Ma come si fa a definire modaiolo un orologio del genere? come al solito Finestraweb non riesce nemmeno a fare due più due pur di dire tutto e il suo contrario, ovvero non dire nulla.
Il design di questo orologio era una tendenza, una moda, uno stile, negli anni '60?
La risposta non è così semplice come può sembrare essendo tendenza, moda e stile non sempre sovrapponibili, sono concetti molto diversi tra loro.
Le mode probabilmente esistevano già ai tempi delle Caverne (Giggi Aulin ne dovrebbe sapere qualcosa
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), ma le mode non sempre fanno tendenza e tanto meno definiscono sempre uno stile.
A volte capita che il design di un periodo faccia tendenza, diventi una moda e lasci il segno nel tempo, diventa appunto uno stile. Un abanalità talmente ovvia che non ci sarebbe nemmeno bisogno di dirla.
Ma cosa era modaiolo negli anni '60? questi orologi? per favore, che si provi almeno a immergersi nel clima dell'epoca prima di rispondere.
Modaioli erano i capelli lunghi "pettinati", in 33 giri profumati, le minigonne "composte", lo ye-ye per bene ,ecc. Tutta roba che è caduta nel dimenticatoio.
Qualcosa di simile ci fu anche nel campo dell'orologeria, ma anche di questo non è rimasto nulla.
Gli orologi erano ancora un bene di lusso che seguiva gusti e tendenze decennali. Tra la fine degli anni '40 e i '60 il disegno cambiò sicuramente ma era ancora tutto all'interno di uno stesso stile, con le eccezioni di sempre.
La rottura degli anni '70 era ancora lontana, l'usa e getta dei quarzi e dell'orologio per tutti ancora un sogno.
Di orologi modaioli si può parlare solo dopo tutto questo.
Se poi ci limitiamo al campo dei russi e alla moda di fine anni '80 tutto diventa più chiaro e semplice.
I komandirskie con ghiera non furono mai una moda in Unione Sovietica, non hanno mai definito uno stile.
E' stato da noi che per un fortunata serie di coincidenze divennero di moda per un brevissimo periodo, i kom come tutto ciò che era russo.
Ma ciò avvenne in un epoca completamente diversa rispetto agli anni '60. Ormai era una economia drogata, ogni anno ci doveva essere qualcosa di diverso, completamente diverso. Era iniziata una corsa, ancora non arrivata al termine, di un "fare" fine a se stesso.
Modaioli appunto, cioè non il risultato di uno genere che lentamente e lungamente si afferma e trova un equilibrio (cosa che a volte coincide con una moda), ma il frutto del puro e semplice consumismo, effimero, benessere a buon mercato e sprecone.
Gli orologi degli anni '50-60 (ma potremmo ampliare il discorso, non è solo una questione d'epoca) sono un Dostojeski, un Manzoni, un Hugo, un Proust.
I modaioli, non certo solo i russi, sono i Grisham, i Turrow, ecc. che scrivono un romanzo all'anno con il solo obiettivo di scriverne uno all'anno. Te li puoi anche leggere con piacere per ingannare il tempo, ma di per se non ti lasciano niente. Diversi ma tutti uguali. Dopo un po ti stancano,
Certi romanzi invece ti danno il piacere della lettura, vuoi per come sono scritti, vuoi per il contenuto, vuoi per l trama,ecc. Se li rileggi ci scopri sempre qualcosa di nuovo.
Gli orologi come questo Poljot, intendo il genere, erano spesso molto simili tra loro, ma anche molto diversi tra loro.
Diversi perché era un epoca in cui la gente era meno condizionata, subiva di meno la spinta all'omologazione, c'era meno offerta. La diversità la faceva il piccolo dettaglio, la persona che sceglieva, il piacere di avere finalmente un orologio.
Modaiole sono le merendine, i gelati ad ogni ora e giorno, le pile di cd e i gigabyte di mp3, ascoltare con le cuffie chiusi in se stessi, soli in mezzo al mondo.
Comprare un disco era un evento, il condividerlo con gli amici era come andare a prendere un gelato insieme, come andare al cinema. Non erano cose all'ordine del giorno che trovavi ovunque.
Questi orologi erano la vita reale, i desideri e le aspirazioni della gente. Poi certamente c'era il film impegnato o la commedia, il western o "in ginocchio da te". Ma l'offerta era limitata, la scelta pensata e desiderata.
Gli spaghetti-western, gli action-movie,ecc. tutti uguali, tutti scontati, arrivarono dopo, Una valanga.
E anche gli orologi cambiarono. Forse prima, forse dopo, forse contemporaneamente, ma divennero modaioli.
Posso aver detto cose totalmente incondivisibili, ma almeno non scritte tanto per fare solo un commento, sempre e comunque. Banalizzando tutto.
Amo i solitari, i diversi, quelli che non incontri mai. Quelli persi, andati, spiritati, fottuti. Quelli con l'anima in fiamme.
(Charles Bukowski)