Salve Soci,
esortato dall'ottimo Zvezda al quale è piaciuto (non si sa il perchè e il percome ma magari questo topic potrebbe essere il uogo per scoprirlo) vi presento il mio stream fotografico (per chi come Mchap ama la tradizione lo si potrebbe chiamare album fotografico visibile attraverso un computer) che potete trovare qua: https://www.flickr.com/photos/jojaonline/
Direi che non siamo completamente off topic perchè l'80% delle foto sono fatte con macchine sovietiche (un altro 5 per cento con macchine russe...), la quasi totalità è scattata a pellicola e in buona parte per il BN sviluppate da me medesimo (procedimento divertente, anche se meno della sampa che ho dovuto un po' abbandonare causa mancanza di tempo tra lavoro e figliolanza gemellare...).
Comunque, buona parte delle macchine le trovate qua (sono pigro e ho più macchine che voglia di fotografarle) https://www.flickr.com/photos/jojaonlin ... 2198092514
Ci trovate poi una sezione dedicata agli orologi (roba scacia, la maggior parte son foto dei venditori che mi son servite a qualche scopo, ma non solo) https://www.flickr.com/photos/jojaonlin ... 3928951555
Una -sempre per non andare fuori tema- dedicata ad un viaggio a Kiev https://www.flickr.com/photos/jojaonlin ... 9955172120
E una dedicata ad Agata, una Agat 18 (di plastica, ovviamente a pellicola, mezzo formato e con impostazioni spartanissime) che ci siamo scambiati e spediti tra una ventina di matti accompagnandola con un diario (ognuno aveva a disposizione 9 scatti).
(foto dalla rete)
Agata è ovviamente una macchina sovietica e ha girato mezz'europa.
Qua il diario https://www.flickr.com/photos/jojaonlin ... 9835954877
E qua le foto che ne son venute fuori https://www.flickr.com/groups/2680271@N25
Tra l'altro, e non è poco, ci potete trovare pure la mia faccia. Stamparvela come santino e salmodiarci davanti tutte le sere, se ne trovate necessità.
Mi farà piacere, ovviamente, ogni vostro commento, sia positivo che negativo.
Anche il vostro silenzio mi potrà far piacere se non avete niente di costruttivo da dire
Fotografia (post?) sovietica, il mio stream
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Fotografia (post?) sovietica, il mio stream
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Re: Fotografia (post?) sovietica, il mio stream
Leggo ora.... ed ho un po' spulciato.DaniLao ha scritto:[....]
Direi che non siamo completamente off topic perchè l'80% delle foto sono fatte con macchine sovietiche (un altro 5 per cento con macchine russe...), la quasi totalità è scattata a pellicola e in buona parte per il BN sviluppate da me medesimo (procedimento divertente, anche se meno della sampa che ho dovuto un po' abbandonare causa mancanza di tempo tra lavoro e figliolanza gemellare...).
[...]
Fammi capire, le foto in cui non è indicata la macchina foto (dati exif), sono state fatte da macchine a pellicola?
In tal caso, immagino che scansioni il negativo; con che strumento?
Beh che dire.... bello.
Una volta fui tentato di utilizzare la pellicola, per ridar vita alle macchine foto dei miei, ma poi abbandonai per i costi.
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Re: Fotografia (post?) sovietica, il mio stream
Ciao, ho visto le foto e sono opinabili a dir poco. Comunque, io colleziono prevalentemente foto di autopsie di canarini, oppure nature morte, tipo delfini spiaggiati, gatti investiti dalle auto, roba così. Volevo un suggerimento su quale macchina sovietica usare.DaniLao ha scritto: Anche il vostro silenzio mi potrà far piacere se non avete niente di costruttivo da dire
Volevo usare la FED, ma dagli Usa mi hanno detto che non hanno liquidità e che non finanziano macchine russe. Poi ho pensato a Zenith, ho provato a scambiarla con un orologio di pari marca ma mi hanno cacciato, eppure era una proposta ragionevole. Infine ho pensato alla Lomo, ma l'ex proprietario era lomosessuale. Cosa mi consigli?
Non sono cattivo, è che mi disegnano così...
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Re: Fotografia (post?) sovietica, il mio stream
Guarda i Tag, ho scritto lì con che macchine sono state fatte in genere. Le altre sono state fatte con lo smartphone, tipo quelle agli orologi.finestraweb ha scritto: Fammi capire, le foto in cui non è indicata la macchina foto (dati exif), sono state fatte da macchine a pellicola?
Uno scanner Epsnon abbastanza comune, il mio è un v500 (mi pare che la versione attuale sia v700 o v800), vanno bene anche altre marche, sono scanner che hanno anche una luce posteriore e delle maschere nelle quale inserire i negativi perché restino in posizione. La serie Epson fornisce con lo scanner mascherine per 35mm, diapositive e 6x6.finestraweb ha scritto: In tal caso, immagino che scansioni il negativo; con che strumento? .
I costi non hanno paragone con il digitale, è ovvio, quindi dipende cosa tu voglia fare: belle foto, il report delle vacanze o lavorarci.finestraweb ha scritto: Beh che dire.... bello.
Una volta fui tentato di utilizzare la pellicola, per ridar vita alle macchine foto dei miei, ma poi abbandonai per i costi.
Dal mio punto di vista il fatto di avere 36 scatti con me, invece che l’infinito digitale, fa riflettere di più, costruire, pesare e pensare la luce, impostare la macchina a mano –magari con l’esposimetro- per dare alla luce e alle ombre le forme e il sapore che mi piaccia.
Il prezzo, in generale può essere quello della pellicola, un buon bianco e nero e hai 36 scatti che saranno di puro gusto. Anche se su 36 sei contento solo di 5 o 10 va bene lo stesso, c’è dentro parecchia più anima che nel digitale.
In più mi piace l’idea di modificare la materia con il mio click, di decidere come lavorare con i Sali dell’argento, e non solo di mettere in fila numeri su una card.
Al costo detto sopra della pellicola c’è da aggiungere quello dello sviluppo. 2, 3 euro e lo fanno anche alla Coop e all’Esselunga.
Sempre che tu non ti voglia dedicare allo sviluppo, per un rullo bastano di solito 20 minuti e la spesa è di 20 euro per la tank e altri 20 per i 3 chimici che servono. Una camera oscura non è essenziale, io faccio l’unica operazione da fare al buio in bagno.
Il fai da te oltre che soddisfazione ti da la possibilità di sperimentare rivelatori diversi che lavorano sulle varie pellicole in modo diverso, e poi di capire come sfruttare al meglio le caratteristiche di ognuno, o di variare la durata dei bagni a seconda delle proprie necessità di raccontare le ombre.
Non parliamo della stampa…
Se lo sviluppo da soddisfazioni chimiche la stampa è un procedimento a tutto tondo che necessita di ragionamento, prove, sperimentazioni…
Cratività e divertimento che –ahimè- ho dovuto abbandonare per ragioni di spazio quando la casa s’è arricchita dei 2 Nani Gemelli
Comunque gli ingranditori usati te li tirano dietro ovunque, altri 15 euro di chimici e come piano d’appoggio utilizzavo la lavatrice, due vasche appoggiate nel lavandino e la terza –con un filo d’acqua corrente per il lavaggio finale- era il bidet.
Appese d’ordinanza sotto la doccia o appiccicate alle pareti a seconda se carta polite nata o baritate
Insomma, a parte i costi –le spese per i chimici ti bastano in genere per un anno (ovviamente dipende da quanto sviluppi), poi qualcosa scade, qualcos’altro no…- la soddisfazione non ha pari, anche se fai soltanto la scansione dei tuoi negativi sviluppati da un fotolab.
La stampa delle foto selezionate, vedrai che ne sceglierai poche, quelle che più ti piacciono, la puo' fare sempre il minilab, dunque direi anche qua spesa relativa.
Dai un’occhiata qua, son quelle che ho in dotazione: https://www.flickr.com/groups/zaf/discu ... 329493420/ di FED 1b ne ho una con numero di matricola 29448 che funziona e dovrebbe essere del ’36-’38, lascia perdere, devi tagliare la coda e ha il telemetro (lunghiiiiiiissimo) separato dall’inquadratura (due buchi son meglio di uno?).Andrea Chikatilo ha scritto: Volevo usare la FED, ma dagli Usa mi hanno detto che non hanno liquidità e che non finanziano macchine russe. Poi ho pensato a Zenith, ho provato a scambiarla con un orologio di pari marca ma mi hanno cacciato, eppure era una proposta ragionevole. Infine ho pensato alla Lomo, ma l'ex proprietario era lomosessuale. Cosa mi consigli?
Le Zenit sono ottime tutte, meglio non quelle con esposimetro al selenio che si scarica col tempo, potresti andare di pila (ma tanto gli esposimetri Zenit sono come slot machine…). Il dramma è che entri nel mondo delle lenti m42… Parti dall’ottimo Helios 50mm che ti tirano dietro e puoi frequentare a prezzi modici le più blasonate vetrerie fotografiche di mezza Europa.
La Lomo LCA è una delle mie piccole gioie, sempre in borsa… Compatta, esposimetro meraviglioso, fatta perché la potesse usare anche una fava e indi adattissima a riprodurre fuori dai confini, con le proprie foto, il glorioso stile di vita sovietico.
Perlopiù è indistruttibile e cofanata in ferro.
Io ho (anche) una rarissima versione, la LCM https://www.flickr.com/groups/zaf/discu ... 2486752763 che consente di usare sensibilità fino ad 800 ASA (a differenza della LCA che si ferma a 400) e che mi da libertà di scattare, come dice un mio caro amico iscritto ma silente su questo gruppo, “anche al buio, dove tutti si fermano”.
Dunque per te, direi proprio che la terza di qeste tre scelte possa essere adattissima.
Buona luce, ma soprattutto buone ombre a voi curiosi fotografici
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Re: Fotografia (post?) sovietica, il mio stream
Ho ricordi di quanto hai scritto, perché queste cose le faceva il mio babbo ed è da lì che da un lato, avrei voluti riprenderle, nel mio caso, iniziando solo a riprendere in mano una analogica con una pellicola dentro.DaniLao ha scritto:[.....]
I costi non hanno paragone con il digitale, è ovvio, quindi dipende cosa tu voglia fare: belle foto, il report delle vacanze o lavorarci.
Dal mio punto di vista il fatto di avere 36 scatti con me, invece che l’infinito digitale, fa riflettere di più, costruire, pesare e pensare la luce, impostare la macchina a mano –magari con l’esposimetro- per dare alla luce e alle ombre le forme e il sapore che mi piaccia.
Il prezzo, in generale può essere quello della pellicola, un buon bianco e nero e hai 36 scatti che saranno di puro gusto. Anche se su 36 sei contento solo di 5 o 10 va bene lo stesso, c’è dentro parecchia più anima che nel digitale.
In più mi piace l’idea di modificare la materia con il mio click, di decidere come lavorare con i Sali dell’argento, e non solo di mettere in fila numeri su una card.
Al costo detto sopra della pellicola c’è da aggiungere quello dello sviluppo. 2, 3 euro e lo fanno anche alla Coop e all’Esselunga.
Sempre che tu non ti voglia dedicare allo sviluppo, per un rullo bastano di solito 20 minuti e la spesa è di 20 euro per la tank e altri 20 per i 3 chimici che servono. Una camera oscura non è essenziale, io faccio l’unica operazione da fare al buio in bagno.
Il fai da te oltre che soddisfazione ti da la possibilità di sperimentare rivelatori diversi che lavorano sulle varie pellicole in modo diverso, e poi di capire come sfruttare al meglio le caratteristiche di ognuno, o di variare la durata dei bagni a seconda delle proprie necessità di raccontare le ombre.
Non parliamo della stampa…
Se lo sviluppo da soddisfazioni chimiche la stampa è un procedimento a tutto tondo che necessita di ragionamento, prove, sperimentazioni…
Cratività e divertimento che –ahimè- ho dovuto abbandonare per ragioni di spazio quando la casa s’è arricchita dei 2 Nani Gemelli
Comunque gli ingranditori usati te li tirano dietro ovunque, altri 15 euro di chimici e come piano d’appoggio utilizzavo la lavatrice, due vasche appoggiate nel lavandino e la terza –con un filo d’acqua corrente per il lavaggio finale- era il bidet.
Appese d’ordinanza sotto la doccia o appiccicate alle pareti a seconda se carta polite nata o baritate
Insomma, a parte i costi –le spese per i chimici ti bastano in genere per un anno (ovviamente dipende da quanto sviluppi), poi qualcosa scade, qualcos’altro no…- la soddisfazione non ha pari, anche se fai soltanto la scansione dei tuoi negativi sviluppati da un fotolab.
La stampa delle foto selezionate, vedrai che ne sceglierai poche, quelle che più ti piacciono, la puo' fare sempre il minilab, dunque direi anche qua spesa relativa.
[....]
Buona luce, ma soprattutto buone ombre a voi curiosi fotografici
Ho ancora anche alcuni libri, addirittura uno che "insegnava a fotografare a colori" (mai letto).
Con dispiacere, non credo che lo farò mai.... ma il tutto ha un innegabile fascino.
Ecco, forse un po' come un orologio meccanico, confrontato con un pur bellissimo quarzo o "smartwatch" (su quest'ultimo non mi pronuncio, perché non ne ho mai avuto uno).
Infine, per completezza di discorso: non iniziai la strada dell'analogico, oltre che per i costi, perché mentre mi frullava per la testa, incontrai virtualmente un fotografo, competente e simpatico il quale in sintesi, mi segò ogni velleità al riguardo e tra l'altro mi esaltò la post-elaborazione che permetteva il digitale.
Insomma, come in un nostro antica discussione tra rolexxari e reefiani, i mondi hanno affinità.
Tu sperimenti con i liquidi, lui con i click e le curve....
Saluti,
p.s. sempre questo tizio mi segò le Zenith, dicendo che trovarle buone era una lotteria. Mi ricordo che mi parlò dei trattamenti antiriflesso delle lenti.
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Re: Fotografia (post?) sovietica, il mio stream
Ecco, hai colto il punto all'inizio delle mie considerazioni: lui ci deve lavorare, io no. Lui ha bisogno di velocità e produzione, io di soddisfazione.finestraweb ha scritto:Infine, per completezza di discorso: non iniziai la strada dell'analogico, oltre che per i costi, perché mentre mi frullava per la testa, incontrai virtualmente un fotografo, competente e simpatico il quale in sintesi, mi segò ogni velleità al riguardo e tra l'altro mi esaltò la post-elaborazione che permetteva il digitale.DaniLao ha scritto:[.....]
I costi non hanno paragone con il digitale, è ovvio, quindi dipende cosa tu voglia fare: belle foto, il report delle vacanze o lavorarci.
Insomma, come in un nostro antica discussione tra rolexxari e reefiani, i mondi hanno affinità.
Tu sperimenti con i liquidi, lui con i click e le curve....
E bada bene, non ti dico che lui non ne abbia di soddisfazioni con le sue sperimentazioni, anzi!
Anche io per le foto ai bimbi -sempre in movimento- uso una Olympus digitale Micro 4/3, magari mi concedo l'innegabile gusto di metterla in manuale a priorità d'apertura (sempre perché sono un crepuscolare) ma non mi sognerei di tenerli in posa per scattare con una FED o una biottica o con l'altresì amata Kiev 88.
La Lomo LCA (pure lei qua già citata) è già cosa diversa, è come la Contax T2, sono sempre pronte all'uso, basta aprirle e decidere se usarle in automatico o manuale, con la lunghezza focale che ti ricorda come si faceva lo zoomquando ce n'era bisogno analogico e si doveva fare un passo avanti o uno indietro
Insomma, le macchine a pellicola le uso per altre cose, tutto qua, quando ho tempo, sempre meno...
C'è un'altra cosa che mi piace però, e te la racconto, è avvitare le mie vecchie lenti -da un Sonnar 50 f1.5 m39 del 1939, al già citato Helios o Zenitar che arriva a f1.9, fino ai vari e più blasonati Pancolar o robe del genere in m42; e come non citare l'ottimo parco di lenti Zuiko fatti per Olympus analogiche, che nel mio caso è ad innesto OM- sulla digitale, ed utilizzarle a fuoco manuale per farne cose assolutamente di tutto pregio.
Difficili per resa da paragonare con il digitale. Beh, almeno per me, non mi piace fare postproduzione e lavorare sulle curve, anche qua preferisco che il gioco e la differenza la possa fare il vetro (con la sua storia di produzione e tecnologica) in relazione e in collaborazione stretta e diretta con l'elettronica e i pixel
Il digitale non esclude dunque l'analogico o viceversa, in me convivono bene e senza ipocrisie, ognuno ha un ruolo e ognuno mi accompagna per certi specifici percorsi che mi passano per la mente, tutto qua
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