Foto ottica sovietica, orologeria e Point & Shot (<- le macchine fotografiche militari...)
Moderatore: Curatore di sezione
-
- moderatore
- Messaggi: 2479
- Iscritto il: 12 mag 2015, 12:29
Re: Foto ottica sovietica, orologeria e Point & Shot (<- le macchine fotografiche militari...)
Strano, se non avesse un display LCD, la scambierei tranquillamente (da perfetto ignorante in materia) per una macchina anni 70.
Ah, la foto del cesso uguale al mio mi ricorda quante cavolo di volte ho aggiustato le cerniere della tavoletta
Ah, la foto del cesso uguale al mio mi ricorda quante cavolo di volte ho aggiustato le cerniere della tavoletta
-
- moderatore
- Messaggi: 11653
- Iscritto il: 12 mag 2015, 12:27
- Località: Nella Piana Campigiana tra Prato e Firenze
Re: Foto ottica sovietica, orologeria e Point & Shot (<- le macchine fotografiche militari...)
Eh, Michele, quelli di Leica bisogna dire che ci sanno fare per quanto riguarda design e qualità dei materiali, io meno... E infatti -purtroppo- quello non è il mio bagno ma quello dell'ufficio... Un po' ti invidio...cuoccimix ha scritto:Strano, se non avesse un display LCD, la scambierei tranquillamente (da perfetto ignorante in materia) per una macchina anni 70.
Ah, la foto del cesso uguale al mio mi ricorda quante cavolo di volte ho aggiustato le cerniere della tavoletta
Ma visto il successo di pubblico di queste mie esternazioni fotografiche riprendiamo il filo logico del discorso da dove l'abbiamo lasciato e continuiamo con un’altra macchia di simile filosofia e dedicata alla stessa tipologia di fotografatori compatti ma evoluti, ovvero la Contax T2
Contax T2 10 by Kevin Huang
E’ nata nel 1990 ed è la seconda (ma vah?) della serie Contax T della quale questo gioiellino sotto è stato il capostipite
Contax T by Steve
Contax T by Winter Pang
Era disponibile in quattro vezzosi colori, ovvero champagne, silver, black e gold plated e costava poco meno di un milione di lire italiane, davvero una gran bella cifra ma era una delle prime macchine in questa fascia che offrisse le caratteristiche di una point & shot moderna e performante (per intenderci, aveva come competitor la XA, l'ovetto di Cane, o macchine di simile stampo e livello tecnologico)
La mia è silver e non me ne posso lamentare perché l’ho avuta in regalo
Un amico fotografo della sorella della moglie, passato a miglior vita digitale, mi ha passato una valigia di materiale al quale non era più interessato…
…oltre a due corpi medio formato Mamiya con vari obiettivi (che erano il pezzo forte, il senso del regalo) buttata a caso nella valigia c’era una custodia nera e dimessa, e dentro il gioiellino
Già, perché nonostante il discorso che abbiamo fatto nell’ultima puntata sulla pellicola anche la T2 è una macchina ancora abbastanza ricercata e che raggiunge prezzi significativi, tutt’oggi, nel mercato dell’usato (insomma, è sempre un parametro relativo ma ci stiamo riferendo ad una compatta a pellicola).
Contax T2 by naru-naru
Contax T2 by WiLLiAM Wu
A parte tutte le trovate e diavolerie tecnologiche delle point & shot (tipo anche il flash) questa macchina si pregia di un obiettivo Carl Zeiss T* multi-coated dal nome Sonnar 2.8/38 (5 elementi in 4 gruppi)
Contax T2 by CI Lee
Tale lente ha una resa davvero elevata con resa costante a tutte le aperture di diaframma sia al centro che ai bordi, una vignettatura ridotta e colori molto saturi e brillanti.
Il merito è del diaframma a sette lamelle estremamente preciso (l'apertura è quasi perfettamente circolare).
Anche in questo caso si può usare l’autofocus o focheggiare a mano tramite la manopola
E allo stesso modo si può scegliere se usarla in automatico o a priorità d’apertura, per farlo si agisce sull’obiettivo alla vecchia maniera
Contax T2 by 怡小君
Siccome non ho foto fatte da me con questo mezzo perché per ora scatto e accumulo rulli senza aver modo o tempo di sviluppare o –tantomeno- dedicarmi alla scansione vi presento questa che mi par venuta piuttosto bene (si noti l'incisione della lente e la rapacità dell'autofocus (parecchio) attivo )
T2_082612-008 by DeliSandwich.tumblr.com
E’ anche lei una compatta ‘di peso’ che però ha molte delle caratteristiche che non fanno rimpiangere una reflex.
L’obiettivo, che è il suo forte, è fisso, certo, ma questo è anche esercizio a dedicarsi a fotografare con un’unica focale non mobile (e zoomando con un passo avanti o indietro).
Tuttavia il peso pare non essere un problema nemmeno se si hanno le unghie laccate con colori strambi…
contax T2 by 健 苑
Altro da aggiungere?
No, direi di no, se non che –in pausa dalla tecnologia di lusso- nella prossima puntata faremo di nuovo un passo (o più) indietro di qualche anno
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
Quaestio subtilissima, utrum Chimera in vacuo bombinans possit comedere secundus intentiones, et fuit debatuta per decem hebdomadas in concilio Constantiensi
-
- Site Admin
- Messaggi: 2138
- Iscritto il: 9 mag 2015, 22:44
- Località: Roma
Re: Foto ottica sovietica, orologeria e Point & Shot (<- le macchine fotografiche militari...)
Appassionante! Però mica puoi interrompere così... qui c'è gente che aspetta il seguitoDaniLao ha scritto:No, direi di no, se non che –in pausa dalla tecnologia di lusso- nella prossima puntata faremo di nuovo un passo (o più) indietro di qualche anno
-
- moderatore
- Messaggi: 11653
- Iscritto il: 12 mag 2015, 12:27
- Località: Nella Piana Campigiana tra Prato e Firenze
Foto ottica sovietica, orologeria e Point & Shot (
Considerato lo sprone di Marco e la presenza di Michele che anche lui pare gradire, andiamo avanti facendo un passo indietro e -grazie a questo muovere a serpe- collegandoci al post sopra.
Oggi infatti si parla della Minox 35
Minox 35 GT by Dietmar Schwanitz
Perché proprio lei? Per due motivi...
Il primo è che la Contax T (progenitrice della T2 presentata sopra) ha ripreso da questa piccoletta il design e la struttura come si può ben vedere sotto
Contax T Minox 35 GT by Calum Wright
Contax T Minox 35 GT by Calum Wright
Contax T Minox 35 GT by Calum Wright
Il secondo è che ci darà appigli per riprendere certi discorsi anche per le prossime macchine che ho intenzione di presentare, ma su questo non rilascio anticipazioni
L’azienda Minox è nata a Riga nel 1937, la sede fu spostata poi in Germania alla fine della Grande Guerra Patriottica per la Difesa della Madrepatria.
La prima Minox 35, cioè la Minox 35 EL, nasce invece nel 1974 con l’idea di riprendere il concetto delle macchine a soffietto (il suo obiettivo è infatti collassabile) e di utilizzare il Makrolon, cioè un policarbonato ideato da Bayer negli anni ’50 molto leggero e resistente.
La EL pesa 190 grammi, a differenza dei 325 della sua competitor più agguerrita del periodo, ovvero la Rollei 35 (sì, parleremo anche di lei ovviamente , in futuro…).
Per la macchina era anche previsto un simpatico flash dedicato
Andy Wahrol utilizzò una Minox 35 per il suo libro fotografico “Exposure”
(Non lasciatevi ingannare dal flash Rollei, la macchina è una Minox)
Gli incarcerati della banda Baader Meinhof, complici le ridotte dimensioni e la versatilità d’uso della macchina che erano riusciti a far psassare eludendo i controlli di sicurezza, ne avevano una a disposizione per far giungere foto fuori che divenne famosa come “La Minox Clandestina”
Dopo la EL furono prodotti svariatissimi modelli (una trentina di versioni –tra le quali anche una gold plated- che trovate qua http://www.submin.com/35mm/collection/m ... ations.htm)
La mia è una GT che fu venduta dall’81 al ’91 ed è dotata di una lente Color Minotar 35mm f/2.8 (4 schema Tessar) con grande nitidezza e distorsione quasi assente.
Apertura focale e distanza si modificano con le ghiere intorno al bariletto
Minox 35 GT by David Sides
Personalmente non ho che da dire un gran bene della qualità della lente.
Diversamente però sono costretto a dire della piacevolezza d'uso per sfruttarla a pieno in quanto i comandi assiepati tutti sulle ghiere del bariletto, peraltro già molto piccolo, sono una jattura...
...sarà che ho due manone ma aggeggiare su quelle due rotelle in punta di dita se non con le unghie mi snerva, mi fa perdere il momento, la poesia...
Del resto, vedasi dalla foto sotto, la macchina è di dimensioni piuttosto ridotte, appena appena più grande di un pacchetto di sigarette, e anche la signorina (creto di me più minuta) la titilla con difficoltà
Mistress Minox - 2009-05-14 at 01-23-33 by Geoff Teale
Resta inteso come l'uso più godurioso di questa tipologia di macchine sia l'iperfocale, ovvero quella particolare apertura di obiettivo (relativa alla lunghezza focale) per la quale la maggior parte di ciò che si riprende risulti a fuoco.
Per intenderci (fuori dalla tecnica fotografica) con la Minox 35 e l'apertura impostata ad f8 risulta a fuoco tutto ciò che dista da voi da 3 metri ad infinito. E di solito avanza, oltre ad essere ottimo per lo scatto d'istinto (non c'è più da settare nulla) come (anche grazie alle dimensioni e facilità di rintoppo) per la street photography.
E poi... Non facciamone sempre una questione di dimensioni che non ne vale la pena, c'è a chi piacciono gli orologi vecchi e a chi quelli nuovi, a chi piacciono le cose grandi e a chi quelle piccole...
Prima di salutarvi un'altra foto che mette la Minox a confronto con la macchina con la quale abbiamo iniziato, ovvero il solito ovetto Olympua XA di Cane
Oggi infatti si parla della Minox 35
Minox 35 GT by Dietmar Schwanitz
Perché proprio lei? Per due motivi...
Il primo è che la Contax T (progenitrice della T2 presentata sopra) ha ripreso da questa piccoletta il design e la struttura come si può ben vedere sotto
Contax T Minox 35 GT by Calum Wright
Contax T Minox 35 GT by Calum Wright
Contax T Minox 35 GT by Calum Wright
Il secondo è che ci darà appigli per riprendere certi discorsi anche per le prossime macchine che ho intenzione di presentare, ma su questo non rilascio anticipazioni
L’azienda Minox è nata a Riga nel 1937, la sede fu spostata poi in Germania alla fine della Grande Guerra Patriottica per la Difesa della Madrepatria.
La prima Minox 35, cioè la Minox 35 EL, nasce invece nel 1974 con l’idea di riprendere il concetto delle macchine a soffietto (il suo obiettivo è infatti collassabile) e di utilizzare il Makrolon, cioè un policarbonato ideato da Bayer negli anni ’50 molto leggero e resistente.
La EL pesa 190 grammi, a differenza dei 325 della sua competitor più agguerrita del periodo, ovvero la Rollei 35 (sì, parleremo anche di lei ovviamente , in futuro…).
Per la macchina era anche previsto un simpatico flash dedicato
Andy Wahrol utilizzò una Minox 35 per il suo libro fotografico “Exposure”
(Non lasciatevi ingannare dal flash Rollei, la macchina è una Minox)
Gli incarcerati della banda Baader Meinhof, complici le ridotte dimensioni e la versatilità d’uso della macchina che erano riusciti a far psassare eludendo i controlli di sicurezza, ne avevano una a disposizione per far giungere foto fuori che divenne famosa come “La Minox Clandestina”
Dopo la EL furono prodotti svariatissimi modelli (una trentina di versioni –tra le quali anche una gold plated- che trovate qua http://www.submin.com/35mm/collection/m ... ations.htm)
La mia è una GT che fu venduta dall’81 al ’91 ed è dotata di una lente Color Minotar 35mm f/2.8 (4 schema Tessar) con grande nitidezza e distorsione quasi assente.
Apertura focale e distanza si modificano con le ghiere intorno al bariletto
Minox 35 GT by David Sides
Personalmente non ho che da dire un gran bene della qualità della lente.
Diversamente però sono costretto a dire della piacevolezza d'uso per sfruttarla a pieno in quanto i comandi assiepati tutti sulle ghiere del bariletto, peraltro già molto piccolo, sono una jattura...
...sarà che ho due manone ma aggeggiare su quelle due rotelle in punta di dita se non con le unghie mi snerva, mi fa perdere il momento, la poesia...
Del resto, vedasi dalla foto sotto, la macchina è di dimensioni piuttosto ridotte, appena appena più grande di un pacchetto di sigarette, e anche la signorina (creto di me più minuta) la titilla con difficoltà
Mistress Minox - 2009-05-14 at 01-23-33 by Geoff Teale
Resta inteso come l'uso più godurioso di questa tipologia di macchine sia l'iperfocale, ovvero quella particolare apertura di obiettivo (relativa alla lunghezza focale) per la quale la maggior parte di ciò che si riprende risulti a fuoco.
Per intenderci (fuori dalla tecnica fotografica) con la Minox 35 e l'apertura impostata ad f8 risulta a fuoco tutto ciò che dista da voi da 3 metri ad infinito. E di solito avanza, oltre ad essere ottimo per lo scatto d'istinto (non c'è più da settare nulla) come (anche grazie alle dimensioni e facilità di rintoppo) per la street photography.
E poi... Non facciamone sempre una questione di dimensioni che non ne vale la pena, c'è a chi piacciono gli orologi vecchi e a chi quelli nuovi, a chi piacciono le cose grandi e a chi quelle piccole...
Prima di salutarvi un'altra foto che mette la Minox a confronto con la macchina con la quale abbiamo iniziato, ovvero il solito ovetto Olympua XA di Cane
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
Quaestio subtilissima, utrum Chimera in vacuo bombinans possit comedere secundus intentiones, et fuit debatuta per decem hebdomadas in concilio Constantiensi
-
- moderatore
- Messaggi: 2479
- Iscritto il: 12 mag 2015, 12:29
Re: Foto ottica sovietica, orologeria e Point & Shot (<- le macchine fotografiche militari...)
Ottime bocce e argomento interessante, complimenti. Pur essendo io ignorante come una capra in tema, la lettura è interessante.
Tempo fa mi inventai mentalmente una stramberia: un sensore CMOS in forma di cartuccia 35 mm adattabile a tutte le macchine, in modo da poterle convertire da analogiche a digitali in uno sbattere di sportellino. Oggi scopro che ci sono stati vari tentativi (EFS-1, Digipod), nessuno giunto alla produzione. Ma sarebbe bello anche ricreare il piacere dello scatto "materiale" facilitando il processo di stampa delle vecchie pellicole...purtroppo sembra non sia possibile.
Quante belle macchine destinate ad ammuffire negli armadi!
Tempo fa mi inventai mentalmente una stramberia: un sensore CMOS in forma di cartuccia 35 mm adattabile a tutte le macchine, in modo da poterle convertire da analogiche a digitali in uno sbattere di sportellino. Oggi scopro che ci sono stati vari tentativi (EFS-1, Digipod), nessuno giunto alla produzione. Ma sarebbe bello anche ricreare il piacere dello scatto "materiale" facilitando il processo di stampa delle vecchie pellicole...purtroppo sembra non sia possibile.
Quante belle macchine destinate ad ammuffire negli armadi!
-
- moderatore
- Messaggi: 11653
- Iscritto il: 12 mag 2015, 12:27
- Località: Nella Piana Campigiana tra Prato e Firenze
Foto ottica sovietica, orologeria e Point & Shot (
E procediamo spediti…
Come al solito ci allacciamo alla macchina precedente per prendere qualche spunto e andare avanti con la prossima presentazione.
Tantopiù che oggi si parla di una macchina di produzione foto ottica sovietica, ovvero della Kiev 35a
Eh, no, non ci vedete doppio e non ho confuso le foto…
E’ che le… somiglianze tra lei e la Minox 35 sono davvero parecchie, non trovate?
Minox 35 GT by InZoom
Ve le faccio vedere meglio e più grandi, così giocate a trovare le differenze…
Kiev 35A and Minox 35EL by Tony Kemplen
I maliziosi potrebbero insinuare che la Kiev 35a sia stata copiata dalla Minox 35…
Ebbene, costoro meriterebbero l’arresto e la detenzione in Siberia, perché ciò che affermano è falso, e assolutamente lontano dalla realtà (non che tipico della pubblicistica atlantica) e nei fatti non è assolutamente così.
Già, perché lo sapete benissimo anche voi che la capacità dei sovietici era quella di prendere ispirazione da progetti validi e migliorarli grazie allo spiccato senso per la semplificazione e tensione all’economia di materiali e passaggi industriali.
In questo caso è evidente come non sia stato così… e che non è una copia… gli sarebbe certamente venuta meglio…
La macchina infatti, nonostante sia dotata di un bel MC Korsar 35mm f.28 (dove MC sta per Multi Coated) che ha una resa ottima, è equipaggiata di elettronica esilissima e destinata al prematuro (e quasi certo) deterioramento prematuro.
Ha la nomea di fermarsi per inspiegabili motivi e a caso… Indagando si scopre che (oltre al solito controllo di qualità qualche volta quantomeno lascivo, altre volte assopito dalla vodka) per l’appunto i motivi riguardano quasi tutti la parte elettronica, ricca di fili buttati un po’ a caso e microsaldature in posti malpensati fatte apposta per cedere.
Ah, niente materiali tecnologici inventati da Bayer ma una plasticaccia nemmen troppo robusta ma che fa il suo dovere (del resto è una macchina fotografica, mica dovete palleggiarci co’ piedi o divertirvi a batterla nel muro…).
Buh, la mia l’ultima volta che l’ho provata era ancora viva… (sgrat sgrat)
Kiev 35A by David Sides
Comunque, è stata in produzione dal 1985 al 1991 in 3 versioni (cambia colore o lettering in cirillico o meno).
Poi c’è stata la più rara Exxell Automatik, prodotta dal 1992 al 1994, fin quando Minox non vinse la causa per copia (di là ormai non avevano rublo per far ricorso, e forse un pochinina di coda di paglia…)
Il prezzo della Kiev 35° nel 1986 era di 85 rubli.
Della lente abbiamo già detto… I comandi rispecchiano quelli della sorella più anziana, si impostano apertura focale e distanza dal soggetto sul minuscolo bariletto
004 kiev 35a by nik faulkner
Questa macchina, se si esclude lo scrivente, credo che, a differenza della Minox 35, non l’abbia usata nessuno di famoso, la tipa sotto ci ha provato ma non è diventata per nulla celebre (e il perché credo sia abbastanza evidente)
Senza titolo by somnus ★
Pare si possa dare per assodato anche che con questa macchina non vengano bene gli autoscatti, quelli che i giovani chiamano selfies.
Non si è mai ben capito se la colpa si possa attribuire alla lente da 35mm poco adatta ai ritratti e tendente alla deformazione a occhio di pesce (e naso di mucca) da vicino o le esalazioni del materiale plastico del quale è composta che pare abbiano particolari effetti nocivi non solo sulla psiche ma anche sull’aspetto (si vede bene in questa foto sotto)
Reflected self-portrait with a Kiev 35A camera and inflatable crown by Tony Kemplen
Bene, direi che a questo punto vi possa salutare con l’ultima foto, non prima di avervi annunciato che nella prossima puntata (sempre che non cambi idea nel frattempo) parleremo di un pezzo da 90 che mi richiedere un po’ più d’impegno
Kiev 35A by Siim Vahur
Come al solito ci allacciamo alla macchina precedente per prendere qualche spunto e andare avanti con la prossima presentazione.
Tantopiù che oggi si parla di una macchina di produzione foto ottica sovietica, ovvero della Kiev 35a
Eh, no, non ci vedete doppio e non ho confuso le foto…
E’ che le… somiglianze tra lei e la Minox 35 sono davvero parecchie, non trovate?
Minox 35 GT by InZoom
Ve le faccio vedere meglio e più grandi, così giocate a trovare le differenze…
Kiev 35A and Minox 35EL by Tony Kemplen
I maliziosi potrebbero insinuare che la Kiev 35a sia stata copiata dalla Minox 35…
Ebbene, costoro meriterebbero l’arresto e la detenzione in Siberia, perché ciò che affermano è falso, e assolutamente lontano dalla realtà (non che tipico della pubblicistica atlantica) e nei fatti non è assolutamente così.
Già, perché lo sapete benissimo anche voi che la capacità dei sovietici era quella di prendere ispirazione da progetti validi e migliorarli grazie allo spiccato senso per la semplificazione e tensione all’economia di materiali e passaggi industriali.
In questo caso è evidente come non sia stato così… e che non è una copia… gli sarebbe certamente venuta meglio…
La macchina infatti, nonostante sia dotata di un bel MC Korsar 35mm f.28 (dove MC sta per Multi Coated) che ha una resa ottima, è equipaggiata di elettronica esilissima e destinata al prematuro (e quasi certo) deterioramento prematuro.
Ha la nomea di fermarsi per inspiegabili motivi e a caso… Indagando si scopre che (oltre al solito controllo di qualità qualche volta quantomeno lascivo, altre volte assopito dalla vodka) per l’appunto i motivi riguardano quasi tutti la parte elettronica, ricca di fili buttati un po’ a caso e microsaldature in posti malpensati fatte apposta per cedere.
Ah, niente materiali tecnologici inventati da Bayer ma una plasticaccia nemmen troppo robusta ma che fa il suo dovere (del resto è una macchina fotografica, mica dovete palleggiarci co’ piedi o divertirvi a batterla nel muro…).
Buh, la mia l’ultima volta che l’ho provata era ancora viva… (sgrat sgrat)
Kiev 35A by David Sides
Comunque, è stata in produzione dal 1985 al 1991 in 3 versioni (cambia colore o lettering in cirillico o meno).
Poi c’è stata la più rara Exxell Automatik, prodotta dal 1992 al 1994, fin quando Minox non vinse la causa per copia (di là ormai non avevano rublo per far ricorso, e forse un pochinina di coda di paglia…)
Il prezzo della Kiev 35° nel 1986 era di 85 rubli.
Della lente abbiamo già detto… I comandi rispecchiano quelli della sorella più anziana, si impostano apertura focale e distanza dal soggetto sul minuscolo bariletto
004 kiev 35a by nik faulkner
Questa macchina, se si esclude lo scrivente, credo che, a differenza della Minox 35, non l’abbia usata nessuno di famoso, la tipa sotto ci ha provato ma non è diventata per nulla celebre (e il perché credo sia abbastanza evidente)
Senza titolo by somnus ★
Pare si possa dare per assodato anche che con questa macchina non vengano bene gli autoscatti, quelli che i giovani chiamano selfies.
Non si è mai ben capito se la colpa si possa attribuire alla lente da 35mm poco adatta ai ritratti e tendente alla deformazione a occhio di pesce (e naso di mucca) da vicino o le esalazioni del materiale plastico del quale è composta che pare abbiano particolari effetti nocivi non solo sulla psiche ma anche sull’aspetto (si vede bene in questa foto sotto)
Reflected self-portrait with a Kiev 35A camera and inflatable crown by Tony Kemplen
Bene, direi che a questo punto vi possa salutare con l’ultima foto, non prima di avervi annunciato che nella prossima puntata (sempre che non cambi idea nel frattempo) parleremo di un pezzo da 90 che mi richiedere un po’ più d’impegno
Kiev 35A by Siim Vahur
Non hai i permessi necessari per visualizzare i file allegati in questo messaggio.
Quaestio subtilissima, utrum Chimera in vacuo bombinans possit comedere secundus intentiones, et fuit debatuta per decem hebdomadas in concilio Constantiensi
-
- moderatore
- Messaggi: 2479
- Iscritto il: 12 mag 2015, 12:29
Re: Foto ottica sovietica, orologeria e Point & Shot (<- le macchine fotografiche militari...)
Ma di tutte le fabbriche di macchine fotografiche russe, quante ne sono rimaste in piedi?
E come fai a stamparti le foto?
E come fai a stamparti le foto?
-
- moderatore
- Messaggi: 11653
- Iscritto il: 12 mag 2015, 12:27
- Località: Nella Piana Campigiana tra Prato e Firenze
Foto ottica sovietica, orologeria e Point & Shot (
Uhm, direi nessuna.cuoccimix ha scritto:Ma di tutte le fabbriche di macchine fotografiche russe, quante ne sono rimaste in piedi?
Anche se una certa Zenit (non so sinceramente quanto abbia a che fare con gli originali) produce (anzi, ha ricominciato a produrre) qualche lente per Lomography che le vende a prezzo esagerato
Come sempre: porti i rulli dal fotografo, alla coop o all'esselunga e ci pensa lui contro il pagamento di un'esigua somma di denarocuoccimix ha scritto:E come fai a stamparti le foto?
Lo sviluppo di rulli in BN è alla portata di tutti e si fa in un quarto d'ora con spesa infima.
La stampa di negativi BN è alla portata di tutti quelli si buona volontà e che hanno un po' più di tempo (io dalla nascita della prole faccio scansioni da negativi e stampo in digitale).
Sviluppo e stampa del colore richiedono più perizia ed impegno.
In tal caso ci si fanno sviluppare i rulli alla Coop (solo sviluppo) e poi si seleziona ciò che interessa, procede alla scansione da negativo e stampa digitale
Quaestio subtilissima, utrum Chimera in vacuo bombinans possit comedere secundus intentiones, et fuit debatuta per decem hebdomadas in concilio Constantiensi
-
- moderatore
- Messaggi: 2479
- Iscritto il: 12 mag 2015, 12:29
Re: Foto ottica sovietica, orologeria e Point & Shot (
E le ultime a chiudere quali sono state?DaniLao ha scritto: Uhm, direi nessuna.
Solo la Lomo è ancora attiva?
-
- moderatore
- Messaggi: 11653
- Iscritto il: 12 mag 2015, 12:27
- Località: Nella Piana Campigiana tra Prato e Firenze
Foto ottica sovietica, orologeria e Point & Shot (
Allora, Mix, ti rispondo dopo qualche rapida ricerca:cuoccimix ha scritto:E le ultime a chiudere quali sono state?
Solo la Lomo è ancora attiva?
LOMO, ovvero Ленинградское Oптико-Mеханическое Oбъединение (Leningradskoye Optiko-Mekhanicheskoye Obyedinenie) non produce più la LCA dal 2005.
È stata la loro ultima macchina fotografica (in produzione dal 1983) e avevano ripreso a farla esclusivamente per accordi economici con la Società Lomografica che poi ha comprato i diritti sulla macchina e attualmente produce la LCA in Cina.
Dunque nemmeno LOMO è più attiva in questo campo...
Non hanno chiuso ma ad oggi producono "military optics, scientific research instruments, criminological microscopes and medical equipment".
Del resto, la produzione di macchine a pellicola era stata già cessata perché non economicamente vantaggiosa (mica le potevano vendere solo a me e matti simili...
Ah, LOMO produce tuttora anche "LOMO factory mass-produces 1:43 scale models of the 1930s-1950s vehicles on AMO, ZiS, ZiL and GAZ chassis."
Solo 1:43, non chiedete altre misure perché non ci pensano nemmeno...
Lo Красногорский завод им. (Krasnogorsky Zavod) o per gli amici КМЗ, che produceva le gloriose Zenit ha smesso di produrre macchine fotografiche nel 2003 e attualmente, oltre a qualche riedizione di lente per Lomography, si occupa di "rifle scopes, night vision scopes, binoculars and other optical products."
La Казенне підприємство спеціального приладобудування "Арсенал", o Zavod Arsenal, per gli amici,
Zavod Arsenal - Logo Pin by JojaOnline - Крокодил
Aveva sede a Kiev e produceva la mia ammiraglia sovietica, nonché telemetro preferita, cioè la Kiev II (ma anche la IV è portentosa...).
Permettetemi qualche foto della mia KII, se le merita e non rientra tra le compatte point & shot quindi altrimenti non avrei modo di farvi vedere tale belluria (la mia è del '52)
Erede @ Kiev 2 by JojaOnline - Крокодил
KIEV II + Jupiter 8 by JojaOnline - Крокодил
KIEV II + Jupiter 8 by JojaOnline - Крокодил
Slava Buran & Kiev II by JojaOnline - Крокодил
Tra l’altro anche gli autoscatti (lo so, cont ail soggetto, che qua è portentoso…) non vengono male
...datemi un punto d'appoggio... by JojaOnline - Крокодил
D + Jojaonline (the Original) by JojaOnline - Крокодил
Versione Uno by JojaOnline - Крокодил
Ha smesso di distribuire macchine fotografiche nel 2009 (anche se qualcuno riporta che sarebbe il 2004, da quel che ho capito l'annuncio ufficiale della fabbrica è del 2009, se avessero smesso 5 anni prima e non se ne fossero accorti non lo so dire).
Attualmente producono aggeggi per i programmi spaziali oltre a "consumer optics, medical and banking equipment, gauges for the natural gas and optical diode-based traffic lights".
Nel 2012 il loro spaccio aziendale davanti alla fabbrica in piazza Arsenal'na (c'è pure la fermata della metro) era ancora aperto, eccolo in una foto fatta da me medesimo col cellulare
e ci ho comprato una Kiev 88CM, ovviamente nuova e ancora imballata, proveniente dai loro magazzini(ve la presento, nello specifico nella foto è quella a DX, l’altra è una K88 liscia, ma non credo ci sia bisogno di dirvelo, l’avrete certamente già riconosciuta dalla lente…)
Kiev & Kiev, special guest Cheburashka by JojaOnline - Крокодил
Eccola qua con un esagerato occhio di pesce (Zodiak 8 30mm 3.5, considerate che un 30mm su medio formato (6x6) equivale ad un ‘piuttosto ampio’ 16mm sul formato tradizionale da rullino fotografico (24x36))in un posto lugubre ma fotograficamente interessante dove m’è capitato d’avventurarmi
Bones & Kiev88 by JojaOnline - Крокодил
Per intendersi, con lo Zodiak ci si possono fare foto tipo queste
Bones - Alla fine del tunnel by JojaOnline - Крокодил
Bones - Rasoterra o Sottoterra? by JojaOnline - Крокодил
Comunque, tornando a noi…
…da qualche parte ho altre foto dello Zavod Arsenal, se le ritrovo (maledetto imageshack che si è mangiato quelle che avevo messo nei forum fotografici...) le pubblicherò qua volentieri che non mi sembrano per nulla fuori tema
Quaestio subtilissima, utrum Chimera in vacuo bombinans possit comedere secundus intentiones, et fuit debatuta per decem hebdomadas in concilio Constantiensi