"Ho capito fin da piccolo di essere gay. Mi garbava il fornaio. Poi sono andato al cinema, a vedere King Kong, quello vero, e scoprii che mi garbava pure il gorilla.
Invidiavo le mie sorelle che avevano le bambole, io con i fucili non sapevo giocare: mi sparai in un occhio, per un anno portai una benda da pirata.
Le istituzioni ecclesiastiche non riuscirono a recuperarmi, anzi. Sollevavo le gonne delle suore e quel che vedevo mi confortava nella mia omosessualità."
Il 25 marzo è morto Paolo Poli, attore e teatrante del quale non son qua a fare l'agiografo ma che fortemente di va di ricordare.
La notizia m'è passata tra il casino e l'ho ricompresi solo ieri mattina alla radio :-/
Cercando una citazione mi sono imbattuto in quella sopra e subito l'ho scartata perché troppo connotata sul genere.
Ma poi ci ho ripensato.
È il suo stile, la sua firma. L'essere soave e caustico con quell'aria sempre perbene che è teatro e anima arrovellata.
L'usare la risata come un martello e -facendo finta di volare- usare anche il proprio corpo come prolunga del pensare e dire.
Un'altra citazione trovata per caso e forse fin troppo usata ma che ben lo qualifica
"Fra i suoi molteplici volti nascosti, c'è essenzialmente quello d'un soave, ben educato e diabolico genio del male: è un lupo in pelli d'agnello, e nelle sue farse sono parodiati insieme gli agnelli e i lupi, la crudeltà efferata e la casta e savia innocenza"
(Natalia Ginzburg su Paolo Poli)
L'ho sempre apprezzato per quel suo modo elegante e sfacciato nel quale sorridente invitava a riflettere su ogni propria e altrui debolezza con cinismo vicinissimo al candore.
Beh, lo voglio ricordare testimoniando il mio affetto e consigliandovi una lettura (semplice semplice, breve breve) che ho trovato godibilissima
25 marzo 2016, ciao Paolo
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Quaestio subtilissima, utrum Chimera in vacuo bombinans possit comedere secundus intentiones, et fuit debatuta per decem hebdomadas in concilio Constantiensi
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Re: 25 marzo 2016, ciao Paolo
L'ultima volta che l'ho ascoltato era alla radio, un passo dei Promessi Sposi su "Ad Alta Voce" di Radio3. A lui piacevano Don Abbondio e la monaca di Monza e le sue interpretazioni mi rapivano. Non mi stancavo mai di ascoltare la sua voce, il suo modo di essere. Colto, acuto, sensibile, un grande artista. Ci ha lasciato un modello di vita ammirevole.
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25 marzo 2016, ciao Paolo
A Firenze gli vorrebbero intitolare una strada, ma purtroppo il regolamento comunale prevede, come requisito per il candidato, il perdurare dello stato di morte da almeno dieci anni.
Vediamo se ce la farà...
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Re: 25 marzo 2016, ciao Paolo
era simpatico ma non sovietico
"Niente è dimenticato, nessuno è dimenticato"