Ho capito...al giorno d'oggi e' piu' importante la qualita' dello sfondo sfuocato del soggetto fotografato...lorenzo1910 ha scritto: ↑10 ott 2019, 23:57 Perchè lo sfocato "fa fico"... al giorno d'oggi è un "must"...
Foto ottica sovietica, orologeria e Point & Shot (<- le macchine fotografiche militari...)
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Re: Foto ottica sovietica, orologeria e Point & Shot (<- le macchine fotografiche militari...)
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Re: Foto ottica sovietica, orologeria e Point & Shot (<- le macchine fotografiche militari...)
Ma infatti... Al contrario di una volta adesso hanno macchine e obiettivi da sogno ma quello che fa bella una foto è la composizione... Ma quella non si compra.
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Re: Foto ottica sovietica, orologeria e Point & Shot (<- le macchine fotografiche militari...)
Io penso che la mania per lo sfocato (fino a cinque - sei anni fa manco sapevo cosa fosse il bokeh, eppure fotografo e leggo libri e riviste di fotografia da almeno 35 anni ) sia nata con il proliferare delle compatte e soprattutto degli smartophone con velleità fotografiche: infatti quanto più è piccolo e soprattutto vicino all'ottica il sensore, tanto più deve essere corta la focale dell'obiettivo. Ma una focale corta e di piccolo diametro ha dei limiti fisici invalicabili: praticamente mette tutto a fuoco da pochi cm all'infinito, restituiendo foto piatte e soprattutto ritratti lontanissimi da quelli che ci piacerebbe ottenere. Per reazione ecco la ricerca esasperata dello sfocato.
In realtà lo sfocato serve solo un pochi casi: ritratto, macro, still life (a volte), occasioni e inquadrature particolari.
Lo sfocato a tutti i costi è una boiata, come pure l'utilizzo indiscriminato della tecnica HDR.
A proposito di composizione, ho trovato molto interessante questo libro:
https://www.amazon.it/Locchio-fotografo ... EKH0S5Z0NY
E' pesantuccio da leggere (un mattone!) ma contiene indicazioni validissime e per nulla scontate, oltre ad essere un compendio di tecniche che più o meno conosciamo ma spesso non richiamiamo alla memoria quando servono.
In realtà lo sfocato serve solo un pochi casi: ritratto, macro, still life (a volte), occasioni e inquadrature particolari.
Lo sfocato a tutti i costi è una boiata, come pure l'utilizzo indiscriminato della tecnica HDR.
A proposito di composizione, ho trovato molto interessante questo libro:
https://www.amazon.it/Locchio-fotografo ... EKH0S5Z0NY
E' pesantuccio da leggere (un mattone!) ma contiene indicazioni validissime e per nulla scontate, oltre ad essere un compendio di tecniche che più o meno conosciamo ma spesso non richiamiamo alla memoria quando servono.
Ultima modifica di wilcoyote il 11 ott 2019, 14:14, modificato 1 volta in totale.
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Re: Foto ottica sovietica, orologeria e Point & Shot (<- le macchine fotografiche militari...)
Hai ragione!
Ma volendo, ci sono tecniche per avere tutto a fuoco.
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Re: Foto ottica sovietica, orologeria e Point & Shot (<- le macchine fotografiche militari...)
Chiudi tutto il diaframma e avrai la massima profondità di campo possibile .
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Re: Foto ottica sovietica, orologeria e Point & Shot (<- le macchine fotografiche militari...)
Credo di essere del tutto in disaccordolorenzo1910 ha scritto: ↑10 ott 2019, 23:57Perchè lo sfocato "fa fico"... al giorno d'oggi è un "must"... e perchè con la macchine odierne possiamo scattare a tutta apertura con tempi velocissimi... le Zenit si fermavano a 1/500 sec. quando la mia vecchia, e obsoleta per gli standard odierni, Canon D60 (ho detto D60, non 60D... e c'è una bella differnza..) arriva a 1/4000 sec.
Io cerco lo sfocato nei ritratti, cioè dove lo sfondo non deve distrarre e il soggetto deve essere l'unica cosa ad attrarre l'attenzione.
Però parlavamo di numero di lamelle e qualità del bokeh...
Secondo me non sono correlati... è convinzione comune che maggiore è il numero di lamelle e migliore è il bokeh...
Non è così.
Diciamo che "maggiore è il numero di lamelle e migliore è la "rotondezza" degli orb a diaframmi più chiusi rispetto al "tutto aperto"...
Orb a parte, quello che è lo sfondo non è condizionato dal numero di lamelle (che il questo caso, avendo "aperto tutto" NON compaiono affatto e di conseguenza NON incidono) ma è condizionato da come è progettata/disegnata/costruita la lente.
Ci sono lenti che sfocano benissimo lo sfondo senza avere "millemila" lamelle...
Nessuno ha mai sentito parlare del "Leica Glow"?
Metto una foto scattata oggi con la famigerata Canon D60 e il mitico Helios (44-M in questo caso) a tutta apertura (f/2)
Guardatela bene... gli orb sono perfettamente tondi... ma lo sfondo... è a dir poco "incasinato" (busy, direbbero gli amici Anglosassoni) e di conseguenza fonte di distrazione.
Per carità, niente di tragico... ma ci sono parecchi obiettivi (di ben altro costo, a dire il vero) che fanno di molto meglio...
Quindi, la qualità dello sfocato la fa la qualità dell'obiettivo. Non il numero di lamelle.
Ovviamente a tutta apertura le lamelle non incidono, ma quando chiudi il diaframma l'effetto si vede eccome.
Il fatto che tu preferisca uno sfocato più cremoso e meno leggibile non significa che quello sia un "migliore sfocato", anzi per me è decisamente da evitare in quanto non mi piace per nulla.
Mi piace lo sfocato "pittorico", più caratterizzato è, meglio mi sento: e l'effetto si amplifica col maggior numero di lamelle, rendendo lo sfocato al contempo leggibile ma sfocato.
Insomma fra la scuola Zeiss e la scuola Leica preferisco *DECISAMENTE* la prima, e non è certo "un peggiore sfocato".
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Re: Foto ottica sovietica, orologeria e Point & Shot (<- le macchine fotografiche militari...)
Ti aspettavo... sei in ritardo...
Io intendevo sottolineare che la qualità dello sfocato è intrinseca delle lenti dell'obiettivo... e che una volta stabilito se un obiettivo ha uno sfocato gradevole o scadente a tutta apertura, dopo (e solo dopo) andremo a mettere in conto che le lamelle possono solo peggiorarlo ma che un numero elevato di lamelle lo peggiorerà meno...
E comunque, fino a chiudere a f/2.8 o f/4 le lamelle si notano poco...
Edit : concludendo, il numero di lamelle incide solo sulla rotondezza degli orb.
Si possono avere degli orb perfettamente tondi anche su obiettivi con uno sfocato pessimo.
Io intendevo sottolineare che la qualità dello sfocato è intrinseca delle lenti dell'obiettivo... e che una volta stabilito se un obiettivo ha uno sfocato gradevole o scadente a tutta apertura, dopo (e solo dopo) andremo a mettere in conto che le lamelle possono solo peggiorarlo ma che un numero elevato di lamelle lo peggiorerà meno...
E comunque, fino a chiudere a f/2.8 o f/4 le lamelle si notano poco...
Edit : concludendo, il numero di lamelle incide solo sulla rotondezza degli orb.
Si possono avere degli orb perfettamente tondi anche su obiettivi con uno sfocato pessimo.
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Re: Foto ottica sovietica, orologeria e Point & Shot (<- le macchine fotografiche militari...)
Non bastarebbe, inoltre il diaframma troppo chiuso riduce notevolmente la nitidezza, a causa della diffrazione che interesserebbe pesantemente l'intero campo inquadrato.
Si usa invece la tecnica del "focus stacking". Ci vuole tanta pazienza però!
https://www.photojournal.it/come-realiz ... -stacking/
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Re: Foto ottica sovietica, orologeria e Point & Shot (<- le macchine fotografiche militari...)
Interessanti considerazioni,lorenzo1910 ha scritto: ↑13 ott 2019, 12:23 Ti aspettavo... sei in ritardo...
Io intendevo sottolineare che la qualità dello sfocato è intrinseca delle lenti dell'obiettivo... e che una volta stabilito se un obiettivo ha uno sfocato gradevole o scadente a tutta apertura, dopo (e solo dopo) andremo a mettere in conto che le lamelle possono solo peggiorarlo ma che un numero elevato di lamelle lo peggiorerà meno...
E comunque, fino a chiudere a f/2.8 o f/4 le lamelle si notano poco...
Edit : concludendo, il numero di lamelle incide solo sulla rotondezza degli orb.
Si possono avere degli orb perfettamente tondi anche su obiettivi con uno sfocato pessimo.
Pensandoci bene, si può concludere che la qualità del bokeh dipende sia dalle lamelle del diaframma che dalle aberrazioni ottiche caratteristiche dell'obiettivo.
A tutta apertura ci sono solo le aberrazioni, chiudendo il diaframma intervengono due ulteriori fattori: la diffrazione provocata dal bordo delle lamelle, e la modifica delle aberrazioni introdotta dal fatto che il diaframma chiuso fa in modo che solo la parte più o meno centrale della lente influenzi l'immagine (infatti di solito i diaframmi chiusi limitano o eliminano le distorsioni ottiche di cui soffre l'obiettivo).
Alla fin fine però è sempre la qualità della lente ad essere interessata.
Appena posso provo il bokeh Sonnar vs Tessar.
Guardate il diaframma di questo Industar ed il relativo bokeh:
Sono considerazioni personali, ma trovo molto "fastidiosa" la seconda foto, mentre la prima è passabile e può anche piacere.