Una volta si diceva... la soluzione più semplice tende ad essere quella più giusta. Per le riparazioni i criteri sono altri e molto dipende dall'architettura della costruzione. I rischi evidenziati da Marco sono tutti reali e dietro l'angolo ma i Wostok hanno una "architettura" molto semplice.Fabio-1 ha scritto: La riparazione più semplice tende ad essere quella giusta. (Rasoio di Vostok)
Gli orologi sovietici erano progettati non solo per un assemblaggio seriale di massa ma anche per essere riparati nei più sperduti e poco attrezzati, da tutti i punti di vista, laboratori sparsi per il paese. Spesso erano dei cubicoli tipo quelli da noi usati per la vendita dei biglietti della lotteria.
Se l'orolgeria sovietica piace è anche per questa sua semplicità e "rozzezza".
Certo che lo sballo più grande è immaginare la faccia sgomenta di Marco nel vedere un simile approccio, lui preciso e "tecnico" quale è
Per dirne un altra, a me è capitato più volte, dovendo regolare la precisione, di riuscirci spostando il pitone. Lo so, è una bestemmia eppure ha funzionato parecchie volte (se ricordo bene quasi sempre sui Raketa 2609).
Vogliamo dirla in un altro modo? Per un russofilo riparatore-hobbysta il cronocomparatore è uno strumento superfluo, la lubrificazione un vezzo piccolo-borghese, la pulizia e lavaggio un di più per chi non ha niente da fare
Aiutoooooooo, proteggetemi da Marcoooooooo....