello Antonio (il resto l'ho capito ma ti invito a non lasciarti abbuiare da pensieri agitosi ;-) )

Non ti preoccupare, le oscurità del passato illuminano, abbuiano solo chi vede sempre tutto chiaro e razionale :lol:
S.P.K. ha scritto:economia della scarsità: non si butta via nulla!
oh! ecco! aspettavo l'occasione :lol: che riusassimo questa espressione per chiarirla dal punto di vista formale.

Quindi piccolo sermone di routine.

L'espressione "economia della scarsità" lascia intendere una società regolata da una economia dove scarseggiano i beni di consumo. In genere è questa l'immagine che si aveva dell'Unione Sovietica.

Invece il concetto venne introdotto da alcuni economisti con un significato leggermente diverso, anche se tra le sue conseguenze più importanti ci fosse proprio la scarsità di alcuni generi di consumo, ma non solo.

Nella società sovietica le imprese non avevano un vero e proprio vincolo di bilancio. Vincoli c'erano ma erano molto leggeri. Lo Stato non consentiva il fallimento delle imprese.
Questo è il punto di partenza.

Poi c'è da tener presente come funzionava il piano economico. Per far fronte alle previsioni del piano, agli aumenti della produzione, alle prevedibili e imprevedibili mancanze di rifornimenti e materie prime, le imprese tendevano a richiedere risorse sempre maggiori di quanto in realtà occorressero.
Quindi più manodopera, più materie prime, più capitali.

In questo modo l'economia si trovava sempre in condizioni di scarsità di risorse destinate alla produzione. Un autentico circolo vizioso.
Questo è quello che si intendeva per "economia della scarsità". In realtà si buttava via molto :lol: o, anche , si riciclava molto (che faccio mi rimetto a parlare dei loghi :lol: :lol: :lol: :lol: ).
Tale situazione non ebbe sempre gravi conseguenze per tutta la fase sviluppo "estensivo" dell'economia sovietica, cioè fino agli anni '60, ma ha mostrato tutto il suo peso negativo, e con continuità, a partire dagli anni '70.

Le code ai negozi, la carenza di determinati beni di consumo, alimentari,ecc. erano uno degli effetti di questo meccanismo. Non si trattava cioè di una scarsità generalizzata. Tanto è che di regola poteva esserci abbondanza di certi bene e carenza di altri.
E molto spesso era anche una scarsità di qualità essendo tutto basato sulla quantità indipendentemente dalla qualità e da quale "quantità".
Se erano richiesti centomila paia di scarpe l'importante era produrne centomila (accaparrandosi più risorse possibili), poco importava la qualità e la diversificazione per numero di piede.

Immaginiamo, tanto per fare un esempio di comodo, che le due fabbriche di orologi di Mosca avessero in un determinato periodo la forza contrattuale e politica per assicurarsi buona parte dei macchinari necessari, i metalli, ecc.
Ecco che le fabbriche di Mosca sarebbero state in grado di soddisfare il piano, se non di superare le quote previste con i relativi premi, mentre le altre fabbriche sarebbero state a corte del necessario per raggiungere i loro obiettivi.

Dunque, disponibilità di Poljot e Slava, scarsità di Luch, Raketa, Molnja Wostok,... :lol:

Dal punto di vista pratico, qualunque sia la definizione di "economia della scarsità", i cittadini vivevano un disagio reale. Abbondanza di taglie grandi, carenza di quelle più diffuse. Alla fine se la tua taglia è una 48 a che ti serve trovarne tante di 54? :)

PS

Da ricordare che i piani economici misuravano in termini di tonnellate, quasi mai di unità. Un 46 di scarpa e un 54 di giacca pesano di più di un 41 o di una 48. Sembrerà banale, e detto così anche un po superficiale, ma di fatto questo portava alla scarsità delle taglie più diffuse e necessarie.
Le tonnellate previste erano raggiunte più agevolmente, le taglie necessarie non erano considerate.
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Re: Oggi al polso... Orologi russi e sovietici

Messaggio da S.P.K. »

Sintesi davvero ottima :read: aggiungerei solo il sistema di incentivazione, politico e retributivo , che veniva applicato ai responsabili di agglomerato e di stabilimento per stimolarli a raggiungere o superare le quote. Spesso la corsa alle risorse e alla produzione "sia come essa sia" è stata stimolata anche da questi..... Senza contare attriti, rivolte operaie, alcune soffocate nel sangue che derivarono dall allocare così le risorse alimentari. Alcuni operai, in contesti non ritenuti prioritari dal piano, quasi non mangiavano :dunno: . Ma solo questo sistema generalista consentì l enorme balzo iniziale. Se si fosse mutato alla fine degli anni 60, come molte voci chiedevano, forse ora leggeremmo notizie diverse :bliss:. Ciao ciao.
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DaniLao
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Re: Oggi al polso... Orologi russi e sovietici

Messaggio da DaniLao »

mchap ha scritto: Non ti preoccupare, le oscurità del passato illuminano, abbuiano solo chi vede sempre tutto chiaro e razionale :lol:
Ecco, ora va meglio ;-)
Letta peraltro volentieri anche la dissertazione.

Nel libro che ho citato tempo addietro è riportato un episodio nel quale uno degli editori russi che pubblicava Limonov lo informa -felicissimo- che hanno distribuito già tutti i suoi libri, salvo poi precisare che erano stati inviati tutti in una cittadina rurale et sperduta nella quale ogni abitante avrebbe potuto avere agevolmente una decina di copie del tomo in questione...
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Re: Oggi al polso... Orologi russi e sovietici

Messaggio da mchap »

DaniLao ha scritto:
mchap ha scritto: Non ti preoccupare, le oscurità del passato illuminano, abbuiano solo chi vede sempre tutto chiaro e razionale :lol:
Ecco, ora va meglio ;-)

Dani, ma di mestiere cosa fai? la suocera, il tutore, qualcosa del genere... ?:lol:
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Re: Oggi al polso... Orologi russi e sovietici

Messaggio da DaniLao »

mchap ha scritto:Dani, ma di mestiere cosa fai? la suocera, il tutore, qualcosa del genere... ?:lol:
Eheh, si, una cosa simile...
Leggevi Frigidaire (o il Male, Frizzer, FrigoMag...)?
Hai presente Suor Dentona? Ecco, io sono il suo alter ego maschile e laico ;-)

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