http://temi.repubblica.it/espresso-open ... rovazione/mchap ha scritto:In effetti non vedo dove Wilcoyote abbia paragonato Francia e Gran Bretagna a delle dittature.
Ma Wil... non prendertela, ormai sappiamo che quando Cane parla di politica perde il lume... la ragione gli diventa scheletrata
Comunque, insisto, perché non proviamo a portare la discussione sui contenuti e sulle ragioni della riforma?
Uno degli argomenti forti di chi è a favore del SI è la semplificazione e velocizzazione del processo legislativo che sarebbe reso troppo lungo nell'attuale bicameralismo.
Allora ripropongo la domanda: qual'è stato il tempo medio di approvazione di una legge nell'attuale sistema?
Le leggi che cane chiama "impopolari" sono sempre state approvate a spron battuto, anche le leggine ad hoc del berlusca.
Io non dico che per fare una legge bisogna essere d'accordo con tutti, ma che devono esserci meccanismi e controllo per evitare che si sconfini nell'abuso di potere (esattamente come fece Berlusconi e come spesso fa Renzi: il ricorso ad oltranza della fiducia è non solo un abuso di potere, ma anche un'affronto alla costituzione). Cosa permette l'abuso di potere?
Per prima cosa la mancanza ormai patogena di una pur minima parvenza di moralità e buon senso, poi la mancanza di una seria legge sui possibili conflitti di interessi. Dare la poltrona di ministro ad un industriale o ad un banchiere per esempio.
Il procedimento legislativo è opaco anche adesso (vedasi le "manine misteriose" che introducono emendamenti devastanti all'ultimo minuto, quando si vota cumulativamente senza discussione in aula), figuriamoci con le nuove norme.
Esaminiamo poi i punti forti della riforma usati come cavalli da battaglia dai promotori del SI:
1) risparmio: è risibile, se avessero voluto veramente tagliare c'era un sacco di grasso da togliere, che appunto essendo grasso non avrebbe inciso dolorosamente la carne: emolumenti ai parlamentari, numero dei parlamentari (negli USA i senatori sono 100, i deputati sono 435, in Italia i deputati sono 630 ed i senatori 315), restano intatte le faraoniche e costosissime strutture di Camera e Senato, con tutti i loro dipendenti strapagati (oltre 100.000 euro/anno un usciere a fine carriera). Vero, non sono materia costituzionale, ma dire che si risparmierà è solo uno specchietto per allodole,visto che i costi che andrebbero ridotti, per lo meno per decenza, sono altri. Benaltrismo? Forse, di sicuro sono fatti che chiunque può facilmente verificare.
2) procedimento legilsativo più snello: qui alzo le braccia e mi tocca cercare di capire qualcosa da quello che dicono sostenitori e detrattori.
Guarda caso i cosiddetti sostenitori del "comintato per il SI" fondato ad hoc dai collaboratori di Renzi sono tutti in qualche misura ricondicibili all'entourage renziano o comunque interessati a mettersi in buona luce con il governo: essi non sono portatori di automome istanze per il SI, ma semplicemente appoggiano il manifesto (di propaganda) governativo.
Vediamo invece cosa sostiene chi è contro la riforma:
- svuotamento della prima parte della Costituzione, che sancisce i diritti e doveri fondamentali: formalmente lasciata inalterata, la riforma della seconda parte la sterilizza, rendendola di fatto inesigibile.
Nell’impianto costituzionale, un insieme coerente di norme di chiarezza cristallina derivante dal fondamento del lavoro, per cui le lavoratrici e i lavoratori diventano soggetti protagonisti del patto tra gli italiani, i nuovi diritti sociali definiti nel titolo III della prima parte sono esigibili a determinate condizioni chiaramente enunciate: che tutti concorrano alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva (art. 53); che siano posti dei limiti alla proprietà privata sui mezzi di produzione e di comunicazione, in modo da assicurarne la funzione sociale e di far sì che l’iniziativa economica non rechi danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana (artt. 41 seguenti); che i lavoratori, avendo conquistato la libertà di sciopero e di organizzazione sindacale (artt. 39 e 40) si associno liberamente in un partito per potere concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale (art. 49).
Sono gli articoli di cui meno si parla e che di fatto vengono ignorati. Ma se le condizioni in essi indicate vengono meno, la prima parte della Costituzione sarà praticabile nel regno dei cieli. Non è un caso che da quando il lavoro non ha più rappresentanza politica tutto l’impianto costituzionale vacilla.
- Il senato non si capisce bene a cosa serva: di fatto la nuova architettura istituzionale rovescia la riforma del titolo V fatta solo 15 anni fa: le province sono eliminate, le regioni sono svuotate di quasi ogni potere, la Camera dei Deputati ha il potere di decidere leggi che incidono pesantemente sulle realtà locali, senza che queste possano opporsi se lo ritengono necessario, per contro il senato può chiedere di riesaminare quasi ogni provvedimento legislativo della Camera, ma alla fine quest'ultima avrà comunque l'ultima parola. Spiegatemi a cosa potrebbe servire tutto questo rimpallo. Per contro si incrementerebbe il già grave contenzioso tra governo centrali e governi regionali. Pensate solo al potere di ricatto di un governo centrale su una giunta regionale di colore politico diverso (ne abbiamo già avuto una prova con Marino: i soldi per il giubileo, proclamato a sorpresa senza nessun preventivo accordo, sono stati trasferiti al comune di Roma solo dopo le dimissioni del sindaco)
Qui ci sono le ragioni del si e quelle del no:
http://www.ilmessaggero.it/uploads/ckfi ... %20DEF.pdf
Notare che codesti esperti giudicano che la magistratura sia un organo di garanzia costituzionale: e come, di grazia, se non viene abolita l'immunità parlamentare? (comunque si chiami essa oggi).
https://coordinamentodemocraziacostituz ... chi-renzi/
Last but not least, la RAI ha concesso negli ultimi due mesi ben 7 ore a Renzi, Boschi, Napolitano ed al resto dei promotori per il SI, contro 1 minuto e 19 secondi a quelli per il NO (il presidente emerito della Corte Costituzionale, mica l'ultimo arrivato).
Se poi gli stessi esperti che optano per il Si rilevano dei difetti, qualche dubbio dovrebbe venire...
Insomma, ci sono problemi di modi e di sostanza abbastanza gravi, fra cui l'impianto stesso del referendum, che obbliga ad accettare o a rifiutare tutto in blocco: il solito trucchetto per far passare norme irricevibili abilmente celate dietro specchietti per allodole (risparmio di costi, snellimneto dell'iter legislativo).