L'ortodossia perniciosa del politically correct
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Re: L'ortodossia perniciosa del politically correct
Vi siete mai chiesti perché nella bibbia il primo compito che Dio assegnò ad Adamo fu di dare un nome alle cose?
Io non so se voi siate credenti o no: ma in questo antico mito è racchiusa una grandissima verità. Vedete, Dio non appena ebbe creato l’uomo non gli diede il compito di coltivare la terra, di pregare o prendersi cura del bestiame, ma gli diede un compito ben più importante: dare un nome a tutti gli animali. Ma perché? Perché Adamo assegna un nome alle cose e quelle iniziano ad esistere nell’attimo stesso in cui gli da un nome.
Dire è creare, questo lo avevano capito tutti i popoli antichi. Chi tra voi non ha mai sentito l’espressione «in principio fu il verbo?» Gli antichi aramaici invece dicevano Avrah KaDabra, io creo quello che dico. Nell'antica Grecia si credeva che un uomo potesse acquisire potere su un altro apprendendone il nome. Quando gli antichi romani volevano cancellare la memoria di una persona la prima cosa che facevano non era distruggerne le statue, le effigi, le opere da lui create, ma cancellarne il nome.
Ecco, vi siete mai chiesti perché qui sui social gli algoritmi sono programmati in moto tale da scattare quando vengono usate determinate parole? O perché in Cina parole semplici, parole di uso comune come «libertà», «democrazia», «sciopero», «Tibet», «manifestazione» sono proibite? Perché se a una cosa non gli dai un nome, quella non esiste. I limiti del mio linguaggio costituiscono i limiti del mio mondo. Ed ecco perché i regimi di ogni secolo, in ogni tempo ed epoca, hanno maneggiato, rivoltato e tentato di togliere significato alle cose e di chiamarle con un altro nome.
Ecco perché le guerre divengono «missioni umanitarie» oppure «operazioni speciali» (forse Putin pensava che ci fosse il copyright su «missioni umanitarie»), le armi di distruzione di massa «missili intelligenti», le truffe e le frodi «errori». Sapete qual è la più grande forma di resistenza al Potere? Incominciamo con il riappropriarci delle parole che vorrebbero sottrarci, con il chiamare le cose con il loro nome. E ricordatevi sempre: ciò che non si può dire è quasi sempre l’unica cosa degna di essere detta.
Io non so se voi siate credenti o no: ma in questo antico mito è racchiusa una grandissima verità. Vedete, Dio non appena ebbe creato l’uomo non gli diede il compito di coltivare la terra, di pregare o prendersi cura del bestiame, ma gli diede un compito ben più importante: dare un nome a tutti gli animali. Ma perché? Perché Adamo assegna un nome alle cose e quelle iniziano ad esistere nell’attimo stesso in cui gli da un nome.
Dire è creare, questo lo avevano capito tutti i popoli antichi. Chi tra voi non ha mai sentito l’espressione «in principio fu il verbo?» Gli antichi aramaici invece dicevano Avrah KaDabra, io creo quello che dico. Nell'antica Grecia si credeva che un uomo potesse acquisire potere su un altro apprendendone il nome. Quando gli antichi romani volevano cancellare la memoria di una persona la prima cosa che facevano non era distruggerne le statue, le effigi, le opere da lui create, ma cancellarne il nome.
Ecco, vi siete mai chiesti perché qui sui social gli algoritmi sono programmati in moto tale da scattare quando vengono usate determinate parole? O perché in Cina parole semplici, parole di uso comune come «libertà», «democrazia», «sciopero», «Tibet», «manifestazione» sono proibite? Perché se a una cosa non gli dai un nome, quella non esiste. I limiti del mio linguaggio costituiscono i limiti del mio mondo. Ed ecco perché i regimi di ogni secolo, in ogni tempo ed epoca, hanno maneggiato, rivoltato e tentato di togliere significato alle cose e di chiamarle con un altro nome.
Ecco perché le guerre divengono «missioni umanitarie» oppure «operazioni speciali» (forse Putin pensava che ci fosse il copyright su «missioni umanitarie»), le armi di distruzione di massa «missili intelligenti», le truffe e le frodi «errori». Sapete qual è la più grande forma di resistenza al Potere? Incominciamo con il riappropriarci delle parole che vorrebbero sottrarci, con il chiamare le cose con il loro nome. E ricordatevi sempre: ciò che non si può dire è quasi sempre l’unica cosa degna di essere detta.
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Re: L'ortodossia perniciosa del politically correct
Concordo su tutto.
Ora, anziché citare Putin, che in effetti va di moda, poteva citare tanti altri casi: inglesismi usati al posto delle equivalenti parole italiane (lockdown, al posto di confinamento o chiusura) oppure le volte in cui le nostre partecipazioni a guerre d'attacco non sono state chiamate guerre, ma "operazioni militari" (si pensi ad esempio alla nostra partecipazione a Desert Storm)
Ora, anziché citare Putin, che in effetti va di moda, poteva citare tanti altri casi: inglesismi usati al posto delle equivalenti parole italiane (lockdown, al posto di confinamento o chiusura) oppure le volte in cui le nostre partecipazioni a guerre d'attacco non sono state chiamate guerre, ma "operazioni militari" (si pensi ad esempio alla nostra partecipazione a Desert Storm)
"Non ho idea di quali armi serviranno per combattere la terza Guerra Mondiale, ma la quarta sarà combattuta coi bastoni e con le pietre" - Albert Einstein
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Re: L'ortodossia perniciosa del politically correct
Il riferimento alle operazioni speciali di Putin l'ho aggiunto io, per par condicio.finestraweb ha scritto: ↑22 feb 2024, 17:13 Concordo su tutto.
Ora, anziché citare Putin, che in effetti va di moda, poteva citare tanti altri casi: inglesismi usati al posto delle equivalenti parole italiane (lockdown, al posto di confinamento o chiusura) oppure le volte in cui le nostre partecipazioni a guerre d'attacco non sono state chiamate guerre, ma "operazioni militari" (si pensi ad esempio alla nostra partecipazione a Desert Storm)
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Re: L'ortodossia perniciosa del politically correct
La Cappella Sistina è da rifare! Michelangelo è il simbolo del patriarcato! No, non si tratta di una battuta e neanche del delirio di qualche personaggio in cerca di facile popolarità, ma delle parole di Robin DiAngelo, docente universitaria all’università di Washington.
A detta di questa professoressa, che sta spopolando in America, La creazione di Adamo, uno dei massimi capolavori della nostra arte, è il simbolo del «patriarcato» e della supremazia bianca.
«Dio è bianco, Davide è bianco e gli angeli sono bianchi» afferma. E sì è proprio vero che i diplomi e le lauree da soli non fanno la cultura, perché tutti i titoli del mondo non bastano a compensare la mancanza di intelligenza. Un’opera d’arte va sempre contestualizzata alla sua epoca. Sempre. Ma vedete qua il problema non è soltanto la superficialità o l’ignoranza, ma c’è anche qualcos’altro, qualcosa di molto più pericoloso che si nasconde dietro queste affermazioni.
Tempo fa scrissi: «Il Potere è quella cosa che cambia e riscrive la storia, che cambia e toglie senso e significato alle parole, che ti vuole convincere che due più due fa non fa quattro ma cinque!» Il fatto che alla DiAngelo non sia venuto in mente che a Michelangelo non gliene poteva fregare un accidenti del colore della pelle di Dio o di Adamo, che in quel momento l’unica cosa che gli accendeva il cervello e il cuore era una tensione infinita verso la Bellezza, significa non soltanto essere ignoranti, ma significa anche deformare, riscrivere la realtà in base alla propria ideologia.
A detta di questa professoressa, che sta spopolando in America, La creazione di Adamo, uno dei massimi capolavori della nostra arte, è il simbolo del «patriarcato» e della supremazia bianca.
«Dio è bianco, Davide è bianco e gli angeli sono bianchi» afferma. E sì è proprio vero che i diplomi e le lauree da soli non fanno la cultura, perché tutti i titoli del mondo non bastano a compensare la mancanza di intelligenza. Un’opera d’arte va sempre contestualizzata alla sua epoca. Sempre. Ma vedete qua il problema non è soltanto la superficialità o l’ignoranza, ma c’è anche qualcos’altro, qualcosa di molto più pericoloso che si nasconde dietro queste affermazioni.
Tempo fa scrissi: «Il Potere è quella cosa che cambia e riscrive la storia, che cambia e toglie senso e significato alle parole, che ti vuole convincere che due più due fa non fa quattro ma cinque!» Il fatto che alla DiAngelo non sia venuto in mente che a Michelangelo non gliene poteva fregare un accidenti del colore della pelle di Dio o di Adamo, che in quel momento l’unica cosa che gli accendeva il cervello e il cuore era una tensione infinita verso la Bellezza, significa non soltanto essere ignoranti, ma significa anche deformare, riscrivere la realtà in base alla propria ideologia.
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L'ortodossia perniciosa del politically correct
Mah, scusa, perché, tutto il cristianesimo non è basato su quello?
Sulla donna sottomessa all’uomo per servirlo e onorarlo e tutta la tiritera?
Non ho letto in prima persona lo scritto della signora, ma non credo si riferisse al livello artistico dell’opera.
Bisogna contestualizzare?
E allora cloro al clero!
Sulla donna sottomessa all’uomo per servirlo e onorarlo e tutta la tiritera?
Non ho letto in prima persona lo scritto della signora, ma non credo si riferisse al livello artistico dell’opera.
Bisogna contestualizzare?
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Re: L'ortodossia perniciosa del politically correct
La signora vorrebbe che non sia più considerata un'opera d'arte. Perdio Daniele, ogni opera va contestualizzata all'epoca in cui è stata realizzata. Oppure "contestualizzare" è un concetto sbagliato?DaniLao ha scritto: ↑24 mar 2024, 1:00 Mah, scusa, perché, tutto il cristianesimo non è basato su quello?
Sulla donna sottomessa all’uomo per servirlo e onorarlo e tutta la tiritera?
Non ho letto in prima persona lo scritto della signora, ma non credo si riferisse al livello artistico dell’opera.
Bisogna contestualizzare?
E allora cloro al clero!
Censuriamo anche l'Otello di Shakespeare, oltre alla maggior parte delle opere letterarie e artistiche prodotte fino a ieri?
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L'ortodossia perniciosa del politically correct
Secondo me il mondo si divide per sensibilità.
Per chi abbia avuti parenti picchiati o ammazzati dai fascisti credo il lato artistico di una statua di mussolini divenga secondario mentre la contestualizzazione… l’hanno dentro, magari nel nome di un parente deportato o ammazzato.
Poi c’è tutta quella maggioranza alla quale della sensibilità altrui non fotte un cazzo e -di solito- son quelli che si scandalizzano se non ti possono chiamare frocio, finocchio o non si fanno una ragione di non poter affermare come tutte le donne (tranne madre e sorella eh, s’intende, che quelle son sempre vergini) sian tutte troie.
Del resto, anche l’ignazio nazional popolare ha una collezione di teste del duce che contestualizza col valore storico e artistico.
Secondo me quel che ci racconta è una minchiata, e minchioni quelli che ci credono, purtuttavia mi fa ribrezzo lo stesso
Per chi abbia avuti parenti picchiati o ammazzati dai fascisti credo il lato artistico di una statua di mussolini divenga secondario mentre la contestualizzazione… l’hanno dentro, magari nel nome di un parente deportato o ammazzato.
Poi c’è tutta quella maggioranza alla quale della sensibilità altrui non fotte un cazzo e -di solito- son quelli che si scandalizzano se non ti possono chiamare frocio, finocchio o non si fanno una ragione di non poter affermare come tutte le donne (tranne madre e sorella eh, s’intende, che quelle son sempre vergini) sian tutte troie.
Del resto, anche l’ignazio nazional popolare ha una collezione di teste del duce che contestualizza col valore storico e artistico.
Secondo me quel che ci racconta è una minchiata, e minchioni quelli che ci credono, purtuttavia mi fa ribrezzo lo stesso
Quaestio subtilissima, utrum Chimera in vacuo bombinans possit comedere secundus intentiones, et fuit debatuta per decem hebdomadas in concilio Constantiensi
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Re: L'ortodossia perniciosa del politically correct
Può essere vero che il mondo si divida per sensibilità: chi l'ha persa e chi l'ha conservata, con diverse sfumature.
Chi ha avuto parenti picchiati o ammazzati dai fascisti, li odierà per sempre, anche quando gli assassini finiranno sotto terra, vedrà sempre nei loro figli i medesimi carnefici.
Ora, cosa c'entrino i fascisti in questa discussione mi è sfuggito, ma non importa.
Quello che mi interessava dire è che tra i vari gruppi in cui classifico l'umana realtà, c'è chi ancora ci tiene a ragionare, con senso critico, anche sulle proprie certezze.
Sono persone mal viste negli attuali tempi, dominate dall'effetto Dunning-Kruger (EDK), riassumibile nel detto:
«Il saggio sa di essere stupido, è lo stupido invece che crede di essere saggio» e quindi urla, vorrebbe imporsi sugli altri, in quanto ha la Verità in mano, gli altri ignoranti, la sua Visione è l'unica possibile.
Ora, prima di abbattere la Cappella Sistina, ogni tanto fare un tagliando alle proprie certezze non ci farebbe male.
Per la cronaca, la formulazione con cui ci si sposa in Chiesa (ma credo anche in ambito civile), ovvero tutta quella tiritera a cui si è accennato, è cambiata dal 2004: ora l'uno accoglie l'altro.
Chi ha avuto parenti picchiati o ammazzati dai fascisti, li odierà per sempre, anche quando gli assassini finiranno sotto terra, vedrà sempre nei loro figli i medesimi carnefici.
Ora, cosa c'entrino i fascisti in questa discussione mi è sfuggito, ma non importa.
Quello che mi interessava dire è che tra i vari gruppi in cui classifico l'umana realtà, c'è chi ancora ci tiene a ragionare, con senso critico, anche sulle proprie certezze.
Sono persone mal viste negli attuali tempi, dominate dall'effetto Dunning-Kruger (EDK), riassumibile nel detto:
«Il saggio sa di essere stupido, è lo stupido invece che crede di essere saggio» e quindi urla, vorrebbe imporsi sugli altri, in quanto ha la Verità in mano, gli altri ignoranti, la sua Visione è l'unica possibile.
Ora, prima di abbattere la Cappella Sistina, ogni tanto fare un tagliando alle proprie certezze non ci farebbe male.
Per la cronaca, la formulazione con cui ci si sposa in Chiesa (ma credo anche in ambito civile), ovvero tutta quella tiritera a cui si è accennato, è cambiata dal 2004: ora l'uno accoglie l'altro.
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Re: L'ortodossia perniciosa del politically correct
Politicamente corretti anche loro.finestraweb ha scritto: Per la cronaca, la formulazione con cui ci si sposa in Chiesa (ma credo anche in ambito civile), ovvero tutta quella tiritera a cui si è accennato, è cambiata dal 2004: ora l'uno accoglie l'altro.
Dopo duemila anni.
Dai, poteva andare peggio
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Re: L'ortodossia perniciosa del politically correct
Strano come in Italia si faccia sempre riferimento ai fascisti e mai ai tedeschi/nazisti e loro discendenti....finestraweb ha scritto: ↑26 mar 2024, 15:54
Chi ha avuto parenti picchiati o ammazzati dai fascisti, li odierà per sempre, anche quando gli assassini finiranno sotto terra, vedrà sempre nei loro figli i medesimi carnefici.
Walter
...adeguarsi, reagire e combattere....
...adeguarsi, reagire e combattere....