qua bisogna che mi risolva ad inventarmi delle mini recensioni che mi consentano di presentarvi gli ultimi arrivati e che consenta a me di raccoglierne le foto; che se aspetto di avere informazioni, foto fatte a modo, tempo e umore allineati mi sa che non mi muovo d’un passo e non compiccio nulla.
E allora, secchi, subito nome, cognome e una foto: ecco a voi il Forteller Engineer Diver
Il marchio è norvegese, nato nel 2020 e alla seconda prova, dopo il successo del Cambrian.
L’orologio è esteticamente assai interessante con una cassa in 316L da 42mm e un invidiabile spessore di 12,2mm. È mosso da un movimento automatico Miyota 9039 tenuto in sede da un fondello con viti e a vista.
La lunetta è in ceramica con 120 scatti, la corona è avvitata e riporta il logo del marchio
Il bracciale artisticamente integrato a sottolineare l’aspetto anni ‘70, ha finali pieni ed è fornito con due fibbie, una da indossare sopra la muta con una 22mm di estensione in 12 posizioni (praticamente più spessa dell’orologio) ed una elegante a farfalla e a scomparsa
I perni a vite hanno reso sostanzialmente semplice messa a misura e sostituzione del dubbio e da muta con quello da desk diving.
Il vetro è zaffiro “double domed” con tre strati di antiriflesso e Il quadrante è irrorato di Swiss BGW9 superluminova.
Già, il quadrante….
È davvero fatto bene, sia per il colore e la texture del fondo, sia per il gioco che son riusciti a creare con il giro degli indici scavato dal quale emerge il materiale luminoso.
L’effetto aumenta quello di profondità, già suggerito dal rehaut e dalla granulosità del rosso; il tutto cerchiato e ripreso dalla lunetta che -pur essenziale- riporta (a mio parere molto ben contestualizzato) il logo di Forteller a ore 12.
Una runa, un disegno semplice, pulito e geometrico sotto ore 12 e indicazioni essenziali (non invasive), stampate in bianco, sopra ore 6.
Anche le sfere sono ben scelte.
Lineari, visibili, di dimensioni importanti e colorate a riprendere la lunetta. Arrivano dove debbono arrivare e toccano dove debbono toccare.
Molto simpatica quella dei secondi, con la sua punta chiara e la coda che riporta vezzosamente il logo: una soluzione che -nell’economia grafica del quadrante- sembra essere vincente
È stato fatto in 99 pezzi anche in nero, blé, verde e bianco, quest’ultimo, full lume, sarebbe stato la mia prima scelta ma è anche stato il primo a finire “out of stock”.
Beh, a rivederli, anche cercando qualche foto del bianco per corredare questo topic, lo sapete che mi son convinto di aver fatto la scelta giusta col rosso?
Certo, quello chiaro è lineare, pulito ed essenziale, ma anche il quadrante del rosso lo è; è in più c’è quell’intensità e quella granulosità vibrante e inquieta che… si, mi piace parecchio, direi proprio di più dell’altro.
Vedi te, alle volte, come agisce il destino…
Rimanda agli skin diver anni ‘70 e dunque è certificato ISO 6425 cioè 12ATM e 120 metri, ovvero 118 in più di quanto ne sopporti il sottoscritto.
Che dire, davvero una sorpresa: belli in colore, la dimensione e la forma della cassa, ma notevoli anche spessore ridottissimo e il bracciale.
Molto interessante anche il prezzo, peccato che il fatto la Norvegia sia fuori dall’UE esponga a IVA e dazi facendolo diventare comunque interessante ma senza più il “molto”.
A questo punto, non mi resta che produrre ulteriori foto decenti per farvelo vedere a modo
