Grazie per la segnalazione, l'articolo di O&P é molto ben fatto. Anche noi qualche tempo fa avevamo toccato l'argomento parlando dei cloni cinesi di questi ETA ad alta riserva di marrcia (
Un cinese con 70 ore di autonomia).
Personalmente trovo che siano un piccolo passo indietro tecnico (la riduzione della frequenza di oscillazione) con molti vantaggi associati (ad esempio le forze in gioco, tra cui consumi e attriti, che si riducono con il quadrato della frequenza).
Peccato che esteticamente neanche io ne abbia ancora trovato uno "bello". Dovrò farmene una ragione
Riguardo agli attriti e ai materiali autolubrificanti, il discorso è ampio. Limitandosi alle termoplastiche, alcune hanno una proprietà fisica particolare. Quando due superfici strisciano tra loro, i piccoli detriti delle asperità presenti si staccano e vanno a spargersi sulle superfici stesse riempiendo le rientranze. Nel giro di poco tempo, i detriti vengono incorporati permanentemente nelle superfici formando uno strato di lubrificante praticamente eterno (smearing self lubrication). Questo comportamento è tipico di PTFE, Delrin, Teflon, Rulon. Altre termoplastiche, come ad esempio il Nylon, si comportano in modo simile, ma i detriti non riescono a incorporarsi nelle superfici e nel tempo si disperdono (debris self lubrication). In questo caso c'è consumo di materiale e conseguente usura nonostante l'autolubrificazione, comunque la durata è sempre estremamente lunga e superiore a quella di un tradizionale sistema con piani di olio interposti fra superfici metalliche.
La prossima volta metto il sottofondo di SuperQuark