Consigli di lettura - Non solo libri sulla Russia

[wilcoyote]

Ho finito ”Spatriati” di Desiati e per me è un voto medio. Un romanzo di formazione dedicato al tema del viaggio (anche interiore) e ad alcuni poeti pugliesi; ma anche alla Puglia stessa, come a Berlino.
Ci sono cinque o sei punti dove si sospetta che lo stile sia ottimo e in crescendo, ma poi si rimane sempre un po’ appesi al trampolino (per contro ci sono angoli dove si potrebbe svoltare verso il triviale e invece l’autore s’inerpica per chine più impervie quanto più interessanti).
Sono partito con qualche pregiudizio, lo ammetto (vista anche la serie negativa inanellata, tutta proveniente dallo stesso premio Strega) ma direi che sarebbe potuta andare peggio, se vi capita a portata di mano magari una lettura la vale.

Obiettivi per il futuro?
Eh, sono quasi a secco (mi son segnato la zia di Will, comunque).
Ieri sera non ho avuto voglia di scegliere tra quel che avevo a portata di mano anche se un’idea me la sono fatta.

Voi avete qualcosa di significativo da segnalare che vi abbia colpito nell’ultimo periodo?
Vista la complessità del periodo storico e/o sociale anche storie leggere sono ben accette, pur che non si scalda nel melenso

Fantascienza cinese, per me una novità assoluta.



Sono solo alle prime pagine quindi non ho elementi sufficienti per giudicarlo. Al momento ho l'impressione che sia stato scritto da un dissidente o quasi della "rivoluzione culturale" di Mao.

Qui l'ultima di copertina:



È il primo di una trilogia, da cui Netflix ha tratto un colossal fantascientifico:
https://www.cinematographe.it/news/il-p ... o-netflix/

[DaniLao]

Interessante Will, un mondo ignoto e -hai ragione- una possibilità io sono per dargliela, se li trovo, poi ti saprò dire, grazie!

[DaniLao]

Ho da qualche giorno terminato “Tra Mosca e Petuškì” di V. V. Erofeev (anche “Mosca sulla Vodka”), consigliato da [mention]ale9191 [/mention]su queste pagine tempo addietro e citato in seguito anche da [mention]wilcoyote [/mention]e… che dire…

Mi ci sono approcciato consumandolo a garganella come avrebbe detto l’autore (e/o il suo bravo traduttore) e ho preso una sbronza

Davvero, il mio giudizio (per quanto valga) è positivissimo perché -nonostante le apparenze- è un libro nel quale c’è tutto, dalla visione del mondo a quella politica (rivoluzione compresa), dall’amore carnale a quello per la famiglia, dal tema del viaggio a quello della frontiera senza dimenticare quello del ritorno (e dell’eterno ritorno).

Passati i fumi della prima sera (o forse un paio di sere, perché “e unn’è i’ bere gl’è i’ ribere” e questo non è l’autore, ma un detto locale) ho capito come i consigli e le ricette che Erofeev enumera con fantasia semifolle nel suo elaborato fossero indirizzati proprio a me e allora mi sono dato una regola, uno schema che -come da progetto- non mi ha portato da nessuna parte se non a leggere tutto con estrema attenzione e rendermi conto di come ogni periodo fosse una metafora così densa da passarci mezza nottata.

È un delirio alcolico?
Si, certo, forse, ma anche tutt’altro.
Per Erofeev la vodka è il faro da accendere su una verità da approfondire, lo strumento, il bisturi con il quale disseziona, la spada con la quale tra l’uno e il due sceglie il tre.
Perché comunque, mettersi di traverso al destino con troppa presunzione non porta da nessuna parte, bisogna solo scendere dentro noi stessi e vedere di trovare una soluzione che ci calzi a pennello per andare innanzi nelle varie situazioni.

Insomma, appena finito ha iniziato a mancarmi; come se ne fosse andato quell’amico immaginario che ti conosce così bene.

Credo proprio gli darò tempo di sedimentare e poi una seconda lettura.
Son convinto che ci troverò altre 6/7mila spunti e che mi sembrerà un libro (ancora) diverso.

Quindi, grazie al Curatore per il consiglio che mi sento di girare a tutti quelli tra voi che siano pronti a questo tipo di esperienza, senza dubbio catartica

[DaniLao]

Fantascienza cinese, per me una novità assoluta.

Sono solo alle prime pagine quindi non ho elementi sufficienti per giudicarlo. Al momento ho l'impressione che sia stato scritto da un dissidente o quasi della "rivoluzione culturale" di Mao.

Ma poi, Will, come stai procedendo nell’impresa?

Io, devo ammetterlo, pur con le migliori intenzioni di dare una possibilità e di scoprire qualcosa di nuovo mi son fermato a pagina 2.

Limite mio, lo riconosco, che interviene nei confronti di tutto ciò che sia fantascientifico, fantasy o che abbia poca attinenza con la realtà pragmatica dei fatti.
Ho incontrato alcune soddisfazioni solo con la corrente distopica che però è un’altra situazione.

Vabbè, poco male, sono passato ad altro e a brevissimo vi renderò conto di come abbia bevuto in pochissimi giorni le oltre 400 piacevolissime pagine del tomo che sto finendo

[wilcoyote]

Fantascienza cinese, per me una novità assoluta.

Sono solo alle prime pagine quindi non ho elementi sufficienti per giudicarlo. Al momento ho l'impressione che sia stato scritto da un dissidente o quasi della "rivoluzione culturale" di Mao.

Ma poi, Will, come stai procedendo nell’impresa?

Io, devo ammetterlo, pur con le migliori intenzioni di dare una possibilità e di scoprire qualcosa di nuovo mi son fermato a pagina 2.

Limite mio, lo riconosco, che interviene nei confronti di tutto ciò che sia fantascientifico, fantasy o che abbia poca attinenza con la realtà pragmatica dei fatti.
Ho incontrato alcune soddisfazioni solo con la corrente distopica che però è un’altra situazione.

Vabbè, poco male, sono passato ad altro e a brevissimo vi renderò conto di come abbia bevuto in pochissimi giorni le oltre 400 piacevolissime pagine del tomo che sto finendo

Non ho tempo per letture di piacere, visto che sto facendo forzatamente una serie di corsi on line tutti in inglese, che prosciugano completamente la mia riserva quotidiana di lettura. Devo leggere un paragrafo poi avviare il video, poi passare al successivo ecc. Se ci sentissi bene sarebbe sufficiente guardare e ascoltare il video, ma così non è, quindi capirai che per corsi avanzati concepiti per essere seguiti 40 ore a settimana il metodo che sono costretto a seguire sia oltremodo stressante; impiego almeno 60 ore (all'inizio di più) complessivamente ma non suddivise per 8 ore/giorno, in quanto ho anche il lavoro normale da seguire. Vado avanti così da metà novembre

[DaniLao]

Non ho tempo per letture di piacere, visto che sto facendo forzatamente una serie di corsi on line tutti in inglese, che prosciugano completamente la mia riserva quotidiana di lettura.

Eh, ti capisco.
Con la lettura (almeno per me) va così.
Ci sono stati periodi nei quali non l’ho frequentata, vuoi per stanchezza, vuoi perché altri interessi o letture tecniche assorbivano il tempo potenzialmente da dedicarle.

Da qualche anno invece ho ricambiato abitudini e la lettura prima di svenire è diventata un momento del quale sento la mancanza se mi sottraggo (certo, il libro giusto spesso aiuta).
In qualche modo mi serve a staccare dal resto e può capitare che siano anche solo tre o quattro pagine, prima di rendermi conto di come parole righe e concetti s’impastino, incapriccino e cadano così dagli scaffali della comprensione, inducendomi alla resa a Morfeo

[ale9191]

Daniele son contento ti sia piaciuto, vale la pena leggerlo almeno una volta nella vita o quantomeno provare ad approcciarlo.

Io negli ultimi mesi ho avuto pochissimo tempo da dedicare alla lettura. Ora, in teoria, dovrei avere un po' più di tempo quando torno da lavoro e spero di suggerirvi qualche bel tomo.

[DaniLao]

Da qualche giorno ho finito “Una banda di idioti” di John Kennedy Toole e, che dire: consigliato senza remore.

È uno di quei libri che ha girato per casa mia da quando ero bambinello; lo ricordo sul comodino di mio padre e poi in giro per gli scaffali.
Non saprei perché l’abbia ostinatamente ignorato fino ad ora ma gli chiedo formalmente e pubblicamente perdono.
È uscito nel 1980, undici anni dopo il suicidio dell’autore che non ha pubblicato nient’altro ma nonostante ciò, nel 1981 gli fu conferito il Pulitzer postumo.

È un libro ottimo che, nonostante le sue oltre quattrocento pagine, si beve a boccia, mai paghi di sapere come si concluderanno le sconclusionate fisime dell’odievole quanto irresistibile Ignatius J. Reilly, di quella povera donna di sua madre Irene e della perfida Myrna Minkoff.

È leggero? Sicuramente nello stile e nella forma, si sorride spesso quando sfocia nell’umorismo; per il resto ci son dentro un bel po’ di cose, composte tra le pagine a formare una feroce, quanto ironica, critica società americana del periodo (quindi potremmo dire “della società occidentale attuale”).

Leggetelo, se l’avete, diversamente procuratevelo

[wilcoyote]

Da qualche giorno ho finito “Una banda di idioti” di John Kennedy Toole e, che dire: consigliato senza remore.

È uno di quei libri che ha girato per casa mia da quando ero bambinello; lo ricordo sul comodino di mio padre e poi in giro per gli scaffali.
Non saprei perché l’abbia ostinatamente ignorato fino ad ora ma gli chiedo formalmente e pubblicamente perdono.
È uscito nel 1980, undici anni dopo il suicidio dell’autore che non ha pubblicato nient’altro ma nonostante ciò, nel 1981 gli fu conferito il Pulitzer postumo.

È un libro ottimo che, nonostante le sue oltre quattrocento pagine, si beve a boccia, mai paghi di sapere come si concluderanno le sconclusionate fisime dell’odievole quanto irresistibile Ignatius J. Reilly, di quella povera donna di sua madre Irene e della perfida Myrna Minkoff.

È leggero? Sicuramente nello stile e nella forma, si sorride spesso quando sfocia nell’umorismo; per il resto ci son dentro un bel po’ di cose, composte tra le pagine a formare una feroce, quanto ironica, critica società americana del periodo (quindi potremmo dire “della società occidentale attuale”).

Leggetelo, se l’avete, diversamente procuratevelo

Tipo "La Famiglia Winshaw"?

[DaniLao]

Tipo "La Famiglia Winshaw"?

L’ho acquisito in uno degli ultimi carichi ma è ancora da leggere, ti saprò dire