Burja, se mo' c'andiamo a mettere di mezzo Stalin, ecc. andiamo a parlare di tutt'altro e questo non ci aiuterebbe a capire cosa fare, come affrontare, come ditinguere, oggi.
Oggi lo scenario è cambiato proprio come consueguenza della contrapposizione tra i due grandi blocchi.
Ricordo bene le letture degli anni '70 quando, tempo di guerra fredda, venivano individuate tre possibili aeree come fattori scatenanti di una terza guerra mondiale. Si trattava di : Jugoslavia alla morte di Tito con csoneguente prevedibile sua disintegrazione, Meio-Oriente, area del pacifico (già allora era chiarr che le economie del futuro si affacciavano tutte sul Pacifico).
Questo è quanto è accaduto e sta accadendo dal 1989-1990.
Io non mi fido della Russia nè degli USA, non mi fido di chiunque si muove secondo una logica di potenza dominante, cioè tutti.
Putroppo però lo scenario è quello che è. L'unica cosa che i singoli individui possono fare è, secondo me, non perdere la razionalità, il buon senso, cercare di influire sulle scelte dei singoli stati con l'obiettivo di affermare quelli che dovrebbe essere valori eterni: convivenza, solidarietà, tolleranza.
Dopo di che ci sono le scelte obbligate dal dover agire oggi con tutti i compromessi necessari. Questa è la politica.
Personalmente non vedo come nemici gli arabi, i musulmani,ecc. anzi potrebebro essere tra i nostri migliori alleati visto che l'IS fa anzitutto una guerra contro di loro. Sono gli arabi e i musulmani che in questi anni hanno subito le maggiori perdite, costanti, quotidiane.
Ma devono essere loro, gli arabi e i musulmani, a trovare la forza per cambaire i propri regimi e passare da una concenzione religiosa dello stato ad una laica.
Non ci sono alternative praticabili.
Mi fido quindi di chi sostiene una politica che, prevedendo anche eventualmente la guerra, si muova in questa direzione.
Bello eh?! ma dove sono, chi sono gli stati che la vedono in questo modo?
Intanto , cosa fare per impedire, o ridurre al minimo, l'evenutalità di attentati qui da noi?
Intanto, perché non basare i rapporti con gli immigrati sulla tolleranza?
Il che non significa calarsi le braghe. SIgnifica chiedere di accettare le abitudini, credenze, costumi ,ecc. altrui nel rispetto delle nostre regole di vita.
Per es. se le nostre leggi prevedono l'identificazione visiva delle persone allora chi si veste in modo tale da rendere l'indentificazione impossibile deve accettare di togliersi qualsiasi maschera, casco, burqa, velo, e simili quando richiesto.
Ci sarebbe anche un altro modo per risolvere tanti problemi.
Per esempio inventarsi una polverina magica da spargere nell'aria capace di togliere dalla testa delle persone le credenze religiose. Se ciò avvenisse sarebbe un bel passo avanti, non la soluzione di tutto ma un grande contributo.
Ma la vedo difficile
Amo i solitari, i diversi, quelli che non incontri mai. Quelli persi, andati, spiritati, fottuti. Quelli con l'anima in fiamme.
(Charles Bukowski)