Foto ottica sovietica, orologeria e Point & Shot (<- le macchine fotografiche militari...)

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DaniLao
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Foto ottica sovietica, orologeria e Point & Shot (<- le macchine fotografiche militari...)

Messaggio da DaniLao »

Ok, di là viewtopic.php?f=4&t=65&start=40 stavamo andando fuori discussione però il discorso merita un approfondimento.

Come è noto, oltre agli orologi raccolgo (ho raccolto, per mancanza di tempo da tre anni a questa parte l'argomento è in stand-b) apparecchi fotografici, perlopiù sovietici.

La produzione foto-ottica sovietica ha infatti molti elementi simili a quella dell'industria dell'orologeria.
Prezzi bassi, concretezza costruttiva, ottima qualità di base (per contro, in alcuni periodi, scarso controllo qualità....).

Lo sviluppo di questa industria era nei piani quinquennali e le macchine dovevano essere (in genere, ovvio che poi c'erano picchi tecnologici con tutte le conseguenze) facili da usare e disponibili alle masse perché fosse propagandato tramite le foto il glorioso stile di vita sovietico.

Ma non mi voglio dilungare su questo, mi serviva solo per dire che nella mia raccolta hanno ampio spazio anche un'altra tipologia di macchine (senza pregiudizio di provenienza geografica) ovvero le compatte.
Quelle che con l'avvento dell'elettronica si sarebbero chiamate 'point & shot'.

Sì, perché fondamentalmente condividono la filosofia sopra esposta.
Macchine semplici, da costo contenuto e utilizzabili da chiunque anche non abbia alcuna competenza tecnica.
È tra l'altro godurioso notare che, con l'andar del tempo molte di queste macchinette son diventate mostriciattoli di qualità elevatissima, in grado di non far (quasi) sentir la mancanza di una reflex ad obiettivi intercambiabili, e quel che ha detto Cane nel topic citato prima ne è un esempio.

Se poi queste macchine sono utilizzate con un minimo di competenza fotografica (e conoscenza del mezzo) sono in grado di restituire immagini strabilianti.

L'ennesima dimostrazione che per fare foto di soddisfazione non conti il mezzo costoso o all'avanguardia ma di quanto conti 'il manico', l'occhio, la testa, la voglia di raccontare (quasi dipingere) invece che riportare quel che succede con una raffica di scatti digitali all'indocoiocoio...

E allora, Paolo aveva una Olympus XA della quale abbiamo già parlato, Michele una Mju (io entrambe queste in diverse versioni :-P), che sono una l'evoluzione dell'altra (si riprendono anche nella forma e nel concetto di guscio scorrevole).

E voi altri?
Ne avete avute di compatte? Le avere usare con soddisfazione? Che roba erano?

Forse piano piano vi parlerò delle caratteristiche salienti di alcune delle mie, voglio però iniziare con quella con la quale ho iniziato, che mi fu regalata da certi zii per la comunione.

Era una Pentax Pino 35 e l'ho usata per un decennio senza capirne un caxxo, nemmeno di come si dovesse mettere a fuoco (è a zone, ce ne sono 3, in realtà è facilissimo ma mica mi interessava ai tempi) eppure ho raccoglitori interi di foto fatte nel periodo che (a parte la composizione) non evidenziano errori esagerati di messa a fuoco o di esposizione, tutti ricordi; non perfetti ma adatti.

E questa è la filosofia del mezzo che si realizza.
Una macchinetta da poco che un bambino usa a caso che restituisce un decennio di ricordi. Fenomenale e assolutamente in linea con ciò che mi piace.

Comunque, la macchina era questa (in una foto dalla rete)
ImageUploadedByTapatalk1462185808.963116.jpg
Prodotta da Pentax a partire dal 1984 e dotata di una lente a fuoco fisso da 38mm (no, non l'usuale e preferibile 35) nemmeno troppo luminoso (f3.8, rammento che la XA arrivava a 2.8).

Successivamente sarebbero arrivate le altre, con infrarossi, messa a fuoco automatica o esposimetri vari, però poi mi son voluto divertire e son tornato anche indietro ma di questo -se vi interesserà- si potrà parlare in seguito...
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Re: Foto ottica sovietica, orologeria e Point & Shot (<- le macchine fotografiche militari...)

Messaggio da cuoccimix »

La fotografia è una passione che ho avuto e che non si è mai evoluta più dell'infatuazione passeggera, per pigrizia e per mancanza di stimoli. Come già detto tanti, tanti anni fa facevo foto b/n per scelta poco levigate, fotografando corridoi, strutture, stabilimenti abbandonati, insomma, tutto quanto avesse una "geometria" interessante.

Le macchine fotografiche compatte, un classico da comunione/cresima anni 80. Ricordo che condividevo con mia sorella una Kodak di quelle che utilizzavano una pellicola bassa, con un coperchio a ribaltina che faceva anche da manico, molto "schiacciata", per forza di cose non era un portento. Poi la Olympus Mju, e andando di nuovo indietro nella memoria, addirittura una "micro camera" che si montava direttamente sul rullino, grande pochi centimetri e dotata di gancio portachiavi...una cosa che funzionava una volta su tre, "bruciando" diverse pose. Ricordo poi un'altra Kodak compatta di mio padre, che usava quei fetenti flash a cubo usa e getta che rilasciavano una sostanza che oggi mi avrà fatto cadere i capelli come minimo, e il necessario pendolo come massimo.

Poi nel 2003 una fotocamera Sony DSC ciccia e pesante, la prima digitale. Poi una Lumix che andò perduta a 120 orari sulla moto, la misi con l'obiettivo fuori dal taschino del giubbotto con l'intenzione di fare le riprese onboard dei poveri, l'aria della corsa gonfiò la tasca e la fotocamera rotolò in un canale di scolo a lato strada, la ritrovai dopo due giorni ancora in standby come Terminator, ce l'ho ancora ma va bene solo come audio. Ora ho solo una Lumix e la vecchia Fuji reflex, quasi sempre uso, pigramente, il telefonino (scarso peraltro).
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Cane
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Re: Foto ottica sovietica, orologeria e Point & Shot (<- le macchine fotografiche militari...)

Messaggio da Cane »

Immagine

La mia prima macchina fotografica e' stata questa (dal web) ma non ricordo esattamente quando l'acquistai, mi pare
a fine anni 60, puo' essere? (ce l'ho ancora)

Dove lavoravo, in una grande azienda con 4000 dipendenti, dove all'epoca il comunismo e la simpatia per l'URSS non mancava ( :lol: ) ci fu un accordo per la vendita di materiale della FOS (foto ottica sovietica) presso un vasto locale culturale dell'azienda denominato "universita' popolare"...
Fu' un successone...
C'erano anche fotocamene di livello inferiore, ma scelsi la Zenit E all'epoca il top...
Seguirono dei mesi di corsi con istruttore, piccoli concorsi, qualcuno si attrezzo' per lo sviluppo, ecc...
Per un paio d'anni non si parlo' d'altro... :lol:

Ci ho fatto tantissime foto, ma appassionato di escursioni in montagna portarla dietro era un "mattone" e successivamente scelsi l'ovetto...

Tutta manuale, ma era una bella macchina, reflex, ecc...
Ci ho fatto anche dei bei ritratti e dei primi piani a cui il 58 mm si prestava, ma si prestava meno a fare foto in giro perché abbracciava un campo ridotto... :cry:
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DaniLao
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Re: Foto ottica sovietica, orologeria e Point & Shot (<- le macchine fotografiche militari...)

Messaggio da DaniLao »

Vale la pena parlare ora di questa
Olympus Stylus 170 1.jpg
Ovvero la Olympus µ[mju:]-II 170 (VF) che per il mercato USA si chiamava Stylus Epic ZOOM 170 (DELUXE).
Praticamente è un cazzotto in un occhio di argento e oro ma da delle soddisfazioni.
Come si arguisce dal nome ha uno zoom esagerato per una compatta, parte da 38mm e finisce a 170.
Ha un’autofocus attivo (ad infrarossi) e –se proprio se ne avesse la necessità- simula nel mirino l’effetto reflex facendo scompareire per un decimo di secondo l’immagine.

Boh…

Qua una selezioni di foto fatted a me medesimo con codesta macchinetta  https://www.flickr.com/search/?user_id= ... view_all=1

Vabè, comunque, quando si arrabbia si vede perché tira fuori tutto il meglio di se
Olympus Stylus 170.jpg
Quando è mansueta invece resta chiusa nel suo guscio che deriva dalla XA di Paolo e dalla Mju di Michele
Olympus Stylus 170 2.jpg
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Re: Foto ottica sovietica, orologeria e Point & Shot (<- le macchine fotografiche militari...)

Messaggio da cuoccimix »

Caspita, il John Holmes delle compatte! :shock:
La mia Mju non ce l'aveva così lungo! (sembra di parlare di travoni... :lol: )
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Re: Foto ottica sovietica, orologeria e Point & Shot (<- le macchine fotografiche militari...)

Messaggio da DaniLao »

...proseguiamo facendo un passo indietro -che con le Mju ci siamo già spinti un bel po' avanti verso il concetto di point & shot- e recuperando qualche anno e qualche chilometro vediamo che succedeva di là dalla cortina attraverso un'altra macchina che mi ha dato, nella sua semplicità, ulteriori soddisfazioni.

Peraltro, come vedremo, queste due macchine hanno convissuto e sono state prodotte contemporaneamente di qua è di là dal muro di Berlino.

Insomma, oggi si parla della LOMO Smena, o anche Смена per gli amici russofili.

Il mio modello, in particolare è una 8M che, come le altre varianti della serie, è stato prodotto da LOMO, ovvero Leningrad Optical-Mechanical Union = Ленинградское Oптико-Mеханическое Oбъединение, ЛОМО, per l'appunto proprio a Leningrado

ImmagineSmena-8M by Süleyman Demir

Il nome Смена vuol dire letteralmente cambiamento ma ha anche un accezione che si intende come 'nuova generazione', o 'generazione giovane'.
Era una macchina dedicata ai giovani, semplice ed economica, efficace e disponibile anche all'amatore non necessariamente frequentatore di tecnica fotografica.

Il primo modello era questo prodotto a partire dal 1953

ImmagineSmena by Süleyman Demir

ImmagineSmena by Süleyman Demir

A dispetto del nome però -e ad esempio- la produzione dei 5 modelli (in tutto sono 9 tipologie con variazioni minori) di Smena 8M si è protratta dal 1970 al 1995 e specifico che le 9 varianti sono solo di questo modello, senza contare le Smena dalla prima alla 7...

Se siete curiosi qua potete trovare tutte le varianti di 8M (ma cercando anche tutte le altre) http://www.sovietcams.com/index.php?394100956.

Tra tutte le macchine della serie Smena la 8M è la più comune. Se ne trovano un po' dappertutto a prezzi solitamente ragionevoli e -sempre solitamente- dotata di borsa in finta pelle sovietica (aka cartone colorato)

ImmagineSmena-8M by Süleyman Demir

Pur essendo una macchina dedicata ai giovani c'è da considerare che nel periodo di produzione erano -da un po'- già nate molte macchine con esposimetro e vari automatismi.
La Smena 8M è anacronistivamente (e fieramente) tutta manuale (no pile, no lucine, funziona sempre e dappertutto, se si rompe si aggiusta con nastro isolante nero, in ogni caso) :-)

E' fatta di plastica e metallo, il fuoco è a stima e la lente è un tripletto dal nome T-43 (40mm f/4) con un particolare contrasto e una resa dei colori piuttosto satura.
Se questo non vi bastasse è dotata di connessione per la sincronizzazione del flash, dunque può flashare alla vostra velocità più gradita.

La linea è inconfondibile e funzionale, la costruzione logica.
L'armamento dell'otturatore e lo scorrimento della pellicola non sono solidali, dunque dopo ogni scatto va caricata facendo avanzare la pellicola tramite rondella superiore e armata sollevando una levetta posta a lato dell'obiettivo.

Unica pecca davvero significativa è che la leva di armamento dell'otturatore è allocata in posizione studiata per andare a collidere (a me quasi sistematicamente) con le dita (pregiudicando tempo e chiusura dell'otturatore e rovinando lo scatto...)

Il fatto che avanzamento della pellicola e carica dell'otturatore sian separate la rende la gioia degli amanti delle doppie esposizioni (e la conseguente la disperazione di chi le vorrebbe evitare e invece s'è dimenticato uno dei due passaggi sopra esposti).

L'otturatore ha tempi da 1/15 a 1/250 più posa B.
Il fuoco -come detto manuale- va da 1 metro a 8 ad infinito, e ci si aiuta nella stima attraverso simpatici simboletti

Immaginelomo smena 8m by Elena Kovyrzina

Per chi poi non avesse troppa voglia di menarsela con le coppie tempo/apertura, il manuale suggerisce di impostare l'apertura di diaframma in base alla sensibilità della pellicola caricata e di utilizzare anche in questo caso i simpatici simboletti (dal sole splendente alla nuvoletta piovigginosa) riportati sul barilotto dell'obiettivo

Immaginesmena 8m by fakhar

Il contascatti è di concezione piuttosto semplicistica, e capita che segua percorsi matematici non euclidei (o possessioni spiritiche), dunque conviene avere un'idea (o tenere i conto) degli scatti fatti

È belo scattare con lei.
Pur essendo una compatta che sta in tasca o in borsa sempre pronta ti riporta ad una calma d'altri tempi, a fare delle riflessioni prima di scattare e poi tradurle in impendenze tecniche come fossero riti di stregone.
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Re: Foto ottica sovietica, orologeria e Point & Shot (<- le macchine fotografiche militari...)

Messaggio da cuoccimix »

Ottima recensione...sarebbe bello creare un apparecchio sviluppatore per pellicole pratico e poco costoso, in modo da far tornare la passione per lo scatto "materiale" su carta.
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Re: Foto ottica sovietica, orologeria e Point & Shot (<- le macchine fotografiche militari...)

Messaggio da Cane »

cuoccimix ha scritto:Ottima recensione...sarebbe bello creare un apparecchio sviluppatore per pellicole pratico e poco costoso, in modo da far tornare la passione per lo scatto "materiale" su carta.
Ma alcuni studi fotografici continuano a sviluppare le vecchie pellicole?

Comunque e' una nicchia da appassionati, come altre nicchie, e' impossibile torni la passione per la pellicola...
La macchia digitale e' praticissima, puoi scattare 100 foto a costo zero, facile elaborarle e postarle sul web...
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Foto ottica sovietica, orologeria e Point & Shot (

Messaggio da DaniLao »

Mix, per sviluppare un rullo bianco e nero bastano una tank e i chimici più un quarto d'ora di tempo.
Con 50€ (ma anche meno) di spesa iniziale fai un centinaio di rulli.
Il processo di sviluppo non è meno creativo di quello di fotografare: temperature, rivelatore, diluizione, agitazioni influiscono sul risultato finale ed è bello sperimentare e poi trovare il proprio stile.

La stampa è un procedimento più ardimentoso, ma chi stampa più ormai (tranne me e pochi)?
Basta un comune scanner che legga anche i negativi e puoi mettere la foto del tuo aperitivo su facefuck.

Paolo, i rulli li puoi portare pure alla Coop e Esselunga, come ad ogni altro fotografo.
Si servono tutti generalmente di grandi laboratori di sviluppo.
Pare che le normative ambientali sullo smaltimento dei rifiuti chimici abbiano ammazzato gli ultimi laboratori che comunque già da un po' sviluppavano con macchine industriali.
Comunque a Calenzano c'è un fotografo che fa ancora a mano, piglia 9€ a rullo e vengono meglio a me :p

È una nicchia, è vero, e meno adatta della digitale a farsi selfie e impestare l'universo di inutilità.
Ma non trasformiamo questa discussione in una delle solite querelle sul che sia meglio e peggio, son solo cose diverse.

Del resto bisogna prendere atto che -nonostante i sentitissimi timori della prima ora- la fotografia non ha ammazzato la pittura e i video non hanno ucciso (tutte) le radio star...

Dunque per ora tranquilleggio e per la prossima puntata ho già in mente una macchina di lusso...
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Re: Foto ottica sovietica, orologeria e Point & Shot (<- le macchine fotografiche militari...)

Messaggio da DaniLao »

Ok, come promesso oggi parliamo di una macchina 'di livello' (nel senso che da nuova mi sa che costava una corbellata di quattrini, ora che la pellicola non la caga più nessuno la si trova bene, anche se non ci si può aspettare il prezzo di una Smena...) ovvero della Leica Minulux :-)
Leica Minilux.jpg
Point & shot di produzione giapponese nata nel 1995

Immagine
My new old Leica Minilux by Stefan Kamert

A differenza di molte macchine simili già presentate la Minilux consente di operare su alcuni parametri che rendono il suo utilizzo ancora più piacevole e le possibilità più ampie.
Si può scegliere di utilizzarla in modalità completamente automatica oppure a priorità d’apertura.
Medesimamente si puà scegliere di utilizzare l’autofocus o decidere di mettere a fuoco ciò che più ci piaccia modificando la distanza di messa a fuoco, come si vede in questa bella foto della manopola superiore
DSC_0746-controls.jpg
La lente è fatta molto bene, si chiama Summarit ed è 40mm f/2.4 (6 elementi in 4 gruppi e multicoated…).
L'apertura massima a 2.4 la rendono ben adatta anche alla penombra (ha anche il flash incorporato ma il flash non è contemplato nel mio modo di fotografare e stavo anche per dimenticare di dirlo...) è infatti l'apertura maggiore tra quelle che finora abbiamo incontrato.

Immagine
Minilux on sale by 【壞壞】㊣

Per non essere troppo noioso con la tecnica ci metto una foto di me medesimo mentre la adopero

Immagine
Fare the well(s) - Self by JojaOnline - Крокодил

A differenza delle altre presentate è un piccolo mattoncino. Compatta e pesante, piena direi.
La resa, soprattutto in bianco e nero, mi piace parecchio e si adatta si allo scatto al volo sia a produrre qualcosa di un minimo più riflessivo.

La foto che preferisco nel mio stream fatta con lei è questa sotto.
Che peraltro ho scattato dal finestrino della macchina durante un ingorgo che mi tenne prigioniero per più di 4 ore..

Immagine
L'eclisse by JojaOnline - Крокодил

Nevicava, e mi piace come s'è decomposta e appoggiata la luce sulla trama disegnata dalle ombre dei pieni e vuoti geometrici.

Anche se forse avrei dovuto dedicarvi questa (oh, s'intenda, per farvi apprezzare la nitidezza dell'obiettivo eh...)

Immagine
Sunset Boulevard by JojaOnline - Крокодил

Altre, fatte sempre con lo stesso mezzo da me, le potete vedere qua https://www.flickr.com/search/?user_id= ... xt=minilux

Ma siccome non siamo qua per tecnicismi o critica fotografica eccovi un'altra immagine in posa da snob

Immagine
minilux by chuantongzhimei

Nonostante I quasi 400 grammi è una macchina che si porta dietro volentieri anche considerata la resa particolarmente definita dell’obiettivo.
Non l’ho mai sperimentata troppo a colori ed un po’ me ne pento.

Sono molto affezionato anche a lei e la seleziono spesso per accompagnarmi durante i viaggi soprattutto da quando mi muovo con prole e la compattezza è (ancora più) un pregio.

Unici due difetti che gli si potrebbero trovare sono i 40mm (misura per me un po' stramba a metà tra un normale e un 35 ma molto comune sulle compatte) e il mirino che avrebbe potuto essere un po' più grande per avere più agio nella composizione.
Ne esiste anche una versione zoom con Vario Elmar 35-70mm f/3.5-6.5. 7, come si legge molto luminoso e anche molto meno performante nella resa (e anche l'estensione dello zoom continua ad essere una misura bastarda pure se non malvagia)

Immagine
Leica Minilux Zoom by Guillermo
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