finestraweb ha scritto: Fammi capire, le foto in cui non è indicata la macchina foto (dati exif), sono state fatte da macchine a pellicola?
Guarda i Tag, ho scritto lì con che macchine sono state fatte in genere. Le altre sono state fatte con lo smartphone, tipo quelle agli orologi.
finestraweb ha scritto: In tal caso, immagino che scansioni il negativo; con che strumento? .
Uno scanner Epsnon abbastanza comune, il mio è un v500 (mi pare che la versione attuale sia v700 o v800), vanno bene anche altre marche, sono scanner che hanno anche una luce posteriore e delle maschere nelle quale inserire i negativi perché restino in posizione. La serie Epson fornisce con lo scanner mascherine per 35mm, diapositive e 6x6.
finestraweb ha scritto: Beh che dire.... bello.
Una volta fui tentato di utilizzare la pellicola, per ridar vita alle macchine foto dei miei, ma poi abbandonai per i costi.
I costi non hanno paragone con il digitale, è ovvio, quindi dipende cosa tu voglia fare: belle foto, il report delle vacanze o lavorarci.
Dal mio punto di vista il fatto di avere 36 scatti con me, invece che l’infinito digitale, fa riflettere di più, costruire, pesare e pensare la luce, impostare la macchina a mano –magari con l’esposimetro- per dare alla luce e alle ombre le forme e il sapore che mi piaccia.
Il prezzo, in generale può essere quello della pellicola, un buon bianco e nero e hai 36 scatti che saranno di puro gusto. Anche se su 36 sei contento solo di 5 o 10 va bene lo stesso, c’è dentro parecchia più anima che nel digitale.
In più mi piace l’idea di modificare la materia con il mio click, di decidere come lavorare con i Sali dell’argento, e non solo di mettere in fila numeri su una card.
Al costo detto sopra della pellicola c’è da aggiungere quello dello sviluppo. 2, 3 euro e lo fanno anche alla Coop e all’Esselunga.
Sempre che tu non ti voglia dedicare allo sviluppo, per un rullo bastano di solito 20 minuti e la spesa è di 20 euro per la tank e altri 20 per i 3 chimici che servono. Una camera oscura non è essenziale, io faccio l’unica operazione da fare al buio in bagno.
Il fai da te oltre che soddisfazione ti da la possibilità di sperimentare rivelatori diversi che lavorano sulle varie pellicole in modo diverso, e poi di capire come sfruttare al meglio le caratteristiche di ognuno, o di variare la durata dei bagni a seconda delle proprie necessità di raccontare le ombre.
Non parliamo della stampa…
Se lo sviluppo da soddisfazioni chimiche la stampa è un procedimento a tutto tondo che necessita di ragionamento, prove, sperimentazioni…
Cratività e divertimento che –ahimè- ho dovuto abbandonare per ragioni di spazio quando la casa s’è arricchita dei 2 Nani Gemelli

Comunque gli ingranditori usati te li tirano dietro ovunque, altri 15 euro di chimici e come piano d’appoggio utilizzavo la lavatrice, due vasche appoggiate nel lavandino e la terza –con un filo d’acqua corrente per il lavaggio finale- era il bidet.
Appese d’ordinanza sotto la doccia o appiccicate alle pareti a seconda se carta polite nata o baritate
Insomma, a parte i costi –le spese per i chimici ti bastano in genere per un anno (ovviamente dipende da quanto sviluppi), poi qualcosa scade, qualcos’altro no…- la soddisfazione non ha pari, anche se fai soltanto la scansione dei tuoi negativi sviluppati da un fotolab.
La stampa delle foto selezionate, vedrai che ne sceglierai poche, quelle che più ti piacciono, la puo' fare sempre il minilab, dunque direi anche qua spesa relativa.
Andrea Chikatilo ha scritto: Volevo usare la FED, ma dagli Usa mi hanno detto che non hanno liquidità e che non finanziano macchine russe. Poi ho pensato a Zenith, ho provato a scambiarla con un orologio di pari marca ma mi hanno cacciato, eppure era una proposta ragionevole. Infine ho pensato alla Lomo, ma l'ex proprietario era lomosessuale. Cosa mi consigli?
Dai un’occhiata qua, son quelle che ho in dotazione:
https://www.flickr.com/groups/zaf/discu ... 329493420/ di FED 1b ne ho una con numero di matricola 29448 che funziona e dovrebbe essere del ’36-’38, lascia perdere, devi tagliare la coda e ha il telemetro (lunghiiiiiiissimo) separato dall’inquadratura (due buchi son meglio di uno?).
Le Zenit sono ottime tutte, meglio non quelle con esposimetro al selenio che si scarica col tempo, potresti andare di pila (ma tanto gli esposimetri Zenit sono come slot machine…). Il dramma è che entri nel mondo delle lenti m42… Parti dall’ottimo Helios 50mm che ti tirano dietro e puoi frequentare a prezzi modici le più blasonate vetrerie fotografiche di mezza Europa.
La Lomo LCA è una delle mie piccole gioie, sempre in borsa… Compatta, esposimetro meraviglioso, fatta perché la potesse usare anche una fava e indi adattissima a riprodurre fuori dai confini, con le proprie foto, il glorioso stile di vita sovietico.
Perlopiù è indistruttibile e cofanata in ferro.
Io ho (anche) una rarissima versione, la LCM
https://www.flickr.com/groups/zaf/discu ... 2486752763 che consente di usare sensibilità fino ad 800 ASA (a differenza della LCA che si ferma a 400) e che mi da libertà di scattare, come dice un mio caro amico iscritto ma silente su questo gruppo, “anche al buio, dove tutti si fermano”.
Dunque per te, direi proprio che la terza di qeste tre scelte possa essere adattissima.
Buona luce, ma soprattutto buone ombre a voi curiosi fotografici