40 anni fa l'uccisione di Guido Rossa

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Re: 40 anni fa l'uccisione di Guido Rossa

Messaggio da mchap »

Cane ha scritto: 24 gen 2019, 9:58
Non giriamogli intorno, le br nelle fabbriche e anche in altri ambiento avevano un sostegno e un appoggio, come minimo simpatia...
Certamente che c'era ma era minoritaria e molto limitata numericamente. Ma dire che era un atteggiamento generalizzabile alla sinistra e al PCI è, oltre che sbagliato, un falso storico.

Cane le BR ( e la cosi detta Autonomia Operaia) individuavano nel PCI e nei sindacati uno dei loro principali nemici in quanto riformisti e "revisionisti", servi del capitale e del SIM. Prova a leggere qualche risoluzione strategica delle BR (ma prima ti consiglio di prendere dieci caffè e qualche anfetamina: l'è dura rimanere svegli leggendole).

I "compagni che sbagliano". Questa è un altra generalizzazione che non sta in piedi.

Fino alla primavera del 1974 le BR avevano fatto azioni dimostrative di fiancheggiamento, nella loro ottica, alle lotte sindacali e sociali. Bruciavano la macchina del capetto facistoide, scritte sui muri minacciose,ecc. poi passarono ai primi sequestri lampo e già, tra quelli che si esprimevano in tal modo, quel compagni che sbagliano iniziò ad affievolirsi.
La "simpatia" c'era come c'era verso i ragazzi che manifestavano nelle strade e tiravano le molotov. Quando dovevi scappare e nascondere citofonavi ad un portone e te lo aprivano, ti facevano entrare anche dentro casa.
Ma le cose cambiarono presto.

Del resto erano gli anni delle stragi e dei tentati golpe. Non si poteva mettere sullo stesso piano l'azione dimostrativa delle BR con lo stillicidio di attentati iniziato nel 1969. Non c'era paragone.

E poi 'sta cosa dei "compagni che sbagliano" era prevalentemente limitata a quelli di Lotta Continua e (ex)Potere Operaio, quelli di Avanguardia Operaia e Manifesto già ne presero le distanze.
E stiamo parlando delle sinistra extra-parlamentare, minoritaria e divisa in mille rivoli.

Il 1974 fu un anno di svolta. A Padova nel Settembre di quell'anno, al giudice istruttore Tamburino e al sostituto procuratore della repubblica Nunziata, al termine di un interrogatorio nell’ambito della inchiesta sulla Rosa dei venti, il generale Vito Miceli dice: "Ora non sentirete più parlare di terrorismo nero, ora sentirete parlare soltanto di quegli altri"
(Vito Miceli era ai vertici dei servizi segreti)


Comunque su 'sta storia della simpatia verso le BR basterebbe fare una piccola considerazione.
Se oggi come oggi e anche negli passati qualcuno avesse fatto qualche azione dimostrativa e magari anche gambizzato qualcuno dei tanti politici corrotti, e corruttori, non avrebbe forse riscosso una certa simpatia tra la gente?
Io credo di sì, discorsi di questo tipo ogni tanto li ho sentiti fare alle persone più disparate.

A quei tempi la situazione era esattamente questa con una differenza importante: le democrazia costituzionale era veramente e seriamente in pericolo. 1967 Grecia, 1973 Cile.
Di fronte a questa minaccia ci furono risposte diverse e non tutti all'inizio seppero distinguere chi faceva il gioco della destra golpista.
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Re: 40 anni fa l'uccisione di Guido Rossa

Messaggio da ferste »

mchap ha scritto: 24 gen 2019, 19:20 Comunque su 'sta storia della simpatia verso le BR basterebbe fare una piccola considerazione.
Se oggi come oggi e anche negli passati qualcuno avesse fatto qualche azione dimostrativa e magari anche gambizzato qualcuno dei tanti politici corrotti, e corruttori, non avrebbe forse riscosso una certa simpatia tra la gente?
Io credo di sì, discorsi di questo tipo ogni tanto li ho sentiti fare alle persone più disparate.
Assolutamente d'accordo, basta fare un raffronto al giorno d'oggi, con la "Ggente che si informah", trovi brava gente che affonderebbe barconi, fucilerebbe migliaia di persone, odia e invidia, riversando le proprie frustrazioni sugli altri...sono sempre gli stessi, hanno cambiato casacca, idoli, benessere ma un popolo ignorante e schifoso come quello Italiano mica lo cambi.
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Re: 40 anni fa l'uccisione di Guido Rossa

Messaggio da Cane »

ferste ha scritto: 25 gen 2019, 19:00 ..sono sempre gli stessi, hanno cambiato casacca, idoli, benessere ma un popolo ignorante e schifoso come quello Italiano mica lo cambi.
Con me sul popolo sfondi una porta aperta... :lol:

Mi sono fatto da tempo l'idea che sul livello di una nazione incida quasi esclusivamente il livello del suo popolo...(basta guardare i paesi intorno)

Quando sento dire che il basso livello dell'italia dipende dalla nostra "casta" (non uscita dal nostro popolo ma arrivata da marte... :lol: ) mi viene
da sbellicarmi dalle risate...
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Re: 40 anni fa l'uccisione di Guido Rossa

Messaggio da mchap »

24 Gennaio 1979, per non dimenticare un uomo giusto.
https://www.collettiva.it/copertine/ita ... rU8v_ii7-w
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Re: 40 anni fa l'uccisione di Guido Rossa

Messaggio da Cane »

mchap ha scritto: 19 gen 2019, 19:39 Bella iniziativa ricordare Guido Rossa.

Però abbiamo un ricordo completamente diverso del clima dell'epoca.

La generica simpatia per i BR&Co. proveniva da ambienti molto piccoli, minoranze di minoranze..
Si, piccoli, ma significativi...
Perche' era gente fortemente a sinistra, a volte impegnata nel sindacato, o politicamente...
Tu conosci la situazione meglio di me, ma io in quegli anni ero in fabbrica, e ne sentivo di tutti i colori... :?
Insomma quei pochi mi turbavano, perche' in quegli anni difficili avevano anche la capacita' di trascinare...
Ma come fa uno a ritenere giusta l'uccisione di una persona? :roll: :evil:
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Re: 40 anni fa l'uccisione di Guido Rossa

Messaggio da mchap »

Si potrebbe rispondere semplificando: schierarsi a sinistra, in una qualsiasi delle sue innumerevoli forme, non significa avere una mentalità di sinistra
Ma, per l'appunto, è una semplificazione.

Ognuno porta le sue esperienze personali ed io, per particolari vicende della mia vita, ho visto nascere una parte delle br e mi sono scontrato/separato da persone e amicizie proprio per scelte diametralmente opposte. Tra i tanti ho conosciuto, da amici sin dai tempi delle superiori, personaggi di spicco della nomenklatura e di alcuni posso dire che non avevano letto nemmeno il Manifesto di Marx.
Alcuni erano "fascisti caratteriali", altri semplicemente spinti da impulsi strettamente personali.

Ho conosciute persone che avevano la passione per le armi, altri che si esaltavano per i film tipo "vamos a matar companeros",... un misto di infantilismo ed emotività che con la politica avevano poco o niente a che fare.
C'era addirittura chi identificava le ingiustizie del capitalismo con i "tempi moderni" di Chaplin, si commuoveva, si indignava, e fu tra i sequestratori di Dozier.
Ho vissuto nelle Marche, a Trento, a Padova, a Roma. Ho conosciuto il terrorismo nei diversi territori, grandi diversità ma anche alcuni tratti comuni e decisivi per le scelte operate.

Nelle BR, e nelle altre organizzazioni, confluirono persone proveniente dal pci, dal mondo socialista, dal mondo cattolico, dalle borgate incazzate, dalla politicizzazione in carcere, ma soprattutto, dopo il 1977, da quel variegato mondo della sinistra extra-parlamentare, in particolare la cosiddetta Autonomia, che di comunista non aveva nulla e in molti casi era decisamente anti-comunista.

Erano comunisiti? alcuni, non pochi, certamente erano convinti di esserlo.
Erano di sinistra? certamente, ma di quella sinistra che vedeva il nemico principale nei comunisti e nel sindacato. Il social-fascismo non era una novità.
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Re: 40 anni fa l'uccisione di Guido Rossa

Messaggio da Gamanto »

Tirava una brutta aria, a Genova, in quegli anni. Ricordo molto bene le stelle a cinque punte a caratteri cubitali, con annesse frasi inneggianti le BR, sui muri della Facoltà di Lettere.
La colonna genovese delle BR (i cd. "imprendibili") era particolarmente agguerrita, e poteva contare su un numero di simpatizzanti e fiancheggiatori minoritario, certamente, ma non irrisorio.
Là dove c'è il pericolo, cresce anche ciò che salva - Friedrich Holderlin
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Re: 40 anni fa l'uccisione di Guido Rossa

Messaggio da mchap »

Vero, una presenza attiva amplificata dalla presenza diffusa di scritte murali. Tieni presente però che bastano tre persone e in una notte si possono fare decine e decine di scritte, alla massimo altre due che fanno da ronda. Un altro elemento che faceva da megafono era la miriade di "scritte parallele". Di tutti i tipi: dai NAP (Nuclei Armati Proletari) ai NAP ( Nuclei Armati Passerotti). C'era di tutto, dalla tragedia all'ironia e sarcasmo.
Il mio cognome veniva trasformato, coniugato in un certo modo per finire con una P38, un avvertimento. Sui muri e nella lettere minatorie che arrivavano a casa ( il destinatario di tutto questo non ero io ma uno dei miei fratelli).
In certi periodi a casa dovevi tornare scortato, te la volevano fare sia i fascisti che quelli di "sinistra".

Però questa presenza massiccia e iper-attiva appariva tale solo se rimanevi confinato all'università e certi quartieri ma se uscivi da questi specifici ambiti ti rendevi subito conto di come tutto questo vociare (e sparare) era estremamente minoritario e facilmente isolabile. Ci voleva coraggio e a volte bisognava esporsi.
Guido Rossa questo coraggio lo ha avuto.
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