[Topic Ufficiale Soviet] Che faccio con questo Soviet Kalina?
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[Topic Ufficiale Soviet] Che faccio con questo Soviet Kalina?
Raga... tempo fa ad un mercatino allo stesso banchetto presi uno splendido Kom Red Star bianco ZakaZ con lunetta "1967".
Era molto molto bello, quadrante e cassa pressoché perfetti ma senza fondello e con movimento distrutto.
A fianco c'era un obbrobrio con movimento funzionante e soprattutto corona su tige che mi serviva per un modello con cassa simile quadrante brown numeri arabi sul quale adattai una corona standard piantandola su una tige recuperata da un Cadet uso ricambi.
Bene, trapiantai il movimento, fondello liscio con numeri seriali incisi sul Kom ottenendo un orologio perfettamente originale (ricordate bene che gli ZakaZ DEVONO avere fondello liscio con (pseudo)seriale.
Montai la corona sull"arabo" e alla fine mi rimasero cassa (bella) senza vetro e senza fondello più quadrante e due misere lancette bianche.
Ora... che devo fare con l'obbrobrio ?
Eccolo qui sotto prima della cannibalizzazione, aggiungendo che pias nen ma che potrebbe avere un qualche valore, che so storico o di rarità ?
Era molto molto bello, quadrante e cassa pressoché perfetti ma senza fondello e con movimento distrutto.
A fianco c'era un obbrobrio con movimento funzionante e soprattutto corona su tige che mi serviva per un modello con cassa simile quadrante brown numeri arabi sul quale adattai una corona standard piantandola su una tige recuperata da un Cadet uso ricambi.
Bene, trapiantai il movimento, fondello liscio con numeri seriali incisi sul Kom ottenendo un orologio perfettamente originale (ricordate bene che gli ZakaZ DEVONO avere fondello liscio con (pseudo)seriale.
Montai la corona sull"arabo" e alla fine mi rimasero cassa (bella) senza vetro e senza fondello più quadrante e due misere lancette bianche.
Ora... che devo fare con l'obbrobrio ?
Eccolo qui sotto prima della cannibalizzazione, aggiungendo che pias nen ma che potrebbe avere un qualche valore, che so storico o di rarità ?
Ultima modifica di giorgio_quinto il 2 feb 2016, 15:42, modificato 1 volta in totale.
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Re: Che faccio con questo ?
Mah, le condizioni sono già critiche...quadrante e lunetta sbiaditi, niente vetro, niente movimento...conserva il tutto come ricambi.
Io ne ho uno NOS, nero, con documento originale di fabbrica russo e scatola italica. Differentemente dagli altri "Soviet" (che di russo avevano solamente il movimento Raketa 2356 al quarzo), questi qui erano a tutti gli effetti dei Vostok a cui veniva ristampato il quadrante, quasi identico ai modelli "col tappo" e al quarzo. Veniva installato anche il tipico cinturino con "tasca" in pelle degli altri modelli, con in quali aveva in comune anche la stupidissima caratteristica della vernice luminosa sugli indici ma non sulle lancette...
Tuttavia non sono sicuro se si trattasse di assemblaggi "underground", sull'identità Antonio ne saprà qualcosa di più, ma per ora è preso da altre cose.
Valore, in queste condizioni, zero. La cassa può però eventualmente tornare utile per restaurare qualche modello 1945-1985 oppure Admiralskie.
Io ne ho uno NOS, nero, con documento originale di fabbrica russo e scatola italica. Differentemente dagli altri "Soviet" (che di russo avevano solamente il movimento Raketa 2356 al quarzo), questi qui erano a tutti gli effetti dei Vostok a cui veniva ristampato il quadrante, quasi identico ai modelli "col tappo" e al quarzo. Veniva installato anche il tipico cinturino con "tasca" in pelle degli altri modelli, con in quali aveva in comune anche la stupidissima caratteristica della vernice luminosa sugli indici ma non sulle lancette...
Tuttavia non sono sicuro se si trattasse di assemblaggi "underground", sull'identità Antonio ne saprà qualcosa di più, ma per ora è preso da altre cose.
Valore, in queste condizioni, zero. La cassa può però eventualmente tornare utile per restaurare qualche modello 1945-1985 oppure Admiralskie.
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Re: Che faccio con questo ?
Anche io ho due Soviet simili al tuo, uno con quadrante nero e uno bianco, l'azzurro mi manca
Non so se abbiano valore collezionistico o meno, non credo siano troppo rari o ricercati, i miei due li ho presi su ebay annunci.
Nondimeno li trovo graziosi e rispettabili (anche) per i motivi detti da Michele.
Tieni tutto e vedi se col tempo ci tiri su un 'assemblato'
Non so se abbiano valore collezionistico o meno, non credo siano troppo rari o ricercati, i miei due li ho presi su ebay annunci.
Nondimeno li trovo graziosi e rispettabili (anche) per i motivi detti da Michele.
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Quaestio subtilissima, utrum Chimera in vacuo bombinans possit comedere secundus intentiones, et fuit debatuta per decem hebdomadas in concilio Constantiensi
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Re: Che faccio con questo ?
Il valore è sempre negli occhi di chi guarda, perché è soggettivo.
Se lo vendi, anche solo in parte, sono interessato.
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"Non ho idea di quali armi serviranno per combattere la terza Guerra Mondiale, ma la quarta sarà combattuta coi bastoni e con le pietre" - Albert Einstein
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Re: Che faccio con questo ?
Le puppe saranno pure a pera, tanto quanto "Il valore è sempre negli occhi di chi guarda, perché è soggettivo."
Ma chi cacchio l'ha dettoooo?!
Che le puppe possano essere a pera è un dato di fatto oggettivo e quindi avere un loro valore.
Infatti, se è vero come è vero, che una pera non sarà mai una puppa è altrettanto vero un puppa che richiama una pera può essere un opera d'arte, in quanto tale avrà un suo valore intrinseco.
Le puppe, di qualsiasi forma, essenza e sostanza, hanno un valore. Insostituibile.
E anche le pere hanno un loro valore.
Dopo di che può piacerci di più una pera Williams piuttosto che una Abate, come un puppa che ricorda le pere piuttosto che le mele.
Ma sia le une (le pere) che le altre (le puppe) hanno sempre un loro valore.
Organolettico, estetico, monetario, tattile, reattivo, nutritivo,ecc.
Sul valore nutritivo si potrebbe approfondire ulteriormente. Infatti viene spontaneo osservare come i due soggetti (pere e puppe) abbiano un punto d'incontro proprio nel valore nutritivo.
La differenza è nota. Le pere hanno sempre un valore nutritivo (valore intrinseco), mentre le puppe lo hanno solo in determinate circostanze.
Quindi quest'ultime hanno, come minimo, un doppio se non triplo valore intrinseco: estetico, sessuale e, quando è il caso, nutritivo.
Questo è quanto ci insegnava Kant tra un rosso e l'altro.
"Io sono uno studioso e sento tutta la sete di conoscere che può sentire un uomo. Vi fu un tempo nel quale io credetti che questo costituisse tutto il valore dell'umanità; allora io sprezzavo il popolo che è ignorante. È Rousseau che mi ha disingannato. Quella superiorità illusoria è svanita, ho imparato che la scienza è inutile, se non serve a mettere in valore l'umanità."
Immanuel però non non si spinse, o forse non era interessato, a ricordarci che a volte le puppe divengono a pera proprio come conseguenza del loro valore nutritivo.
Questione questa che ad una mente distratta potrebbe suggerire il disvalore di un valore. Ammesso, ma non concesso, che un valore possa avere in se un disvalore la cosa ha poca importanza: sarebbe comunque anch'esso conseguentemente oggettivo.
E quest'ultime quattro righe sono la summa dell mchap-pensiero di questi tempi che ormai viaggia a boccioni da cinque litri.
Il Soviet Kalina, è così che veniva chiamato, vide luce e prezzo nell'ultimo quarto del 1989. Uno dei tanti modaioli dell'epoca, di discreta apparenza quanto visto in buone condizioni.
Oggi come oggi nei mercatini spesso te lo tirano dietro e, a giudizio del mio immenso sapere, va preso al volo (quando te lo tirano) avendo di fatto, oggettivamente e intrinsecamente, un valore collezionistico per quanto detto: uno dei modaioli dell'epoca.
Se poi piace è meglio, ma il fatto che ci piaccia o meno non costituisce un valore ma solo un delle tante possibili proiezioni del nostro animo, essere, io, conscio e sub (a questo punto non tiratemi fuori un diver o Zlatoust, pena una divagazione sulla dialettica, Hegel, Marx, ecc.).
Se poi qualcun se la mena con il "mercato" allora Kant, Hegel e Marx sono vissuti invano.
PS
Superfluo commentare l'ingenuo, visto oggi, marketing. Del resto anch'esso ha un valore, collezionistico, storico, documentale, ecc.
Può piacere e non piacere, ma questo non ha niente che fare con il valore.
Il prezzo è un altra cosa.
Ma chi cacchio l'ha dettoooo?!
Che le puppe possano essere a pera è un dato di fatto oggettivo e quindi avere un loro valore.
Infatti, se è vero come è vero, che una pera non sarà mai una puppa è altrettanto vero un puppa che richiama una pera può essere un opera d'arte, in quanto tale avrà un suo valore intrinseco.
Le puppe, di qualsiasi forma, essenza e sostanza, hanno un valore. Insostituibile.
E anche le pere hanno un loro valore.
Dopo di che può piacerci di più una pera Williams piuttosto che una Abate, come un puppa che ricorda le pere piuttosto che le mele.
Ma sia le une (le pere) che le altre (le puppe) hanno sempre un loro valore.
Organolettico, estetico, monetario, tattile, reattivo, nutritivo,ecc.
Sul valore nutritivo si potrebbe approfondire ulteriormente. Infatti viene spontaneo osservare come i due soggetti (pere e puppe) abbiano un punto d'incontro proprio nel valore nutritivo.
La differenza è nota. Le pere hanno sempre un valore nutritivo (valore intrinseco), mentre le puppe lo hanno solo in determinate circostanze.
Quindi quest'ultime hanno, come minimo, un doppio se non triplo valore intrinseco: estetico, sessuale e, quando è il caso, nutritivo.
Questo è quanto ci insegnava Kant tra un rosso e l'altro.
"Io sono uno studioso e sento tutta la sete di conoscere che può sentire un uomo. Vi fu un tempo nel quale io credetti che questo costituisse tutto il valore dell'umanità; allora io sprezzavo il popolo che è ignorante. È Rousseau che mi ha disingannato. Quella superiorità illusoria è svanita, ho imparato che la scienza è inutile, se non serve a mettere in valore l'umanità."
Immanuel però non non si spinse, o forse non era interessato, a ricordarci che a volte le puppe divengono a pera proprio come conseguenza del loro valore nutritivo.
Questione questa che ad una mente distratta potrebbe suggerire il disvalore di un valore. Ammesso, ma non concesso, che un valore possa avere in se un disvalore la cosa ha poca importanza: sarebbe comunque anch'esso conseguentemente oggettivo.
E quest'ultime quattro righe sono la summa dell mchap-pensiero di questi tempi che ormai viaggia a boccioni da cinque litri.
Il Soviet Kalina, è così che veniva chiamato, vide luce e prezzo nell'ultimo quarto del 1989. Uno dei tanti modaioli dell'epoca, di discreta apparenza quanto visto in buone condizioni.
Oggi come oggi nei mercatini spesso te lo tirano dietro e, a giudizio del mio immenso sapere, va preso al volo (quando te lo tirano) avendo di fatto, oggettivamente e intrinsecamente, un valore collezionistico per quanto detto: uno dei modaioli dell'epoca.
Se poi piace è meglio, ma il fatto che ci piaccia o meno non costituisce un valore ma solo un delle tante possibili proiezioni del nostro animo, essere, io, conscio e sub (a questo punto non tiratemi fuori un diver o Zlatoust, pena una divagazione sulla dialettica, Hegel, Marx, ecc.).
Se poi qualcun se la mena con il "mercato" allora Kant, Hegel e Marx sono vissuti invano.
PS
Superfluo commentare l'ingenuo, visto oggi, marketing. Del resto anch'esso ha un valore, collezionistico, storico, documentale, ecc.
Può piacere e non piacere, ma questo non ha niente che fare con il valore.
Il prezzo è un altra cosa.
Amo i solitari, i diversi, quelli che non incontri mai. Quelli persi, andati, spiritati, fottuti. Quelli con l'anima in fiamme.
(Charles Bukowski)
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Re: Che faccio con questo ?
Navigando nel boccione m'hai portato alla rivelazione, apprendo sol'ora che ho due Kaline (dovrò comprare il becchime dunque, uova non ne fanno...).
Tra puppe e pere però ora mi gira il capo, saranno i fumi di barbera (altro che gas di trizio del Tawatec e preoccupazioni sulla loro radioattività) che mi stanno inebriando in conto terzi...
Comunque, Giorgio, provvederesti a modificare il titolo citando il nome dell'orologio che poi magari metto anche questa discussione tra i topic in evidenza allo scopo di non perdere traccia & documentazione?
Tra puppe e pere però ora mi gira il capo, saranno i fumi di barbera (altro che gas di trizio del Tawatec e preoccupazioni sulla loro radioattività) che mi stanno inebriando in conto terzi...
Comunque, Giorgio, provvederesti a modificare il titolo citando il nome dell'orologio che poi magari metto anche questa discussione tra i topic in evidenza allo scopo di non perdere traccia & documentazione?
Quaestio subtilissima, utrum Chimera in vacuo bombinans possit comedere secundus intentiones, et fuit debatuta per decem hebdomadas in concilio Constantiensi
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Re: Che faccio con questo ?
Toh, non pensavo che si chiamasse Kalina, è il nome di un fiore (viburno), fra l'altro usato anche per un'auto.
Comunque ecco il mio (un NOS che non è più NOS in quanto lo sto polsando ora)
Occorre dire che, a parte la caz...ta immane di avere i punti luminosi ma non le lancette (peraltro disallineate), è un simpatico orologino, da considerarsi in tutto e per tutto un Vostok, solo "ricarrozzato" per adattarlo ai gusti del tempo. Il documento è originale, il seriale scritto a penna non corrisponde ma "dista" di poco (67mila e qualcosa contro 68milaequalcosa). Tuttavia sorprende il fatto che su tale documento (di certo non italiano visto il lettering e la qualità della carta)non sia menzionata da alcuna parte la fabbrica, nè come Chistopol nè come Vostok. Solo il calibro, 2414A. Decisamente inusuale: forse in Italia se lo sono fatto stampare apposta per non dare ad eventuali concorrenti la possibilità di andare in fabbrica a fare la spesa.
Piuttosto, c'è ancora un altra ipotesi: parte di questi orologi potrebbe essere stata assemblata in Italia. Avevo un altro Kalina apparentemente perfetto dallo stesso stock, con mia grande sorpresa scoprii che dentro c'era un calibro 2214 visibilmente usato e non funzionante. Aggiungiamo che per un pò hanno circolato in Italia vagonate di casse sfuse di questo tipo, e ci troviamo davanti a un'altra ipotesi russo-italiana come ne abbiamo incontrate tante in passato.
Comunque ecco il mio (un NOS che non è più NOS in quanto lo sto polsando ora)
Occorre dire che, a parte la caz...ta immane di avere i punti luminosi ma non le lancette (peraltro disallineate), è un simpatico orologino, da considerarsi in tutto e per tutto un Vostok, solo "ricarrozzato" per adattarlo ai gusti del tempo. Il documento è originale, il seriale scritto a penna non corrisponde ma "dista" di poco (67mila e qualcosa contro 68milaequalcosa). Tuttavia sorprende il fatto che su tale documento (di certo non italiano visto il lettering e la qualità della carta)non sia menzionata da alcuna parte la fabbrica, nè come Chistopol nè come Vostok. Solo il calibro, 2414A. Decisamente inusuale: forse in Italia se lo sono fatto stampare apposta per non dare ad eventuali concorrenti la possibilità di andare in fabbrica a fare la spesa.
Piuttosto, c'è ancora un altra ipotesi: parte di questi orologi potrebbe essere stata assemblata in Italia. Avevo un altro Kalina apparentemente perfetto dallo stesso stock, con mia grande sorpresa scoprii che dentro c'era un calibro 2214 visibilmente usato e non funzionante. Aggiungiamo che per un pò hanno circolato in Italia vagonate di casse sfuse di questo tipo, e ci troviamo davanti a un'altra ipotesi russo-italiana come ne abbiamo incontrate tante in passato.
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Re: Che faccio con questo ?
Io non ce l'ho...
Alla fine e' anche carino, ma l'ho sempre percepito un finto russo, si capisce da un miglio di distanza (a differenza di altri del periodo) che
non e' un russo...
Alla fine e' anche carino, ma l'ho sempre percepito un finto russo, si capisce da un miglio di distanza (a differenza di altri del periodo) che
non e' un russo...
Paolo ... Nel lungo tragitto della vita incontrerai tante maschere e pochi volti...(L.Pirandello)
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Re: Che faccio con questo ?
Invece, proprio a differenza di altri "mezzi russi", questo è proprio un russo. Solo il quadrante è stato ristampato secondo gusto di mercato. D'altronde, mi domando se l'azienda che importava all'epoca i Vostok veri e propri, abbia avuto qualcosa da ridire, visto che al 95% questo è un classico Vostok 2414.Cane ha scritto:Io non ce l'ho...
Alla fine e' anche carino, ma l'ho sempre percepito un finto russo, si capisce da un miglio di distanza (a differenza di altri del periodo) che
non e' un russo...
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Re: Che faccio con questo ?
E' chiaro che mi riferivo solo al quadrante....cuoccimix ha scritto:Invece, proprio a differenza di altri "mezzi russi", questo è proprio un russo. Solo il quadrante è stato ristampato secondo gusto di mercato. D'altronde, mi domando se l'azienda che importava all'epoca i Vostok veri e propri, abbia avuto qualcosa da ridire, visto che al 95% questo è un classico Vostok 2414.
Il quadrante e' esageratamente "forzato" pur di richiamare il "sovietico", perfino i Vremia a confronto sono piu' "sobri"...
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