Se non ci sono i russi, diamoci ai cinesi (8): Sugess ST19 Heritage, crono meccanico, bello ed abbordabile

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cuoccimix
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Re: Se non ci sono i russi, diamoci ai cinesi (8): Sugess ST19 Heritage, crono meccanico, bello ed abbordabile

Messaggio da cuoccimix »

finestraweb ha scritto: 22 nov 2024, 17:46 A me Sugess piace, per me è tra i migliori del "gruppo".
Dire che è bello è soggettivo, dire che è stato un ottimo acquisto è un fatto oggettivo.
Anche se questo ha un piccolo difettino: a volte la lancetta del crono si muove a scatti. Non riesco a capire se sia un problema di lubrificazione (forse, dato che oliando il rubino superiore della ruota di azionamento la situazione è leggermente migliorata) oppure di errato accoppiamento fra gli ingranaggi. Non ho voglia di renderlo indietro, anche perchè a parte questo fuziona tutto perfettamente, per cui penso che lo terrò così.
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cuoccimix
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Re: Se non ci sono i russi, diamoci ai cinesi (8): Sugess ST19 Heritage, crono meccanico, bello ed abbordabile

Messaggio da cuoccimix »

Dunque, un piccolo riassuntino dopo un mesetto di utilizzo. La conclusione: come spendi mangi, e con l'ST19 mangi ottimamente, ma a qualcosa chiaramente devi rinunciare e/o mettere mano.

Le ruote del crono sono piuttosto "tenere", ma soprattutto le viti di regolazione fanno abbastanza pena, anche rispetto al 3133. La fessura delle viti è troppo larga e poco profonda, e la vite stessa è molto dura da girare: è un attimo farsi "scappare" il cacciavite stesso con conseguenze impreviste, proprio in un' operazione delicata come la regolazione di un crono. Anche regolato al meglio, questo esemplare (non gli altri due che ho) ha la lancetta che va saltuariamente a scatti, diciamo per 5 secondi scarsi adesso.
Quindi: ST19 sempre ottimo, ma i suoi punti deboli li ha.

Altro difetto dell'orologio: la parte interna delle anse, quella a contatto col cinturino, è "tagliente" e smussata male, quando capita il dito si ha una sensazione di spigolo vivo poco piacevole.

Nel complesso il bilancio è sempre positivissimo, ma la differenza con un crono di alta gamma c'è, questo è ovvio e deve essere previsto al momento dell'acquisto.
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Re: Se non ci sono i russi, diamoci ai cinesi (8): Sugess ST19 Heritage, crono meccanico, bello ed abbordabile

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Anche il mio 1963 acrilico è un po' tagliente. Lo zaffiro, per qualche motivo che non capisco... No.
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Re: Se non ci sono i russi, diamoci ai cinesi (8): Sugess ST19 Heritage, crono meccanico, bello ed abbordabile

Messaggio da zvezda »

cuoccimix ha scritto: 17 gen 2025, 13:20 Dunque, un piccolo riassuntino dopo un mesetto di utilizzo. La conclusione: come spendi mangi, e con l'ST19 mangi ottimamente, ma a qualcosa chiaramente devi rinunciare e/o mettere mano.

Le ruote del crono sono piuttosto "tenere", ma soprattutto le viti di regolazione fanno abbastanza pena, anche rispetto al 3133. La fessura delle viti è troppo larga e poco profonda, e la vite stessa è molto dura da girare: è un attimo farsi "scappare" il cacciavite stesso con conseguenze impreviste, proprio in un' operazione delicata come la regolazione di un crono. Anche regolato al meglio, questo esemplare (non gli altri due che ho) ha la lancetta che va saltuariamente a scatti, diciamo per 5 secondi scarsi adesso.
Quindi: ST19 sempre ottimo, ma i suoi punti deboli li ha.

Altro difetto dell'orologio: la parte interna delle anse, quella a contatto col cinturino, è "tagliente" e smussata male, quando capita il dito si ha una sensazione di spigolo vivo poco piacevole.

Nel complesso il bilancio è sempre positivissimo, ma la differenza con un crono di alta gamma c'è, questo è ovvio e deve essere previsto al momento dell'acquisto.
E' abbastanza naturale che esistano ST19 più orientati alla qualità e ST19 più orientati al budget. Anche ETA produce i suoi movimenti in differenti versioni, e dalla standard alla top grade il prezzo cresce due volte e oltre. Fra un 2892A2 standard e un 2892A2 top grade non ci sono differenze solo nel livello di finitura in dettagli molto importanti come ad esempio il profilo dei ruotismi, ma anche il tipo di materiale usato per la molla di carica o per la spirale.
Che alcune fabbriche riescano a produrre l'ST19 a prezzi così bassi, da una parte non favorisce la qualità dei materiali, delle finiture, dei controlli ragionevolmente impiegabili, ma dall'altra depone a favore della bontà del progetto Venus originale e non solo. Il poter realizzare un prodotto così complesso come un cronografo meccanico a queste cifre apre la strada ad una diffusione impensabile in precedenza, e I pochi difetti da te evidenziati sono la testimonianza che tutto sommato anche se forse non durerà per le prossima dieci generazioni potrà comunque dare soddisfazione per svariati anni al suo possessore. E, detto fra noi, è probabile che prima o poi ne prenderò uno anche io. :)
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Re: Se non ci sono i russi, diamoci ai cinesi (8): Sugess ST19 Heritage, crono meccanico, bello ed abbordabile

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zvezda ha scritto: 18 gen 2025, 11:29
cuoccimix ha scritto: 17 gen 2025, 13:20 Dunque, un piccolo riassuntino dopo un mesetto di utilizzo. La conclusione: come spendi mangi, e con l'ST19 mangi ottimamente, ma a qualcosa chiaramente devi rinunciare e/o mettere mano.

Le ruote del crono sono piuttosto "tenere", ma soprattutto le viti di regolazione fanno abbastanza pena, anche rispetto al 3133. La fessura delle viti è troppo larga e poco profonda, e la vite stessa è molto dura da girare: è un attimo farsi "scappare" il cacciavite stesso con conseguenze impreviste, proprio in un' operazione delicata come la regolazione di un crono. Anche regolato al meglio, questo esemplare (non gli altri due che ho) ha la lancetta che va saltuariamente a scatti, diciamo per 5 secondi scarsi adesso.
Quindi: ST19 sempre ottimo, ma i suoi punti deboli li ha.

Altro difetto dell'orologio: la parte interna delle anse, quella a contatto col cinturino, è "tagliente" e smussata male, quando capita il dito si ha una sensazione di spigolo vivo poco piacevole.

Nel complesso il bilancio è sempre positivissimo, ma la differenza con un crono di alta gamma c'è, questo è ovvio e deve essere previsto al momento dell'acquisto.
E' abbastanza naturale che esistano ST19 più orientati alla qualità e ST19 più orientati al budget. Anche ETA produce i suoi movimenti in differenti versioni, e dalla standard alla top grade il prezzo cresce due volte e oltre. Fra un 2892A2 standard e un 2892A2 top grade non ci sono differenze solo nel livello di finitura in dettagli molto importanti come ad esempio il profilo dei ruotismi, ma anche il tipo di materiale usato per la molla di carica o per la spirale.
Che alcune fabbriche riescano a produrre l'ST19 a prezzi così bassi, da una parte non favorisce la qualità dei materiali, delle finiture, dei controlli ragionevolmente impiegabili, ma dall'altra depone a favore della bontà del progetto Venus originale e non solo. Il poter realizzare un prodotto così complesso come un cronografo meccanico a queste cifre apre la strada ad una diffusione impensabile in precedenza, e I pochi difetti da te evidenziati sono la testimonianza che tutto sommato anche se forse non durerà per le prossima dieci generazioni potrà comunque dare soddisfazione per svariati anni al suo possessore. E, detto fra noi, è probabile che prima o poi ne prenderò uno anche io. :)
Mah, su questo fatto delle "diverse fabbriche" che produrrebbero l'ST19, sono altamente scettico. Al limite ci sono ovviamente diversi assemblatori di 1963 in tutte le salse, ma il movimento è sempre quello, al limite potrebbero cambiare montaggi, regolazioni e lubrificazioni. Per quanto riguarda i materiali di base, occorrerebbe esaminare un Seagull 1963 ufficiale, ma anche lì ho proprio adesso avuto la conferma dei miei pensieri:

https://seagullwatchofficial.com/it/pro ... rnazionale
seagull.jpg
Sul sito ufficiale Seagull, oltre alle versioni da 600 euro, mi appare (non so se ci fosse in passato) anche questa "International Edition" (?).
Guardate il prezzo: 173 euro. Curiosamente sono solo una settantina di euro in più rispetto ai 1963 Red Star e similari. E, a guardarlo, a me sembra esattamente un 1963 "anonimo". :D

La mia ipotesi è che si siano decisi anche loro ad assemblare (o a farsi fornire da terzi, chissà) il proprio 1963 base, visto che l' "ufficiale" da 700 euro lo compravano in ben pochi. Un' altra storia di chi vuole campare su pochi pezzi con margini di lusso, senza riuscirci, mentre chi vende più pezzi con margini minori vende a vagonate.

E sulla qualità dei materiali (non delle finiture) del 1963 più costoso, scommetto che sono gli stessi di quelli base, sempre inteso come solo movimento. Alla fine costa 600 euro, cifra alta ma ancora immensamente ridotta rispetto a crono swiss made.

Insomma, tutta la storia dei fake e non fake, alla fine, si rivela una gigantesca bolla di sapone. Seagull probabilmente continuerà su tutti i canali che le portano denaro in tasca: i propri pezzi high end, i nuovi "base" a proprio marchio, e i movimenti venduti agli altri assemblatori. Alla fine è questa la strategia win-win.

Unico problema inspiegabile: la mancanza assoluta di pezzi di ricambio, almeno da noi...
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mrcorso
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Re: Se non ci sono i russi, diamoci ai cinesi (8): Sugess ST19 Heritage, crono meccanico, bello ed abbordabile

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cuoccimix ha scritto: 18 gen 2025, 13:36 Guardate il prezzo: 173 euro. Curiosamente sono solo una settantina di euro in più rispetto ai 1963 Red Star e similari. E, a guardarlo, a me sembra esattamente un 1963 "anonimo".

La mia ipotesi è che si siano decisi anche loro ad assemblare (o a farsi fornire da terzi, chissà) il proprio 1963 base, visto che l' "ufficiale" da 700 euro lo compravano in ben pochi. Un' altra storia di chi vuole campare su pochi pezzi con margini di lusso, senza riuscirci, mentre chi vende più pezzi con margini minori vende a vagonate.
seagull sta provando ad alzare i prezzi di brutto recentemente. per cui la tua ipotesi potrebbe non essere proprio campata per aria, anche se io continuo a pensare che alla fine siano sempre loro o comunque sia tutto controllato da loro.
cuoccimix ha scritto: 18 gen 2025, 13:36 Insomma, tutta la storia dei fake e non fake, alla fine, si rivela una gigantesca bolla di sapone. Seagull probabilmente continuerà su tutti i canali che le portano denaro in tasca: i propri pezzi high end, i nuovi "base" a proprio marchio, e i movimenti venduti agli altri assemblatori. Alla fine è questa la strategia win-win.

Unico problema inspiegabile: la mancanza assoluta di pezzi di ricambio, almeno da noi...
ci ho pensato, se mi capiterà, cercherò un donatore.
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