Mercatini: di mitologie, depressioni e botte di culo
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Mercatini: di mitologie, depressioni e botte di culo
Buongiorno a tutti,
prendo spunto dall'esperienza di questa mattina per aprire un topic che ci manca, quello sui mercatini.
Da luoghi mitologici nei quali durante gli anni d'oro si trovavano crono ad un tanto al chilo, a posti che -raggiunti con dispendio di benzina e tempo- ci deprimono con la loro pochezza e arroganza tracotante de' venditori, fino ad essere teatro di miracolose pesche che glorificano gli sforzi e soddisfano le brame di possesso.
Insomma, stamani ci siamo recati -io e Burja- al mercatino di Seano (vicino a PO) e la situazione è stata la seguente:
Russi 1, un Poljot civile automatico con plexy da cambiare (incrinato-no-graffiato) che da 40 veniva a 30€ ma non aveva il guizzo ed è rimasto lì;
Citizen automatico vintage 1, richiesti 80€ con plexy di nuovo scheggiato. Saluti e ci ripenseremo.
Bel Revue colorato, richiesti 130€, prezzo da amico (ma chi ti conosce) 100 e fai un affare, ma non era un affare da fare...
Poi c'erano un Avia che il venditore non poteva lasciare per meno di 350€ e un bell'Ulysse Nardin per il quale servivano 700€ in contanti (ma chi è che gira per i mercatini con quelle cifre, ma a che pensano i venditori... Mah...). Ovviamente revisionati ieri sulla parola e con garanzia scritta con l'inchiostro simpatico sullo scontrino del bar prospiciente.
Già, il bar... 3 clienti, 3 caffè da fare ma siamo rimasti prigionieri per 40 minuti. La capobanco spettegolava e la nostra insistenza e il severo piglio di Burja sono stati bellamente ignorati. Però il caffè era nel bicchierino di plastica, dai... Mi son sentito in ufficio pure di domenica...
Vabè, io l'ho sempre sostenuto, i mercatini (levate le botte di culo per chiappar le quali conviene avere la costanza di frequentazione che io non ho) mi deprimono. Mi preparo con aspettativa e determinazione e invece poi...
Almeno stavolta c'era il piacere di ri incontrare Giovanni e questo è bastato a dare un senso di svago e divertimento alla mattinata.
Comunque, potevano i nostri soci tornare a casa senza nulla in saccoccia? Poteva la spedizione russa che era convenuta da km e km tornare a casa senza fare almeno un prigioniero simbolico?
Giammai!
E allora mi sono sacrificato e con la forza dell'ultima ratio, mentre claudicavamo verso i rispettivi mezzi di locomozione immusoniti e seriosi, accidentando la modernità e la decadenza de' costumi sociali non ho potuto fare a meno di fermarmi a contrattare per la (beh, forse una delle, in effetti) presenza più bislacca e significativa ovvero questo:
Allegro Swatch in stile tirolese con cinturino fatto con la pelle della Lola (quella vacca antipatica che dopo la pubblicità del latte granarolo si è montata la testa, è passata dalle Marlboro direttamente all'eroina (alla faccia delle droghe leggere) ed è morta suicida in un hamburger di mcdonald's) e pure con pila scarica.
Dalla dedica sul fondello credo che sia stato regalato dal nonno di Heidi alla medesima...
Ci farò un figurone, non trovate? Si usa dire dalle vostre parti 'mettere a pecora'? Se mi dovesse succedere con qualcheduna vado di scioltezza, già che ho l'orologio della fattoria
Vi garba, vero?
Lo vorreste?
Sappiate che lo scambierei (alla pari) solo con uno Strela di medesimo colore.
Bene, finito l'angolo del buon umore (e comunque lo Swatch l'ho comprato davvero, venisse il mal di denti a Burja se non è vero...) vi invito a dire la vostra, segnalare le vostre pesche miracolose, giri a vuoto, mercatini conosciuti e sconosciuti, proficui o inconcludenti.
Volendo potete raccontare anche de' vostri successi passati (pure se io spererei che non abbiate comprato tutto voi) basta che non ce la meniate troppo coi Bei Tempi Andati che, come è evidente e come la locuzione sottolinea, sono ormai andati e purtroppo più non torneranno addietro...
prendo spunto dall'esperienza di questa mattina per aprire un topic che ci manca, quello sui mercatini.
Da luoghi mitologici nei quali durante gli anni d'oro si trovavano crono ad un tanto al chilo, a posti che -raggiunti con dispendio di benzina e tempo- ci deprimono con la loro pochezza e arroganza tracotante de' venditori, fino ad essere teatro di miracolose pesche che glorificano gli sforzi e soddisfano le brame di possesso.
Insomma, stamani ci siamo recati -io e Burja- al mercatino di Seano (vicino a PO) e la situazione è stata la seguente:
Russi 1, un Poljot civile automatico con plexy da cambiare (incrinato-no-graffiato) che da 40 veniva a 30€ ma non aveva il guizzo ed è rimasto lì;
Citizen automatico vintage 1, richiesti 80€ con plexy di nuovo scheggiato. Saluti e ci ripenseremo.
Bel Revue colorato, richiesti 130€, prezzo da amico (ma chi ti conosce) 100 e fai un affare, ma non era un affare da fare...
Poi c'erano un Avia che il venditore non poteva lasciare per meno di 350€ e un bell'Ulysse Nardin per il quale servivano 700€ in contanti (ma chi è che gira per i mercatini con quelle cifre, ma a che pensano i venditori... Mah...). Ovviamente revisionati ieri sulla parola e con garanzia scritta con l'inchiostro simpatico sullo scontrino del bar prospiciente.
Già, il bar... 3 clienti, 3 caffè da fare ma siamo rimasti prigionieri per 40 minuti. La capobanco spettegolava e la nostra insistenza e il severo piglio di Burja sono stati bellamente ignorati. Però il caffè era nel bicchierino di plastica, dai... Mi son sentito in ufficio pure di domenica...
Vabè, io l'ho sempre sostenuto, i mercatini (levate le botte di culo per chiappar le quali conviene avere la costanza di frequentazione che io non ho) mi deprimono. Mi preparo con aspettativa e determinazione e invece poi...
Almeno stavolta c'era il piacere di ri incontrare Giovanni e questo è bastato a dare un senso di svago e divertimento alla mattinata.
Comunque, potevano i nostri soci tornare a casa senza nulla in saccoccia? Poteva la spedizione russa che era convenuta da km e km tornare a casa senza fare almeno un prigioniero simbolico?
Giammai!
E allora mi sono sacrificato e con la forza dell'ultima ratio, mentre claudicavamo verso i rispettivi mezzi di locomozione immusoniti e seriosi, accidentando la modernità e la decadenza de' costumi sociali non ho potuto fare a meno di fermarmi a contrattare per la (beh, forse una delle, in effetti) presenza più bislacca e significativa ovvero questo:
Allegro Swatch in stile tirolese con cinturino fatto con la pelle della Lola (quella vacca antipatica che dopo la pubblicità del latte granarolo si è montata la testa, è passata dalle Marlboro direttamente all'eroina (alla faccia delle droghe leggere) ed è morta suicida in un hamburger di mcdonald's) e pure con pila scarica.
Dalla dedica sul fondello credo che sia stato regalato dal nonno di Heidi alla medesima...
Ci farò un figurone, non trovate? Si usa dire dalle vostre parti 'mettere a pecora'? Se mi dovesse succedere con qualcheduna vado di scioltezza, già che ho l'orologio della fattoria
Vi garba, vero?
Lo vorreste?
Sappiate che lo scambierei (alla pari) solo con uno Strela di medesimo colore.
Bene, finito l'angolo del buon umore (e comunque lo Swatch l'ho comprato davvero, venisse il mal di denti a Burja se non è vero...) vi invito a dire la vostra, segnalare le vostre pesche miracolose, giri a vuoto, mercatini conosciuti e sconosciuti, proficui o inconcludenti.
Volendo potete raccontare anche de' vostri successi passati (pure se io spererei che non abbiate comprato tutto voi) basta che non ce la meniate troppo coi Bei Tempi Andati che, come è evidente e come la locuzione sottolinea, sono ormai andati e purtroppo più non torneranno addietro...
Quaestio subtilissima, utrum Chimera in vacuo bombinans possit comedere secundus intentiones, et fuit debatuta per decem hebdomadas in concilio Constantiensi
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Re: Mercatini: di mitologie, depressioni e botte di culo
Addirittura molto peggio di un mercatino bistrattato come cecina...DaniLao ha scritto:Insomma, stamani ci siamo recati -io e Burja- al mercatino di Seano (vicino a PO) e la situazione è stata la seguente:
Russi 1, un Poljot civile automatico con plexy da cambiare (incrinato-no-graffiato) che da 40 veniva a 30€ ma non aveva il guizzo ed è rimasto lì;
Paolo ... Nel lungo tragitto della vita incontrerai tante maschere e pochi volti...(L.Pirandello)
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Re: Mercatini: di mitologie, depressioni e botte di culo
E' un argomento che ho affrontato tantissime volte, non posso che ripetermi.
Ognuno vive situazioni diverse ma c'è una regola aurea: nei mercatini non ci si va, in primo luogo, per acchiappare qualcosa ma per passare il tempo senza far nulla di specifico, parlare con qualcuno, visitare un paesino, allacciare contatti.
Se poi si trova, bene.
Se ci si va solo sperando di trovare i nostri orologi il più delle volte è tempo sprecato.
E' una questione veramente psicologica. Più volte ho usato un immagine un po estremizzata, quella di chi va al mercatino passando di fretta da un banco all'altro non facendo altro che chiedere "quanto viene?".
Costui è fregato in partenza. In parte si frega da se. Troppa ansia, troppe aspettative. In secondo luogo difficilmente spunterà un qualche buon prezzo, chi sta dall'altra parte del banco conosce bene il tipo.
Son cose che si imparano con il tempo ma, almeno a quanto ho visto girando per mercatini, qualcuno non le impara mai.
Stabilire un rapporto e allacciare contatti è l'80% se non il 90% del lavoro da svolgere.
Molti pensano che qui a Roma, con Porta Portese e i diversi mercatini di zona, c'è il paradiso dei russofili. Non è così.
Si trovano sempre le stesse cose. Con maggiore frequenza, ma sempre le stesse (kom parà, tank, ecc. Raketa 0, crono laminato bianco e nero). In buona sostanza quello che si trova è lo specchio, l'eterno ricircolo, degli orologi del periodo modaiolo.
Ci sono le dovute eccezioni, forse statisticamente più frequenti, ma pur sempre eccezioni.
I prezzi. Uno svegliarino Poljot te lo mettono a 180 e altri a 30. Assolutamente casuale.
A Porta Portese l'unico banco dedicato agli orologi e oggettistica russa (Stanislao) pratica i prezzi Ebay.
Nei dintorni di Roma ci sono diversi mercatini, si tengono ognuno una determinata domenica del mese, ma i banchi sono per lo più sempre gli stessi.
Io ho girato in lungo e largo il Lazio e l'Umbria. Sonio andato ad Arezzo (gran bel mercato), a Napoli, qualche giro per le Marche.
Ovunque ho trovato sempre gli stessi tipi di orologi.
Stento a credere che nel resto del centro-nord sia molto diverso.
Tutta la mia esperienza, e non è poca, mi porta a tornare sempre sullo stesso tema: andare per passare il tempo, incontrare gente, stabilire rapporti, allacciare contatti. Se ci vai saltellando da un banco all'altro vieni subito marchiato come uno "con l'anello al naso".
Ho beccato molta più roba dai contatti coltivati nei mercatini di quanta ne abbia mai trovata bella e pronta nei banchi.
E' una questione che riguarda anche i prezzi che spunti.
Per esempio, se uno vende in prevalenza svizzeri non ha interesse per i russi. In genere non li porta nemmeno quando li ha e spesso non li accetta nemmeno come parte di compenso in natura quando compra/vende uno svizzero.
Ma se tu hai stabilito un buon rapporto con lui e lui sa che tu sei interessato a russi questi, è di regola, inizieranno a spuntar fuori e a prezzi più che validi.
Un ultima cosa sui prezzi: rinunciare è l'altra regola aurea. Non comprare mai, mai, mai, mai, mai se il prezzo è troppo alto. Tenere sotto controllo la fregola del possesso e gli impulsi è fondamentale.
Rinunciare con convinzione.
A volte perdi l'orologio, altre rimane lì per settimane e il prezzo diventa più trattabile.
Ancora un ultimissimo punto: sei tu che devi fare il prezzo. Con il tempo devi trasmettere un messaggio preciso: per quanto mi riguarda non li portare i russi se li devi vendere a più di xx, io non li prendo. In questo modo tutto diventa più chiaro e semplice per tutti.
Vi sembrerà strano, ma sono pochissimi quelli che comprano gli orologi russi. La concorrenza, lato acquirente, è molto poca, per cui rinunciare e "educare" al proprio prezzo non è poi così difficile. Non è certo questione di settimane, ma almeno di mesi se non anni. Però prima o poi i risultati arrivano.
Ognuno vive situazioni diverse ma c'è una regola aurea: nei mercatini non ci si va, in primo luogo, per acchiappare qualcosa ma per passare il tempo senza far nulla di specifico, parlare con qualcuno, visitare un paesino, allacciare contatti.
Se poi si trova, bene.
Se ci si va solo sperando di trovare i nostri orologi il più delle volte è tempo sprecato.
E' una questione veramente psicologica. Più volte ho usato un immagine un po estremizzata, quella di chi va al mercatino passando di fretta da un banco all'altro non facendo altro che chiedere "quanto viene?".
Costui è fregato in partenza. In parte si frega da se. Troppa ansia, troppe aspettative. In secondo luogo difficilmente spunterà un qualche buon prezzo, chi sta dall'altra parte del banco conosce bene il tipo.
Son cose che si imparano con il tempo ma, almeno a quanto ho visto girando per mercatini, qualcuno non le impara mai.
Stabilire un rapporto e allacciare contatti è l'80% se non il 90% del lavoro da svolgere.
Molti pensano che qui a Roma, con Porta Portese e i diversi mercatini di zona, c'è il paradiso dei russofili. Non è così.
Si trovano sempre le stesse cose. Con maggiore frequenza, ma sempre le stesse (kom parà, tank, ecc. Raketa 0, crono laminato bianco e nero). In buona sostanza quello che si trova è lo specchio, l'eterno ricircolo, degli orologi del periodo modaiolo.
Ci sono le dovute eccezioni, forse statisticamente più frequenti, ma pur sempre eccezioni.
I prezzi. Uno svegliarino Poljot te lo mettono a 180 e altri a 30. Assolutamente casuale.
A Porta Portese l'unico banco dedicato agli orologi e oggettistica russa (Stanislao) pratica i prezzi Ebay.
Nei dintorni di Roma ci sono diversi mercatini, si tengono ognuno una determinata domenica del mese, ma i banchi sono per lo più sempre gli stessi.
Io ho girato in lungo e largo il Lazio e l'Umbria. Sonio andato ad Arezzo (gran bel mercato), a Napoli, qualche giro per le Marche.
Ovunque ho trovato sempre gli stessi tipi di orologi.
Stento a credere che nel resto del centro-nord sia molto diverso.
Tutta la mia esperienza, e non è poca, mi porta a tornare sempre sullo stesso tema: andare per passare il tempo, incontrare gente, stabilire rapporti, allacciare contatti. Se ci vai saltellando da un banco all'altro vieni subito marchiato come uno "con l'anello al naso".
Ho beccato molta più roba dai contatti coltivati nei mercatini di quanta ne abbia mai trovata bella e pronta nei banchi.
E' una questione che riguarda anche i prezzi che spunti.
Per esempio, se uno vende in prevalenza svizzeri non ha interesse per i russi. In genere non li porta nemmeno quando li ha e spesso non li accetta nemmeno come parte di compenso in natura quando compra/vende uno svizzero.
Ma se tu hai stabilito un buon rapporto con lui e lui sa che tu sei interessato a russi questi, è di regola, inizieranno a spuntar fuori e a prezzi più che validi.
Un ultima cosa sui prezzi: rinunciare è l'altra regola aurea. Non comprare mai, mai, mai, mai, mai se il prezzo è troppo alto. Tenere sotto controllo la fregola del possesso e gli impulsi è fondamentale.
Rinunciare con convinzione.
A volte perdi l'orologio, altre rimane lì per settimane e il prezzo diventa più trattabile.
Ancora un ultimissimo punto: sei tu che devi fare il prezzo. Con il tempo devi trasmettere un messaggio preciso: per quanto mi riguarda non li portare i russi se li devi vendere a più di xx, io non li prendo. In questo modo tutto diventa più chiaro e semplice per tutti.
Vi sembrerà strano, ma sono pochissimi quelli che comprano gli orologi russi. La concorrenza, lato acquirente, è molto poca, per cui rinunciare e "educare" al proprio prezzo non è poi così difficile. Non è certo questione di settimane, ma almeno di mesi se non anni. Però prima o poi i risultati arrivano.
Amo i solitari, i diversi, quelli che non incontri mai. Quelli persi, andati, spiritati, fottuti. Quelli con l'anima in fiamme.
(Charles Bukowski)
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Re: Mercatini: di mitologie, depressioni e botte di culo
concordo con Daniele, non avevo mai frequentato un mercatino insieme ad un russofilo, sono sempre solo, è stato veramente piacevole, davvero una bella mattinata, indipendentemente dal fatto che non abbia comprato niente, che il bar avesse tempi da bradipo, insomma esperienza da ripetere e che consiglio anche agli altri russofili Ringrazio Daniele che mi ha portato alcuni orologi in visione fra i quali un neptune verde che volevo prendere e che dopo la prova di oggi mi ha conquistato decisivamente.
"Niente è dimenticato, nessuno è dimenticato"
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Re: Mercatini: di mitologie, depressioni e botte di culo
Ciao, pensavo di essere quello che manda sempre in vacca i thread, invece scopro con piacere che la vacca è andata nell'orologio, o viceversa. Ad ogni modo, orologio molto bello, sono vivamente interessato, essendo un bue.DaniLao ha scritto: E allora mi sono sacrificato e con la forza dell'ultima ratio, mentre claudicavamo verso i rispettivi mezzi di locomozione immusoniti e seriosi, accidentando la modernità e la decadenza de' costumi sociali non ho potuto fare a meno di fermarmi a contrattare per la (beh, forse una delle, in effetti) presenza più bislacca e significativa ovvero questo:
Volevo sapere però se è disponibile anche con la classica pezzatura macchie nere su bianco, mi eccito solo con quella, nonchè con quelle scatole che le capovolgi e fanno "muuuuu", mi ricordano i bei tempi quando facevo il mungitore di professione insieme a degli indiani col turbante in testa. Lei si chiamava Samantha....
Non sono conforme ma cerco taglie conformate.
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Mercatini: di mitologie, depressioni e botte di culo
Ho capito, eri così abituato ad 'andare in vacca' che continui, pur metaforicamente (e ononasticamente, immagino).Gigi Aulin ha scritto: mi ricordano i bei tempi quando facevo il mungitore di professione insieme a degli indiani col turbante in testa. Lei si chiamava Samantha....
Antonio, è bello e giusto quello che dici, e infatti sono parimenti contento, questa volta, di aver passato la mattinata con Giovanni e -per questo, non per il tirolese- son tornato senza l'afflizione solita.
Anche perché a prenderla diversamente sarebbe un casino: mettere in conto (economico) tutto il lavoro di relazioni con il tempo che necessità farebbe crescere non poco il prezzo finale dell'eventuale acchiappatura...
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Re: Mercatini: di mitologie, depressioni e botte di culo
Oggi al mercatino di cecina ho trovato un raketa, non ci trovo quasi mai nulla, quindi l'ho preso anche se ce l'ho gia', solo per la soddisfazione di aver trovato qualcosa al mercatino...
In condizioni spettacolari (anche dal retro penso un nos) era a ottimo prezzo...
Ma voi se trovate a buon prezzo prendete anche se non vi serve? Magari per rivenderlo scambiarlo?
In condizioni spettacolari (anche dal retro penso un nos) era a ottimo prezzo...
Ma voi se trovate a buon prezzo prendete anche se non vi serve? Magari per rivenderlo scambiarlo?
Ultima modifica di Cane il 8 ago 2015, 14:49, modificato 3 volte in totale.
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Re: Mercatini: di mitologie, depressioni e botte di culo
Un volta sì, li prendevo, ma poi alla fine sono sempre gli stessi e e presi per rivenderli non sempre il gioco vale al candela. Anche quando messi bene può accadere che non tengono bene il tempo e quindi vanno sistemati. Poi ci sono quelli del "secondo il mio standard qualitativo" per cui anche il minimo quasi invisibile graffietto è inaccettabile.
Alla fine anche quando presi a venti-trenta e rivenduti a quaranta-cinquanta (nel migliore dei casi) erano più quelli che rimanevano sul groppone che quelli venduti.
Alla fine anche quando presi a venti-trenta e rivenduti a quaranta-cinquanta (nel migliore dei casi) erano più quelli che rimanevano sul groppone che quelli venduti.
Amo i solitari, i diversi, quelli che non incontri mai. Quelli persi, andati, spiritati, fottuti. Quelli con l'anima in fiamme.
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Re: Mercatini: di mitologie, depressioni e botte di culo
Quaestio subtilissima, utrum Chimera in vacuo bombinans possit comedere secundus intentiones, et fuit debatuta per decem hebdomadas in concilio Constantiensi
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Mercatini: di mitologie, depressioni e botte di culo
Eccomi ad aggiornare come minacciato ieri.
Il mercato era immenso, il caldo pure e ombra nemmeno a pagarla. Ma suppongo che questo vi interessi poco...
Come al solito quando frequento i mercati delle pulci parto con tanta buona volontà e poi...
Insomma, su un banco sul quale era anche un Rado messo maluccio per il quale il tipo voleva 200€ c'erano due russi buttati (forse giustamente) da una parte...
Uno Start e un Pobeda, tutti e due fermi, uno addirittura senza plexiglas, però con dei disegnini da decifrare sul quadrante.
Ho chiesto il prezzo, riso quando ha riposto 50€ e, insomma, li ho presi a 20 e sono questi sotto
Soddisfatto li ho messi in borsa (tutto fa brodo) e ho proseguito cuocendomi le cervella sotto il brucello.
Arrivato a casa però, dopo una disamina più approfondita, ho avuto un'amara sorpresa, ve li faccio vedere più da vicino...
Ponendo attenzione e occhio (calmo e non sudato) allo scudetto nero, voi che ci vedete?
Ve li mostro ancor più da vicino pur senza la possibilità di una macro
Già: cazzo c'entra l'aquila nazista completa pure del simbolo nefasto?
Non lo so ma secondo me nulla....
Non credo proprio che o due possano essere usciti da una fabbrica sovietica agghindati a quel modo (sarebbe potuto succedere se la storia avesse preso qualche altra piega, ma -per ora- no)
Ma come potrebbe esservici posata?
E perché poi stesso logo, stesse dimensioni su 2 orologi?
Era un 'abbellimento' che si potrebbe considerare 'di serie'?
Suppongo non fosse facile -ai tempi- aggiungere il simbolo sui quadranti, e poi su quadranti diversi per materiali, fatture, dimensioni...
Avete qualche ipotesi o vi siete mai imbattuti in accrocchiazioni del genere?
I movimenti sono questi sotto.
Lo Start è punzonato 3-57, il nazismo era finito da un po' dunque ammesso che sia serio il quadrante il movimento sarebbe sostituito
E questo è il Pobeda
Mentre andavo verso casa già pensavo a come rimetterli in sesto e renderli funzionanti...
L'indagine successiva con individuazione dell'efferata simbologia mi ha convinto a prendermela con molt(issim)a più calma e ad inserire i 2 nella scatola delle teste senza un futuri troppo prossimo.
Buh. I mercati delle pulci non mi vogliono bene, per il resto lascio la parola a chi magari ne potrebbe sapere qualcosa di più....
Il mercato era immenso, il caldo pure e ombra nemmeno a pagarla. Ma suppongo che questo vi interessi poco...
Come al solito quando frequento i mercati delle pulci parto con tanta buona volontà e poi...
Insomma, su un banco sul quale era anche un Rado messo maluccio per il quale il tipo voleva 200€ c'erano due russi buttati (forse giustamente) da una parte...
Uno Start e un Pobeda, tutti e due fermi, uno addirittura senza plexiglas, però con dei disegnini da decifrare sul quadrante.
Ho chiesto il prezzo, riso quando ha riposto 50€ e, insomma, li ho presi a 20 e sono questi sotto
Soddisfatto li ho messi in borsa (tutto fa brodo) e ho proseguito cuocendomi le cervella sotto il brucello.
Arrivato a casa però, dopo una disamina più approfondita, ho avuto un'amara sorpresa, ve li faccio vedere più da vicino...
Ponendo attenzione e occhio (calmo e non sudato) allo scudetto nero, voi che ci vedete?
Ve li mostro ancor più da vicino pur senza la possibilità di una macro
Già: cazzo c'entra l'aquila nazista completa pure del simbolo nefasto?
Non lo so ma secondo me nulla....
Non credo proprio che o due possano essere usciti da una fabbrica sovietica agghindati a quel modo (sarebbe potuto succedere se la storia avesse preso qualche altra piega, ma -per ora- no)
Ma come potrebbe esservici posata?
E perché poi stesso logo, stesse dimensioni su 2 orologi?
Era un 'abbellimento' che si potrebbe considerare 'di serie'?
Suppongo non fosse facile -ai tempi- aggiungere il simbolo sui quadranti, e poi su quadranti diversi per materiali, fatture, dimensioni...
Avete qualche ipotesi o vi siete mai imbattuti in accrocchiazioni del genere?
I movimenti sono questi sotto.
Lo Start è punzonato 3-57, il nazismo era finito da un po' dunque ammesso che sia serio il quadrante il movimento sarebbe sostituito
E questo è il Pobeda
Mentre andavo verso casa già pensavo a come rimetterli in sesto e renderli funzionanti...
L'indagine successiva con individuazione dell'efferata simbologia mi ha convinto a prendermela con molt(issim)a più calma e ad inserire i 2 nella scatola delle teste senza un futuri troppo prossimo.
Buh. I mercati delle pulci non mi vogliono bene, per il resto lascio la parola a chi magari ne potrebbe sapere qualcosa di più....
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